Dopo i generici annunci del sindaco di Como Alessandro Rapinese su imminenti novità profonde in tema di parcheggi per residenti e, di riflesso, anche per i non residenti, Elisabetta Patelli, appena nominata co-portavoce regionale dei Verdi, ha diffuso una nota che non risparma critiche alle prime linee di indirizzo emerse in consiglio comunale.
Di seguito, la sua nota integrale.
Le recenti dichiarazioni del Sindaco contengono alcuni principi condivisibili, ad esempio l’idea di trasformare Viale Geno in ZTL, ma da una parte non si spiega perché lui non lo faccia e dall’altra perché metta in campo azioni che vanno nella direzione opposta, trasformando la via, nei fatti, in un parcheggio ad alta rotazione H24.
Anche l’aumento delle tariffe in centro è, in sé, uno strumento corretto per favorire la rotazione. Ma questo tipo di misura funziona solo se viene accompagnato da due elementi chiari:
- Certezza della sosta per i residenti, con posti dedicati e protetti.
- Soluzioni alternative per i pendolari, parcheggi di interscambio e collegamenti rapidi.
Al contrario, le misure così annunciate stanno creando un “Far West della sosta”, in cui a pagare il prezzo più alto sono proprio:
- i residenti che la Giunta dice di voler tutelare
- e i pendolari che non vengono neppure citati nella pianificazione.
Distinguere le tipologie di utenti è fondamentale:
Nel disegno della viabilità non è possibile mettere in competizione categorie di utenti diverse:
- Residenti, che hanno bisogno di stabilità e accesso garantito soprattutto nel tardo pomeriggio e sera.
- Pendolari, che necessitano di sosta diurna lunga vicino a collegamenti pubblici.
- Sosta breve, che genera un flusso costante di entrate e uscite.
- Turisti, con picchi irregolari, spesso concentrati nelle aree più fragili.
Ognuno di questi gruppi ha ritmi e impatti differenti.
Se i flussi non vengono soddisfatti in modo diversificato, le soluzioni diventano controproducenti.
Il boomerang della sosta breve in aree residenziali
Aumentare la sosta breve in zone a vocazione residenziale, di pregio ambientale, e alle stazioni produce effetti negativi immediati:
Aumenta la rotazione → aumenta il traffico in tutta la città e nel quartiere perché attrae più veicoli
- Riduce la disponibilità di posti per residenti, costretti a girare a lungo per trovare spazio.
- Non lascia spazio ai pendolari, che vengono spinti più lontano, con ricadute anche sociali e lavorative.
- Aumenta lo stress, il rumore, l’inquinamento e la congestione locale.
Inoltre, questo tipo di sosta non attira residenti, ma turisti mordi-e-fuggi e shopping veloce.
Si trasforma così un quartiere da luogo da vivere in luogo da consumare, con perdita progressiva di identità e qualità della vita.
Conclusione
La priorità deve essere chiara: Serve una pianificazione che distingua i flussi, non che li metta in competizione. E che abbia al centro il benessere dei residenti. Serve una città pensata per essere abitata, non consumata.