Sulle chiusure volute dal sindaco di Como Alessandro Rapinese di 8 scuole comunali, riceviamo e pubblichiamo la lettera di Paola Bernard e Nicoletta Pirotta. Il testo integrale di seguito, partire dal titolo che evoca la “Lettera a un bambino mai nato” di Oriana Fallaci.
Lettera a una bambina e a un bambino già nati
di Paola Bernard e Nicoletta Pirotta
E così siete nati. Benvenuti dunque in questo mondo. Ci auguriamo che siate figli del desiderio o che comunque siate stati accolti nel migliore dei modi possibili. Ci auguriamo soprattutto che non vi tocchi iniziare la vita in un paese dove c’è la guerra, la violenza, la povertà estrema.
Se l’inizio non è stato malaccio crediamo sia bene, però, che sappiate alcune cose in modo da orientarvi meglio. Sono consigli di nonne, fatene pure l’uso che volete. Prima di tutto se siete nati in Italia è bene che sappiate che benché in ogni dove ci si rammarica del calo delle nascite non è assolutamente scontato che una volta nati per voi sarà tutto facile.
Specie per quanto riguarda i servizi educativi per la primissima infanzia. Gli asili nido pubblici sono pochi e costosi, gli spazi educativi rivolte alle famiglie con bimbi piccoli sono rarissimi, i parchi pubblici quando ci sono sono spesso inadeguati.
Ve lo diciamo perché così eviterete di tenerci il muso quando ve ne accorgerete. E ve ne accorgerete di sicuro perché, al di là di quel che si crede, voi avete strumenti in continuo divenire per conoscere e capire la realtà che vi circonda.
Se poi siete nati a Como, beh allora avrete davvero bisogno di tanta pazienza. Perché vedete in questa città è lettera morta quel che sosteneva Elinor Goldshmied, una famosa pedagogista inglese che invitava a considerarvi, a tutti gli e(etti, persone. Scriveva Goldshmied: “Una società può essere giudicata in base ai suoi atteggiamenti nei confronti dei bambini più piccoli, non solo per ciò che viene detto loro ma per ciò che viene o(erto loro mentre crescono”.
La città in cui siete nati ha saputo, un tempo, investire saperi e risorse che hanno permesso agli asili nido e ai servizi comunali per la primissima infanzia di diventare luoghi di alta qualità. Oggi invece essi vengono svalorizzati, chiusi, parcellizzati.
Un po’ al pubblico (sempre meno), un po’ al privato (sempre di più). E fa niente se voi sarete costretti a passare da un’educatrice all’altra, da uno spazio all’altro, da una modalità organizzativa all’altra. E fa niente se ci sono montagne di libri e di esperienze concrete che dimostrano quanto sia importante, per favorire al meglio la vostra crescita, offrirvi i migliori servizi possibili tenendo sotto controllo ogni particolare, anche il più piccolo, anche il più insignificante perché non è tanto la quantità quanto la qualità a fare la differenza. Perché voi non siete appendici degli adulti ma persone in divenire che pensano e provano emozioni e sentimenti.
Preparatevi a tutto ciò e se una parte degli adulti, specie quelli che avrebbero il compito di “governare” la nostra città, vi deluderanno non sentitevi scoraggiati. Anzi trovate il modo di fare sentire la vostra voce, con garbo ma senza paura. Noi saremo dalla vostra parte, a prescindere.
Como, 30.10.2024
Paola e Nicoletta
PS: se qualcuno vi dirà che la nostra lettera è politica ditegli pure che ha ragione. Per noi la politica non è una cosa sporca o triste affarismo o brama di potere, per noi la politica è il non girarsi dall’altra parte, il non tacere, il prendere coscienza della realtà che ci circonda, perché abbiamo imparato, parafrasando Don Milani, che i problemi degli altri sono i nostri e “sortirne insieme è la politica”.
3 Commenti
Un applauso a queste due signore, e grazie da parte dei bambini, e si purtroppo sarà battaglia persa verso le prossime chiusure, ma noi nonni e genitori vi proviamo, chissà “forse “qualcuno ci ascolterà.
Questa è una lettera bellissima. Scritta con il cuore e la testa. Ci sono persone che scrivono e pensano ed agiscono esclusivamente con il (loro) portafoglio in testa e a come riempirlo.
Grazie a Paola e Nicoletta per qiesta lettera ai figli già nati. Speriamo in un Como che pensa più a loro e agli anziani nel futturo.
Fortunatamente i bambini sono molto più pratici. Asilo bello, asilo brutto. Insegnanti brave, insegnanti cattive.
Le riflessioni da 1917 preferiscono lasciarle alle sindacaliste…