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L’ospedale di Como per turisti, il dottor Riedo: “Chi paga si cura, chi non paga no. Una sanità per privilegiati”

Nei giorni scorsi abbiamo dato conto della scelta dell’Ospedale Valduce di Como di dedicare una serie di servizi specificatamente ai turisti. Ebbene, su questa iniziativa oggi interviene il presidente di Medici con l’Africa Como Onlus, Roberto Riedo, che esprime forti critiche al messaggio che nei fatti diffonde l’iniziativa dell’ospedale comasco. Di seguito la lettera integrale inviata al presidente dell’Ordine dei Medici.

Egregio Signor Presidente,
abbiamo appreso dai mass media locali dell’iniziativa dell’Ospedale Valduce nei confronti dei turisti in visita alla nostra città e al nostro lago. E della Sua nota di approvazione.

Lo diciamo: siamo francamente perplessi. Il concetto che passe è: chi paga ha, anche a discapito di chi non paga. Non crediamo alla favola del “non togliere risorse all’utenza tradizionale”. Siamo sufficientemente esperti di ospedali e di organizzazione sanitaria. Infatti, non si è visto un bando di reclutamento di personale dedicato, per cui si presume che l’onere ricadrà sul personale sanitario già in servizio, che dovrà togliere tempo ed energie ad altri pazienti, ricoverati e non. Perché i turisti assicurati avranno una corsia preferenziale. I turisti non assicurati, i rari autostoppisti rimasti, i dimoranti in B&B e in campeggio (se riaprirà, triste storia), i turisti che arrivano via mare o a piedi via terra, non avranno una corsia preferenziale perché non pagano.

Costoro si rivolgeranno a chi? Ai servizi già esistenti ai quali possono comunque rivolgersi tutti, quindi anche i paganti assicrati. Purtroppo nessuno ha fornito dati per valutare le masse di turisti malati che si riversano sulle rive del nostro lago. Per cui si presuppone che stiamo sbandierando un servizio riservato a pochissimi privilegiati. Ma è proprio questa idea del privilegiato che stride.

L’inventore dei codici priorità in Pronto Soccorso pensava che tutti gli esseri umani fossero uguali – e anche Ippocrate e la Beata Madre Giovannina Franchi, presumiamo – e che i distinguo andassero fatti solo in base alla gravità del paziente.

La nostra speranza è che tutto ciò serva a risvegliare i cittadini dal sonno. Quanto proposto è l’anticipo dell’assicurato sì, il non assicurato no. In men che non si dica il cittadino che non avrà un’assicurazione sarà destinato ad attendere, a usufruire di servizi differenziati, a procrastinare le prestazioni, sino a correre un serio rischio di soccombere.

Vogliamo definitivamente seppellire il Sistema Sanitario Nazionale basato sul concetto di universalismo e di solidarietà umana, creando un sistema sanitario a due velocità e a due standard di cura: paganti e non paganti? Noi certamente no.
Siamo sicuri che anche Lei non lo vuole, Le chiediamo pertanto di non sostenere iniziative che sembrano andare in direzione contraria.

I nostri più cordiali saluti.
Per Medici con l’Africa Como onlus
il Presidente
Dr Roberto Riedo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

19 Commenti

  1. Arriveremo al punto che ci sarà bisogno di Emergency per avere dei pronto soccorso veramente per tutti e gratuiti. Come succede già nella regione Calabria…

  2. tanto per capire, io cittadino italiano che paga tasse e gabelle varie e così sostiene l’SSN, pago le cure di stranieri che pagano tasse e gabelle varie nel loro paese? in pratica, un Duty Free della sanità?

  3. Classica posizione ideologia e priva di fondamento, quella del dott. Riedo.
    L’Ospedale Valduce eroga servizi pubblici non a pagamento (ticket a parte) sulla base di convenzioni regionali. E sotto gli occhi di tutti che a partire dalle riforme volute dal centrosinistra e perpetrate dal centrodestra la sanità pubblica stia diventando una rarità.
    Gli slot concessi determinano tempi di attesa allucinanti e sono di molto inferiori alle capacità di erogare i servizi da parte delle strutture e ancor più dei richiedenti. Ciò porta a dover poi rivolgersi, anche nelle strutture pubbliche, al regime privatistico. 12 mesi pe runa visita diabetologica le dicono qualcosa ? E 8 mesi per una visita di controllo dopo una ischemia cardiaca le sembrano ragionevoli ? eppure nessun medico è stato così caritatevole dal concedermi una visita che non fosse in regime di solvenza !!!
    L’Ospedale Valduce nel suo agire come “privato” ha tutto il diritto di decidere a chi e come erogare i servizi che gli vengono remunerati, così come fanno costantemente gli ospedali pubblici: o pensa che le visite in regime di solvenza negli ospedali pubblici siano caritatevoli ? Sono fatte per far “guadagnare” l’ospedale e il medico. Così come quelle del Valduce.

    1. Alla luce delle tue considerazioni, a me pare che tu non abbia capito per niente quello che c’è scritto nella lettera del dott. Riedo…

    2. E allora che l’ospedale valduce diventi privato del tutto, con annessi e connessi, senza succhiare più dal capezzolo ormai raggrinzito delle tasse pagate dai cittadini. Rinunci totalmente ad ogni singolo centesimo erogato dallo stato, diventi una clinica privata di lusso e campi solo ed esclusivamente con i conti pagati dalle assicurazioni dei turisti o degli benestanti

    3. Ci può elencare quali sono “le riforme volute dal centrosinistra e perpetrate dal centtodestra”?

  4. Se la Sanità è arrivata a questo punto di malagestione bisognerebbe guardare alle responsabilità di chi l’ha ridotta in queste condizioni da Rosi Bindi in avanti.

    1. Anche le strutture pubbliche ospedaliere eseguono prestazioni a pagamento e pure con tempi di attesa differenti. Per una colonscopia in una struttura esclusivamente pubblica mi davano quasi un anno di attesa, pagando ho eseguito l’esame in 5 giorni. La sanità pubblica a mio avviso è al collasso e ringraziando il cielo garantisce le prestazioni urgenti e gravi. Il resto si sa si paga ovunque. Tutta questa polemica sterile ed inutile non la capisco visto che tutte le strutture pubbliche eseguono esami ed interventi a pagamento a maggior ragione una struttura privata ha il diritto di tenere spazi per i pazienti a pagamento .

      1. la capirai quando al pronto soccorso, perché è di questo che stiamo parlando, ti passeranno davanti i turisti stanne certo che la capirai anche tu!
        Tanta salute

      1. Infatti, la riforma Bindi è stata l’ultima cosa giusta fatta per la sanità pubblica.. Da lì in poi la deriva privatistica è stata costante.

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