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Overtourism sul Lago di Como, Galimberti: “Non solo mani nei capelli. Le proposte per Salvini, Santanchè e Mazzali”

Il tema dell’overtourism sul Lago di Como ha tenuto banco durante tutta l’estate: da un lato gli enormi flussi di visitatori in arrivo tra città e borghi, un sistema ricettivo al completo per gran parte della stagione, la ricaduta innegabile sul fronte economico per il territorio; dall’altro lato, però, anche molti problemi, legati principalmente all’adeguatezza dei servizi e forse ancor più dei trasporti. Pochi giorni fa, su questo quadro d’insieme, ha affidato al proprio profilo facebook un lungo intervento il presidente della Camera di Commercio di Como e Lecco, Marco Galimberti. Lo riproponiamo integralmente come spunto e punto di osservazione privilegiato sulla questione destinata a tenere banco ancora per anni.

A PROPOSITO DI OVERTOURISM

In questi mesi estivi abbiamo letto diversi articoli sull’invasione turistica che i nostri territori starebbero subendo e dei problemi che comporta un così massiccio afflusso. Mi rendo conto che, leggendo questi resoconti, viene inevitabile pensare che ci siamo fatti sorprendere dal fenomeno e lo abbiamo subito impotenti, con le mani nei capelli.

Ecco, lasciate che vi dica che le cose non stanno proprio così. Innanzitutto partiamo da un dato, anzi due: il primo è che l’afflusso record di turisti di questa estate è la conferma delle enormi potenzialità del nostro territorio ed è dunque una buona notizia per tutte e per tutti; il secondo è che, evidentemente, il lavoro di valorizzazione e di promozione del territorio lariano condotto in questi anni sta dando buoni frutti. “Anche troppi” direte voi. Forse sì, ma vi prego di provare a vedere le cose nella giusta prospettiva: proverò, pertanto, a fornirvi un quadro un po’ più completo della situazione (perché, insomma, magari non siamo infallibili ma nemmeno così sprovveduti come potrebbe apparire leggendo di un territorio in balìa di fenomeni turistici così estremi).

Quello a cui stiamo assistendo in ambito turistico è semplicemente il risultato di una sfasatura temporale tra i risultati di un buon lavoro che sta dando risultati a breve termine (quello di promozione turistica del territorio) e quelli ancora incerti di un lavoro più lungo che richiede per sua natura più tempo e più passaggi (quello, burocratico e relazionale, finalizzato a migliorare la capacità ricettiva del territorio, realizzando una rete di accoglienza più diffusa che sia supportata e collegata da trasporti più agili ed efficienti).

Questo secondo tipo di lavoro è precisamente quello che Camera di Commercio di Como-Lecco porta avanti da tempo coi vari tavoli della Competitività che, riunendo vari soggetti economici, sociali e istituzionali, studiano le soluzioni più adeguate per rendere più razionale ed efficiente la capacità ricettiva e la mobilità sul nostro territorio. Questo lavoro, come ripeto, è un lavoro di semina che ha tempi di maturazione necessariamente più lunghi, in quanto coinvolge tanti stakeholder diversi, privati e pubblici, che devono trovare i giusti snodi e i giusti incastri per funzionare al meglio. Da questo punto di vista penso che i fenomeni di affollamento turistico di queste settimane possano rappresentare la migliore spinta possibile per ottenere un’accelerazione dei tempi di reazione e di realizzazione delle soluzioni prospettate e presentate su quei tavoli, in quanto raccontano meglio di mille parole e di mille slide, la giustezza delle nostre previsioni e l’utilità degli interventi che da tempo promuoviamo e sollecitiamo.

Tipo le sollecitazioni al Ministro Salvini per sensibilizzare sulla necessità di:

– meccanizzazione dei pontili a basso flusso turistico

– concessione agli operatori del servizio pubblico non di linea dell’utilizzo dei pontili e degli attracchi attualmente in uso esclusivo alla Navigazione

– sbloccare rilascio da parte dei Comuni delle autorizzazioni per l’espletamento del servizio di noleggio con conducente di natanti.

O quelle al Ministro Santanchè e all’Assessore Regionale Mazzali per:

– dare continuità e rafforzare la promozione digitale della destinazione Lago di Como, affinché sia meglio strutturata,

– ribadire l’esigenza di sostegno finanziario agli operatori turistici, anche attraverso lo strumento dell’Accordo di Programma in essere tra Regione Lombardia e Sistema Camerale, con l’emanazione di bandi cofinanziati dedicati al settore dell’accoglienza

– richiamare l’attenzione sul tema della forza lavoro, di sempre maggior difficile reperimento, anche al riguardo arrivando ad ipotizzare la sperimentazione di un regime che agevoli la trasformazione dei contratti stagionali in assunzioni annuali.

Abbiamo quindi, per intenderci, la classica situazione di un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto: mezzo vuoto se consideriamo che manchiamo ancora di servizi, navigazione e trasporti in grado di assorbire razionalmente un flusso turistico come quello di queste settimane; mezzo pieno considerato che sappiamo cosa va fatto, abbiamo avviato da tempo le azioni e le interlocuzioni burocratiche necessarie e siamo convinti che i disagi di queste settimane saranno di stimolo a sbloccare le soluzioni e a garantire lo sviluppo che ci permetterà di avere sempre più turismo, con sempre maggiori vantaggi per operatori commerciali e imprese e sempre minore disagio per gli abitanti. Ce la possiamo fare, ce la dobbiamo fare, ce la stiamo già facendo. Sempre avanti a riempire i bicchieri mezzi pieni.

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14 Commenti

  1. In tutto questo mi trovo pienamente d’accordo sul fatto che il trasporto lacustre già ampiamente incrementato, debba essere servito al meglio, abbiamo una vasta scelta di mezzi e di prezzi, questo senza dubbio è uno dei pochi aspetti per il quale un turista pagante possa avere motivo di conservare uno splendido ricordo del nostro lago, purtroppo mancano gli approdi, mancano servizi dedicati a questo scopo.Tutto oltremodo meschinamente ostacolato da chi ha monopolizzato da anni questo business ed ora si ritrova vecchio ed impreparato,
    Incapace di accontentare un turismo che è cambiato. Il turista vuole personale preparato che parli le lingue che conosca il mondo oltre al lago di Como. Abbiamo un tesoro nelle nostre acque, mi auguro che questo venga recepito e adeguatamente sviluppato.

  2. I commenti appaiono di gran lunga più ragionevoli e concreti delle parole scontate e generiche del presidente Galimberti – che pure esordiva dicendo che avrebbe parlato chiaro e fornito dati!
    Roba da pazzi.

  3. Il Sig. Galimberti parla solo esclusivamente degli aspetti turistici, ma non un minimo accenno ai cittadini comaschi.
    Per cui sposo in toto il commento del sig. Alberto, bravo Alberto.

  4. – ribadire l’esigenza di sostegno finanziario agli operatori turistici, anche attraverso lo strumento dell’Accordo di Programma in essere tra Regione Lombardia e Sistema Camerale, con l’emanazione di bandi cofinanziati dedicati al settore dell’accoglienza

    – richiamare l’attenzione sul tema della forza lavoro, di sempre maggior difficile reperimento, anche al riguardo arrivando ad ipotizzare la sperimentazione di un regime che agevoli la trasformazione dei contratti stagionali in assunzioni annuali.

    Questo vive sulla Luna, ancora soldi volete??? Il problema è che glieli daranno anche

  5. Io devo ancora capire in che modo dovrebbe giovarmi l’aumento dei prezzi ingiustificato, il casino, la sporcizia , la confusione, il traffico, i b&b in condominio con gente che entra e esce a tutte le ore, da feste e festini, insudiciano il palazzo, gente butta l’immondizia dove capita e se invece sbaglio io a mettere una bottiglia di plastica non solo non mi portano via la roba ma mo
    Becco pure una multa, ecc ecc ecc causati dalle orde di turisti ciabattanti con panini al seguito Ed in che modo dovrebbe essere una buona notizia anche per me

  6. Giusto, parliamo dei trasporti. Bus urbani: non ce n’è uno uguale all’altro, alcuni con accesso a filo marciapiede altri con gradini programmati forse da un chirurgo ortopedico che voleva garantirsi il futuro lavoro. I biglietti ancora cartacei, alcuni autisti che guidano come per una gara, sporcizia che regna sovrana…dei ritardi non parlo perchè sono imputabili a mille cause.
    Nel 2023 siamo messi così, dove vogliamo andare…città turistica? Forse, ma gli abitanti non contano mai niente?

  7. Evviva il bicchiere mezzo pieno!
    Abito in un piccolo borgo e vedere tutta questa gente che arriva da ogni parte del mondo ammirare il nostro bel lago,mi rende immensamente felice

  8. Caro Gioele hai ragione. La solita fuffa degli imprenditori italiani che imprendono con i soldi pubblici. Questi pseudo liberali che sono più protezionisti e statalisti di un segretario generale del partito comunista bulgaro hanno realmente stufato. Le loro lezioni di pseudo economia apprese nella libera università dei mangiapane a tradimento continuino a darle in privato durante le deiezioni mattutine

  9. Caro dr Galimberti, inizi a sostenere, lei e l’associazione che rappresenta, il salario minimo e soprattutto lo faccia applicare ai suoi iscritti oltre a garantire le giuste ore lavorative e il giusto riposo del personale dipendente. Poi per il resto ne parliamo.

  10. Interessante. In un Paese dove il Governo si vanta di tassare gli extraprofitti delle odiate banche, abbiamo chi ci avverte che quello che manca per risolvere l’overtourism a Como sono investimenti pubblici pagati, ovviamente, con i soldi di tutti noi. Solo in questo modo i disagi saranno risolti e gli operatori potranno continuare a guadagnare senza essere infastiditi dalle lagne della cittadinanza. Un modo sofisticato per ribadire che l’economia di mercato all’italiana socializza gli investimenti e privatizza i ricavi. Non male. Credo che i sindacalisti dei bottegai per essere più credibili, prima di chiedere investimenti pubblici, dovrebbero segnalare i loro associati evasori e quelli, mi dicono tanti, che pagano i dipendenti part-time, facendoli lavorare full-time e oltre. A quel punto gli investimenti della collettività non diventeranno il solito obolo di certi politici ai loro elettori istituzionali.

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