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Punti di vista

“Questa giunta è in letargo, ma Gerosa non aveva ragione su nulla. Ecco perché”. L’architetto Arianna Sinigaglia smonta un po’ anche noi

Qualcuno ricorderà che nel maggio scorso dedicammo un numero di ComoZero settimanale cartaceo all’ex assessore alla Mobilità, Daniela Gerosa.

Un’occasione per ripercorrere i cinque anni di amministrazione Lucini sul fronte di viabilità, sosta e ampliamento della Ztl senza il calore delle polemiche contingenti del quinquennio 2012-2017. Alla fine, ne traemmo un titolo che fece molto discutere poiché non lasciava spazio a dubbi sulla valutazione complessiva.

Oggi ospitiamo un intervento, evidentemente a lungo ragionato, che indica un giudizio totalmente diverso sia su operato e scelte di Gerosa, ovviamente spesso inscindibili da quelle complessive della giunta di cui faceva parte, sia – ovvio – sulla nostra “pagella” più che positiva per l’ex assessore (che anche tre mesi dopo resta senza alcun dubbio tale).

Gerosa, mamma Ztl aveva ragione: “Felice, ma ho pagato un prezzo altissimo. Anche personale”

Si tratta un contributo lungo e articolato dell’architetto comasco Arianna Sinigaglia, che si spinge in una riflessione che va ben oltre la nuova Ztl di cui ci occupammo noi nel numero di maggio e a cui lei stessa ha dato un titolo eloquente: “La città che non brilla mai”.

Lo pubblichiamo integralmente di seguito (e per chi volesse intervenire: redazionecomozero@gmail. com o la nostra pagina facebook).

Leggo un articolo di ComoZero in cui si parla dell’assessore Gerosa. Al di là degli schieramenti e delle simpatie credo che non si possa valutare il lavoro di un assessore solo per l’ampliamento della ZTL e la conseguente chiusura di due strade, ma si debba valutare in toto il suo operato.
Parlo da semplice cittadina con un occhio tecnico, ma soprattutto con un’attenzione particolare verso i cittadini e i loro bisogni.

Como è una convalle e deve essere analizzata nella sua totalità: è un luogo strategico dal punto di vista geografico, ma con una morfologia che non può essere ignorata.

Di seguito alcuni brevi appunti: sicuramente mi sfuggiranno tanti altri interventi che altri cittadini avranno apprezzato o meno, ognuno col loro punto di vista.

FONDI CARIPLO
Bene ristrutturare una villa importante, ma si aveva un business plan per poi mantenere la Villa e il giardino botanico? Pensare di mantenere un orto botanico solo con i biglietti di ingresso alla Villa era e resta molto utopistico. Senza dimenticare che poco lontano c’è un vero giardino Botanico, conosciuto in tutto il mondo per le fioriture di primavera: Villa Carlotta.
Il grande scotto è stato far fare le valigie al Politecnico. Per una Villa come Villa Olmo, credo potesse non essere difficile trovare altri fondi. Una città senza università perde pregio e valore. “Una città senza università è morta: di cultura si mangia.” (Cit.) A pochi km, a Mendrisio e Lugano, stanno costruendo campus universitari e non credo che in Svizzera siano degli stolti.
Il ricordo di questa scelta scellerata sarà il vero inciampo per cui la giunta Lucini verrà ricordata negli anni.

PIAZZA GRIMOLDI
Intervento che può piacere o meno ma io non ho mai visto alberi che nascondono la vista della facciata di una chiesa così importante (Chiesa di San Giacomo). Oltre al pensiero delle radici che rischiano di danneggiare i resti di importanza archeologica, rinvenuti esattamente in quel punto durante gli scavi.

PIAZZA VOLTA
700mila € per la riqualificazione di una piazza che aveva bisogno solo di una sistemazione della parte retrostante. Prima le pendenze erano corrette e l’acqua fluiva nei tombini. Ora per nascondere le pendenze sbagliate e i dislivelli abbiamo le bare in legno.

PIAZZA ALCIDE DE GASPERI
Bene la pedonalizzazione, meno bene trasformarla in una immensa lettiera per gatti.

ZTL IN ZONA AMPIA
Le ZTL sono il sogno di ogni progettista ed architetto. Bene la pedonalizzazioni di via Garibaldi, via Grassi, via Plinio. Ma penso che prima di intervenire su un territorio così complesso si debba davvero avere una idea d’insieme, perché le città sono entità vive.
Si sono convertiti tutti i posti di sosta bianchi in blu (sulla base di una delibera del ‘95 che sinceramente non considero possa avere la stessa valenza in ogni zona della città) senza prima dare delle valide alternative (riapertura della Ticosa, parcheggi esterni alla città murata che non costino un mutuo, potenziamento dei servizio pubblico etc.) e senza pensare alle persone che a Como arrivano ogni mattina per lavorare. Purtroppo non tutti abitano in città murata e possono usare la bicicletta.
Como è una convalle e sarebbe il primo elemento su cui riflettere.

PIAZZA ROMA
Si è eliminato un parcheggio senza avere delle valide alternative per dare una funzione nuova ad un area così critica. Si è trasformata una piazza in un deserto, un parcheggio di autobus con lo scarico sempre acceso, e si sono fatte fallire attività commerciali.

STUDI POLINOMIA
Parcelle versate inutilmente per farsi dire e ridire che il lungolago non si può pedonalizzare allo stato dei luoghi.

PROGETTAZIONE LUNGOLAGO
Se non ricordo male le amministrazioni precedenti, nel bene e nel male, spesero soldi per fare un concorso, che fu vinto dallo Studio Cino Zucchi. Si è ben pensato di spendere ancora soldi dei cittadini per rifare completamente il progetto, diviso in più passi, per non arrivare alla soglia del concorso. Da architetto posso apprezzare o meno il progetto che vince un concorso, ma credo che sia deontologicamente sbagliato spazzare via chi ha vinto con un colpo di spugna.

MANUTENZIONI ORDINARIE
Come prima cosa penso ci si debba occupare delle manutenzioni che da anni non vedo in questa città per avere un centro storico ordinato, pulito, sicuro, curato. Avete mai fatto un giro a Lugano? Anzi facciamo Chiasso…
E mi assicurerei anche che le periferie non siano lasciate ad uno stato di abbandono e degrado totale. Perché tutto costa, quindi prima sistemo ciò che ho e poi penso al resto.

VIA SAN GIACOMO A SAGNINO
Paletti da ambo i lati in una strada già stretta per tutelare i pedoni. Concordo con questo obiettivo, ma anche nella vicina Svizzera i paletti li posano solo dal lato della non precedenza con un duplice risultato: si tutelano i pedoni e gli automobilisti comprendono di chi è la precedenza.
Non parlo del passaggio degli autobus in questa via, mentre incrociano le automobili, soprattutto in corrispondenza della curva…

Dopo queste riflessioni non posso certo affermare che la giunta che si è succeduta abbia brillato: l’attuale amministrazione sembra immersa nel letargo fin dal giorno successivo alla vittoria delle elezioni. Rimango quindi rassegnata e rattristata per una città che amo e che potrebbe brillare di luce propria, che invece è sempre più trascurata, sporca e completamente abbandonata a se stessa.

Arianna Sinigaglia

© RIPRODUZIONE RISERVATA

5 Commenti

  1. Concordo su tutto
    Non cambierei una parola.

    Grazie, per averlo espresso, in tutta la sua trasparente, motivata ed esplicita chiarezza.
    A nome di tutti noi che amiamo Como, disperatamente tristi per le paludose nebbie d’immobilismo (e/o gli interventi assurdi) che paiono non dissolversi mai…?

  2. Facile criticare da posizioni di comodo (ma quale posizione, tra l’altro?) chi invece ci ha messo la faccia per portare forti interventi migliorativi alla città, mettendosi in gioco e lavorando. Certo, poi tutto è migliorabile, ma questo ce lo insegnano alle elementari non c’è bisogno che ce lo spieghi l’arch. Sinigaglia.

  3. Condivido le riflessioni di Arianna Sinigaglia purtroppo come sempre ci ritroviamo gli “assessori” della classe politica che i Comaschi hanno votato e negli ultimi decenni non si sono certo distinti per grande acume.

  4. Condivido appieno le idee dell’architetto. Molto c’è da fare a Como: prima di tutto mantenere l’esistente, poi pensare ad altri progetti. E’ sempre mancata una visione d’insieme. Il caos viabilistico di questi giorni (via Bellinzona, Bixio, panoramica per San Fermo) con interminabili file di auto inquinanti ne è la prova. E non si è visto nemmeno un vigile! Concludo e sottolineo che manca la visione d’insieme dei flussi di traffico.

  5. Non ho letto tutto l’articolo e, quindi, non so se il titolo riporti le parole dell’architetto, oppure, sia frutto della penna del giornalista.
    In ogni caso, dire “non aveva ragione su nulla” equivale a dire che aveva ragione su tutto, trattandosi di doppia negazione.

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