Dobbiamo ammetterlo, l’idea espressa dall’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso al recente Forum Sanità organizzato a Milano dalla Consulta di Forza Italia, è buona. Quasi un’ideona. In sintesi, si prevede un meccanismo di premialità per i cittadini che aderiscono a campagne di prevenzione, a cure corrette, a stili di vita sani (qui altre info). E non abbiamo difficoltà ad ammettere che si tratta dell’opposto di quello che propone da anni, e che personalmente mi vede più in sintonia, il mondo anglosassone, cioè un atteggiamento viceversa punitivo. Della serie cioè: “fumi? Ti paghi le cure”, “scii fuori pista? Ti mandiamo il conto dei soccorsi”, “il digestivo del cinghiale con la polenta uncia non te lo offre la collettività”, eccetera. A tale proposito rimandiamo il lettore al ComoZero Settimanale del 27.10.2023 “Ti fai del male? Paghi”.
Ma torniamo a Bertolaso, che da medico, manager e in parte politico italiano di lungo corso conosce bene i suoi polli, cioè i cittadini italiani che deve andare a curare, o meglio, a non fare ammalare, in più lisciando loro il pelo. Il Dottor Guido propone una sorta di “tessera a punti”, a taglio sanitario. Ha solo annunciato il proprio progetto e aspettiamo doverosamente di leggerne le declinazioni magari foriere di sviluppi (la fregatura è sempre nei dettagli), ma ci sembra di aver capito qualcosa come: aderisci agli screening per talune malattie molto comuni e prevedibili (tumore del colon, prostata, mammella, collo dell’utero e polmone)? Io Regione Lombardia ti do dei punti.
Per inciso: a tali iniziative sanitarie partecipa attualmente meno del 50% della popolazione interessata, e non sono esami particolarmente invasivi, dolorosi o fastidiosi. Hai uno stile di vita sano? Altri punti. Raggiunto un certo livello della immaginaria “tessera sanitaria” il cittadino avrebbe diritto a una serie di “prodotti” messi in palio sempre da Regione Lombardia, che sarebbero: ingressi a grandi eventi (speriamo non di natura politica, sai che pizza), entrate gratuite in centri termali, skipass gratuiti, altro in stile marketing sempre gentilmente offerto dall’assessorato al Welfare. Il meccanismo passerebbe, sembra, dal medico di base (cui non mancano già abbastanza incombenze burocratiche-amministrative), il quale ci schiafferebbe dentro, tra i punti valorizzanti, indicatori come: indice di massa corporea virtuoso (poco sovrappeso per intenderci), ridotta sedentarietà, adesione alle cure e tanta altra roba.
Premesso che nuove idee per smuovere la stantia Sanità lombarda sono benvenute e graditissime. Premesso che è ormai sacrosanto cominciare a chiedere qualcosa ai cittadini nel partecipare a una razionalizzazione della spesa sanitaria, anche passando da una cura tempestiva di talune malattie. Vogliamo dire cioè che non è solo buona cosa curare in tempo certi tumori, ma anche economicamente vantaggioso. Un conto è asportare un polipo del colon (fase iniziale), un altro un cancro esteso dello stesso (fase avanzata).
Risparmiare in Sanità non significa fare utili fini a sé stessi, ma avanzare risorse per altri obiettivi e progetti. Ci permettiamo tuttavia alcune riserve. Per parlare di premialità bisognerebbe inizialmente condividere appunto le ricompense. Può darsi che degli skipass non me ne freghi molto, e altrettanto degli eventi. Con un pizzico di malizia mi viene in mente che si vogliano ingordamente prendere due o più piccioni con una fava: non solo ottengo aderenza sanitaria ma “piazzo” anche iniziative farlocche cui nessuno va e le spaccio per un premio.
Volete gratificarci veramente? Dateci dei buoni libro, o perché no dei buoni benzina. O se dobbiamo stare per forza in ambito sanitario, toglieteci il ticket su farmaci ed esami che comunque devo eseguire. L’altra critica è un po’ più sostanziale. Così considerato il cittadino fa un po’ rima con eterno bambino. Ma sì, dai, è la caramella, è il pacchetto di figurine se fai il bravo. Dovrebbe capire da sé cosa è buono per la propria salute, non dovrebbero servire i premi di “papà Guido o mamma Letizia”. Non che sia molto più da persona matura farlo pagare per le proprie marachelle secondo l’altro modello. Ma in genere sono più gli adulti a possedere il portafoglio.
8 Commenti
https://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/24_marzo_05/bergamo-per-paziente-oncologica-esami-a-fine-2025-oppure-dopodomani-se-pago-422-euro-in-privato-0f2e9879-4209-4fa1-8621-6c2f0b355xlk.shtml
Purtroppo in Italia bonus è sinonimo di truffa. Come il redditto di cittadinanza ,i finti invalidi e ciechi, medici corrotti etc..l Italia è.il paese dove vivono i Pulcinella
Pensavo offrisse massaggi gratis…comunque mille esami inutili poi quando sei veramente ammalato buona fortuna
Quindi i tempi di attesa per gli esami (mesi) o per la permanenza in pronto soccorso (giorni) cambieranno se ho una vita sana? Ah no!?!?!?!?
Annunci da distrazione di massa… suvvia siate seri
Si chiama credito sociale, in Cina è già realtà e sostenere che sia una buona idea da parte della stampa, fa ancora più inorridire dell’idea stessa , pazzesco
Ma quando capiranno che non siamo un paese nordico. Già mi immagino benefit (punti) regalati dal medico compiacente. Come non bastassero i falsi invalidi. In Italia bonus è sinonimo di truffa. Non ne abbiamo abbastanza?
Un serio programma di sensibilizzazione alla prevenzione è cosa assai intelligente e benvenuta, una sorta di “raccolta punti” è l’anticamera verso scenari distopici (per es. Il “social credit system” cinese.)
Appunto: “se vivi” (o meglio, se sopravvivi alla sanità lombarda).