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Punti di vista

Tra distopia e Romania anni ’80: nella Como delle Rapi News, il verbo del sindaco andrebbe filodiffuso

Per l’amor del cielo, noi saremo anche quelli brutti, cattivi e che “ce l’avete sempre su col sindaco”. Va bene, caliamoci pure nella parte e prendiamoci già sulla fiducia insulti e improperi da chi non ci sopporta (e non stiamo nemmeno a ricordare ancora che siamo stati emarginati dall’amministrazione comunale due anni e mezzo fa, come in una qualunque Romania degli anni ’80, per un paio di articoli sgraditi a inizio mandato, con il successivo corollario di citofoni e video-post dedicati a cadenza regolare). Va bene.  Andiamo un passo oltre. E allora, anche dando per buone tutte le premesse, se non si vede la distopia in cui è piombata l’informazione su e del sindaco, e in generale relativa al Comune di Como, beh, allora il problema davvero non possiamo essere noi. O almeno non solo noi nel momento in cui praticamente un intero sistema comunicativo – e comunicativo pubblico-istituzionale-politico, non per reclamizzare mutande e gelati – è assorbito dalla figura del sindaco-podestà.

Per capirlo, basta dare un occhio a come Alessandro Rapinese, in circa 26 mesi, sia riuscito a tradurre in realtà le sue Leggi Rapinesissime con il solo soft power. Quasi che il preveggente titolo RapiNews 24, da lui scelto per veicolare sui social le notizie dalla fonte suprema, cioè se stesso, stesse finalmente per autoavverarsi a mo’ di profezia. Prendiamo gli ultimi due giorni per fare qualche esempio.

Venerdì sera, su Etv, è ripartita la stagione del one man show di Rapinese in diretta: non una novità assoluta, naturalmente. Salvo l’oscuramento di Mario Landriscina, il programma è un classico da decenni. Diciamo che con Rapinese strappa solo un sorriso in più perché è difficile non pensare alla feroce campagna politica che l’allora consigliere di opposizione condusse per lunghissimo tempo, chiedendo che in tv fosse ospitata anche l’opposizione e strepitando in aula contro l’emittente locale accusata di ogni nefandezza. Vabbè, torniamo al tema.

In circa 30 minuti, come sempre, Rapinese ne ha avute per tutti e tutto: è riuscito a dire sostanzialmente che l’autovelox in Napoleona è una decisione specifica di Prefettura e forze dell’ordine (guardare il video per credere), ha attaccato i “pavidi” predecessori sulle scuole, se l’è presa con la Regione per le nuove regole sui posti barca (che ovviamente, nella Como ideale che prevede forse anche l’analisi del sangue dei cittadini, lui vorrebbe solo per comaschissimi docg) e via dicendo. Niente da dire: se uno è bravo a cucirsi addosso la diretta, non è una colpa. Forse un po’ diverso, ben al di là della guasconata, è ciò che di norma accade dopo lo show.

Senza che nessun altro esponente di giunta o maggioranza dica una sola parola anche solo su materie, deleghe o ruoli di spettanza, il Rapi-Verbo viene prelevato chirurgicamente dalla performance live, poi amplificato e diffuso al popolo, sminuzzato – sempre senza contraddittorio o quasi – in piccole ma gustosissime polpette per tutti i servizi del giorno dopo. Dalla diretta, Etv ha tratto, ad esempio:

  • “Parcheggi a Como, tariffe scontate per i residenti. Il sindaco Rapinese: Le agevolazioni entro la primavera”, dove non è difficile capire chi parla;
  • “Autovelox fissi a Como non prima di un anno. Il ministro Salvini: Non siano usati per fare cassa” dove però il video allegato è basato sulle parole del sindaco;
  • “Scuola Parini di Como, accesso sbarrato. Dopo due anni ancora nessuna data sull’avvio dei lavori” dove, non temete, “il primo cittadino rassicura che la situazione viene monitorata e seguita dagli uffici competenti”;
  • e poi un bel servizione sui lavori al centro sportivo di Casate organizzato solo con la tv stessa e con la Provincia e condita – pensate un po’ – da una bella videointervista al sindaco.

Metteteci che pure noi, talvolta, siamo costretti a pescare qualche spezzone per necessità o novità, e il gioco della moltiplicazione dei pani e della sua voce è fatto.

Ancora troppo poco? Allora – caso mai uno a metà sabato avesse già avuto nostalgia delle parole del sindaco – sarebbe bastato dare un’occhiata ai suoi social dove, pochi minuti prima del ritorno della Seria A al Sinigaglia con la partita Como-Bologna, il nostro ha ovviamente celebrato se stesso, sul suo canale personale, tramite il lavoro del Comune (ma nei giorni scorsi eravamo arrivati addirittura al primo cittadino che sperava che il pubblico, sugli spalti, dicesse cose tipo “Forza Comune di Como” o robe simili, per dire).

Non è finita, ovviamente. Perché lo sminuzzato di Rapinese arriva poi anche dalle pagine de La Provincia della domenica. Che ovviamente dà conto con una prima lenzuolata delle colpe di Regione Lombardia sul nuovo regolamento per i posti barca, ricordando però che il buon sindaco – nei suoi sogni – li avrebbe voluti “tutti ai comaschi”, prima dell’intervento dei poteri forti. Sul tema ovviamente, in caso di dubbi, “chiarisce il sindaco Rapinese” con una densissima colonna virgolettata.

Un paio di fogli dopo, ecco un altro “spiega il sindaco Rapinese”, nel contesto di un’altra bella mezza paginona fresca di domenica, in cui si magnifica addirittura una nuova app per trovare parcheggio in città e dove “Rapinese non rinuncia a una stoccata al comune di San Fermo”, così giusto per divagare un po’.

Poteva mancare poi un’intervista al sindaco Rapinese che replica all’opposizione sulle chiusure delle 8 scuole cittadine? No, ovviamente. E infatti c’è un bellissimo esemplare di “dal canto suo Rapinese ribatte che non c’è alcuna contraddizione” nei suoi provvedimenti.

E poi, qui come già si accennava in stereo con Etv, ecco la trionfale chiusura del weekend con altro pezzone sui lavori realizzati allo stadio del ghiaccio, quello che doveva sorgere nuovo a Muggiò e invece pare di no. In questo caso “ieri il sindaco Rapinese ha effettuato un sopralluogo con i tecnici di Csu” e poi via di intervistona finale al primo cittadino, abbellita anche con un pezzullo a lato dal titolo “le società sorridono”. Insomma, riappare l’impero sui colli fatali di Casate.

E tutto questo – nella città dove passiamo per i cattivi e cerchiamo soltanto, arrancando, di stare dietro all’infinito Truman Show – si è consumato nel  breve lasso tra le 20 di venerdì e la mattina di oggi, domenica 15 settembre. E’ poco. Si faccia il passo vero, decisivo: la filodiffusione del Verbo in centro, nelle palestre, nelle cucine e sui bus. Soltanto allora la Rapi Utopia sarà finalmente realtà.

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2 Commenti

  1. Manca il culto della personalità e poi siamo al regime completo. A quando l’intitolazione dello stadio comunale Alessandro Rapinese? O allo stadio del ghiaccio dedicato al miglior sindaco di tutti i tempi?
    Potrebbe persino pensare di cambiare nome alla passeggiata a lago di Villa Olmo intitolata al Sindaco Gelpi e così si arriverebbe in pieno alla “damnatio memoriae”. Ma si sa, oltre ad essere il miglior Sindaco che Como abbia mai visto è anche quello più democratico. E i cittadini cosa fanno? Festeggiano il Como in serie A. Panem et circences! Il circo è davanti agli occhi di tutti!

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