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Ztl a Como, la riflessione di Bollini: “I no dei commercianti crollati sotto la realtà. Ma quanto tempo perso”

L’architetto comasco Michele Bollini è stato un grande protagonista, si potrebbe dire l’alfiere del fronte dei favorevoli, al tempo del dibattito pubblico – uno degli ultimi davvero accesi a Como – sul progetto per il monumento di Daniel Libeskind sulla diga foranea. Oggi, Bollini, nel pieno di un altro tema caldo, ossia il turismo con le questioni aperte dalla gestione di un fenomeno in enorme espansione, torna a offrire una riflessione pubblica su un’altra materia che gli è sempre stato a cuore: l’utilità, anzi forse la necessità, di un ripensamento generale della mobilità a Como in funzione della nuova vocazione cittadina e del suo sviluppo futuro. Il tutto, con una “punzecchiatura” esplicita alla categoria dei commercianti contrari all’ampliamento delle Ztl, sia in passato sia oggi. Secondo Bollini, un atteggiamento che fa da ingiustificato freno all’evoluzione del capoluogo a dispetto del ‘cambiamento di pelle’ in atto. Pubblichiamo integralmente la lettera di seguito (per opinioni, segnalazioni, foto, video: redazionecomozero@gmail.com).

Il nodo del turismo che è finalmente venuto al pettine della città di Como mette in evidenza tutto quello che di buono si è fatto, quello che non si è fatto o potuto fare e purtroppo anche quello che non si è voluto fare.

Se arriva così tanta gente significa che la città attrae oltre le logiche aspettative quindi ci sono segnali che negli anni si è lavorato bene. Penso alla categoria dei commercianti che non volevano e non vogliono l’allargamento della ZTL. Cosa sarebbe oggi Como senza le piazze pedonali, Verdi, Grimoldi, Plinio, Volta, Garibaldi.

La loro convinzione che senza il parcheggio fuori dal negozio le attività non lavorano è definitivamente crollata, sgretolata dalla quantità di persone che frequentano la città a tutte le ore del giorno, senza costruire un parcheggio dal 2010 (autosilo Valduce).

Al contrario, quello che non si è fatto o non si è voluto fare è costruire una città che avesse un altro tipo di mobilità oltre all’auto. Penso ai progetti ciclabili, alle corsie preferenziali, nuove pedonalizzazioni, ampliamento della ZTL e di tutte quelle opere che oggi ci avrebbero permesso di sopportare meglio la convivenza con il turismo. Opere e progetti che sono nei programmi delle amministrazioni che non hanno avuto la fiducia del voto dei comaschi purtroppo e che oggi mettono in evidenza il tempo prezioso perso nel non accettare il cambiamento che la città avrebbe dovuto fare.

Grazie e un saluto a tutta la redazione.

 

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12 Commenti

  1. Gentilissimo Marco,
    Non è sufficiente saper leggere, è necessario, anche comprendere ciò che si legge.
    l’evidenza delle problematiche del traffico esposte, è riferita alla ” vivibilità” della città da parte dei Residenti, non dei “poveri turisti” che consento di far conoscere il nostro Lago in tutto il mondo, portando un indubitabile contributo economico a tutto il territorio. Il fatto che a Monteolimpino il traffico ” da sempre ” sia dovuto ai frontalieri era una semplicissima ragione in più per non fare il Supermercato.

  2. Che genio! Eh già poveri abitanti di Monteolimpino , da stasera sentitevi in colpa! Perché quel supermercato che vi permette di farvi la spesa in paese senza dover andare fino a Sagnino o a Tavernola non va bene, dice lui! Perché rallenta la marcia dei poveri turisti che vengono a Como .
    A parte il fatto che il traffico a Monteolimpino storicamente è dovuto ai frontalieri ed al viavai verso la dogana stradale.

  3. Consiglierei all’arch. Bollini di prendere spunto, per la mobilità in ztl, dalla città di Spoleto che mi ha lasciata piacevolmente sorpresa…

  4. Buongiorno,
    al tavolo delle considerazioni e delle ipotetiche soluzioni, relative alla situazione viabilistica della Città, inviterei anche tutti coloro che nelle passate Amministrazioni hanno contribuito ad autorizzare ed a fare realizzare nell’ ordine:
    IPERAL a Monteolimpino occludendo così l’ accesso alla Città dall’ uscita autostradale Como Nord e dalla Svizzera
    LIDL – COOP – DECATHLON in Via Cecilio, e ALDI – EUROSPIN in Via Pasquale Paoli occludendo così l’ accesso alla Città dall’ uscita autostradale Como Sud.
    Rimaniamo un trepida attesa per quanto si realizzerà nel area Ex Consorzi Agrari di via Scalabrini e area Ex. Castelletti in Via del Lavoro.
    Come noto per ottenere le necessarie autorizzazioni dalla PA é necessario presentare in Comune un documento, che gli addetti ai lavori ben conoscono, relativo all’ impatto sulla viabilità che i nuovi esercizi commerciali possono creare. Pare dico pare che qualche dettaglio sia andato perso……….lascio ai lettori ogni altro commento

  5. Condivido la lettera dell’architetto Bollini molto equilibrata in ogni sua parte.
    Sono un residente e mi sto accorgendo che nella ZTL ormai sono di più le auto dei turisti che accedono ai B&B e che passano tranquillamente anche nelle vie interdette anche ai residenti (P.za Duomo, P.za Grimoldi ecc.) e poi parcheggiano in P.za Peretta piuttosto che in p.za Roma…
    Come suggerisce Isadora bisognerebbe diversificare la viabilità tra residenti e turisti, mediante il divieto od un ticket alto per quest’ultimi.

  6. Abbiamo un’amministrazione eletta. E si eleggono le amministrazione proprio perché esse diano queste risposte, o, almeno, tentino di farlo. Invece, qui non si vede nulla. Perché l’amministrazione, al netto di dare multe a destra e a manca, lasciare nelle mani di un sindaco del tutto inadeguato l’intera gestione della giunta, non fa nulla. Ma proprio nulla.

  7. Era ovvio a tutti da tempo, a parte chi non poteva ammetterlo per convenienza politica.

    Se ci si lamenta di Como invasa dai turisti, significa che è attrattiva, che le persone arrivano in centro, che non hanno difficoltà a raggiungere la zona pedonale.

    Le polemiche sula ZTL e su come la città sarebbe diventata irraggiungibile senza i posteggi tolti ignorano semplicemente la realtà.

  8. Pensare alla viabilità con coraggio e con coraggio prendere decisioni apparentemente impopolari… facendo differenza tra una viabilità per residenti e una per chi arriva da fuori (vedi Milano con la zona C ecc.) . Personalmente comincerei dalla periferia sud, dove si stanno moltiplicando i supermercati e dove arriva anche l’autostrada, trasformando via Varesina e via Paoli a senso unico, raddoppiando il parcheggio a lato della stazione Nord a Grandate e utilizzando il tracciato ferroviario come una metropolitana x raggiungere il centro, con treni più ravvicinati. Si vuole mantenere la stazione a lago? E allora bisogna ridurre il traffico sul ‘girone’ limitando l’accesso e trovando una alternativa viaria su viale Innocenzo e via Dante… le strade a Como dono quelle, la convalle è quella. O ci mettiamo a fare gallerie, o usiamo la fantasia.

    1. Non diciamo sciocchezze, che le varie zone alla beppe sala sono solo uno specchietto per le allodole e vanno solo a danneggiare la gente che non può cambiare macchina ognj 3 anni , e va a colpire solo i lavoratori, ad esempio le forze dell’ordine sono per buona maggioranza impossibilitate a raggiungere le caserme ecc. in più si chiedono più treni, i ferrovieri al lavoro ci arrivano in macchina al mattino anzi alla notte, per far partire i primissimi convogli del mattino… mica ci arrivano volando in stazione… il vero problema è la massa di turisti non chi in città ci viene per necessità. Di esempi da copiare pari pari ce ne sono innumerevoli sul Garda, e in località anche più grandi e anche ben più piccole di como

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