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Sanità

Dal Pnrr una pioggia di milioni per la sanità comasca: ben 24 ad Asst Lariana. Ecco per cosa servono

“Il tempo del dire è finito, il tempo del fare è in corso e il tempo dell’essere, dell’essere protagonisti è quello che dobbiamo giocare”. Il direttore generale di Asst Lariana, Luca Stucchi, è intervenuto a Villa Erba per la “Winter School 2024. L’innovazione cambia il futuro”. L’evento organizzato da Motore Sanità è stato patrocinato dal Dipartimento per la trasformazione digitale, dal Ministro per le disabilità, dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, dal Ministero dell’Università e della Ricerca, da Regione Lombardia e dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

Stucchi è stato invitato a intervenire nell’ambito del laboratorio dedicato al tavolo territoriale di Confindustria Como Sanità e alle eccellenze territoriali. L’intervento è partito dalle parole chiave, prossimità, innovazione, uguaglianza, della Missione Salute, la sesta area di intervento del Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dal programma UE “Next Generation Europe” e dal Piano nazionale per gli investimenti complementari. Gli interventi della Missione Salute si dividono in due aree principali: la Componente 1 con reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale (tematiche declinate in Case e Ospedali di Comunità, assistenza domiciliare, Centrali operative territoriali, telemedicina) e la Componente 2 con innovazione, ricerca e digitalizzazione del SSN, (declinate in ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero, rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, elaborazione, analisi dei dati e simulazione, valorizzazione e potenziamento della ricerca e sviluppo delle competenze del personale). Asst Lariana ha beneficiato di 14 milioni e 592mila euro di fondi Pnrr per l’ammodernamento del parco tecnologico, di 8 milioni e 932mila euro di fondi Pnrr e fondi nazionali, per la digitalizzazione del Sistema sanitario (per progetti come la cartella clinica elettronica, migrazione al Cloud dei sistemi informativi, estensione delle funzioni del Fascicolo sanitario elettronico), nonché di 240mila euro di fondi per lo sviluppo delle competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali del personale sanitario.

“L’innovazione è innanzitutto un fatto culturale – ha sottolineato il direttore – e tutti noi attori del sistema, insieme, siamo chiamati a dare una risposta edassicurare un risultato. Dobbiamo porci obiettivi comuni e dobbiamo essere innovatori. E tra le cose che devono essere cambiate adesso c’è sicuramente la normativa di riferimento, vecchia e inadeguata per poter affrontare le attuali problematiche; penso, innanzitutto, alle modalità di reclutamento del personale. L’innovazione, poi, dovrà riguardare la capacità organizzativa. E dovremo fare rete, collaborare, tutti insieme, pubblico e privato accreditato, medici di famiglia, professionisti sanitari, per rispondere al bisogno di salute del cittadino

 

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