Ma quali pappe molli? Mai aggettivo fu più sbagliato. Anche nella serata di ieri, nella protesta avvenuta all’esterno del Consiglio comunale, i genitori dei bambini delle scuole che il sindaco ha annunciato di voler chiudere hanno dimostrato il proprio carattere e la propria convinzione nel difendere la propria posizione contro i provvedimenti dell’Amministrazione. Provvedimenti presi in maniera antidemocratica, senza il coinvolgimento di insegnanti e genitori, da chi sta guidando un Comune come se fosse di sua proprietà, quando invece si tratta di un ente pubblico.
Oltre a questo, la decisione di chiudere alcune scuole continua ad avere lati nebulosi. A partire dai documenti in mano al Comune, che appaiono imprecisi e poco chiari. Per arrivare a chiudere una scuola servono dati accurati, motivo per cui chiederemo perizie specifiche. Inoltre, come verrà giustificato lo spreco di fondi regionali ed europei stanziati per le scuole? Come potranno essere rendicontati alla luce della loro chiusura? Chi risponderà dello spreco?
Ci preoccupa il futuro degli edifici scolastici, dopo l’eventuale chiusura. A oggi non c’è idea di come recuperarli. Soprattutto in centro storico, sarebbe un vero peccato avere nuove strutture abbandonate, in una città sempre meno a misura di cittadini, l’unica in Lombardia in cui i residenti nella zona centrale sono sempre di meno. Rimuovere le scuole, togliere luoghi di educazione e di socialità dal centro storico è il modo migliore per gettare ulteriore benzina sul fuoco.
E purtroppo il problema educativo continua a non riguardare solamente le strutture, perché c’è anche una questione di personale: come ricordato ieri in una preliminare, non volendo assumere educatori, all’asilo Magnolia cinque bambini su undici sono rimasti esclusi. E che non ci si appelli, dunque, alla denatalità per giustificare chiusure laddove, come in questo caso, c’è sempre stata la lista d’attesa.
Per favorire la partecipazione dei genitori, anche ieri negata, abbiamo inoltrato una richiesta di Consiglio comunale aperto firmata da tutte le minoranze. Restiamo in attesa di una risposta dell’Amministrazione.
Un pensiero, sempre riguardo alla serata di ieri, va ai giostrai del Luna Park, a loro volta presenti. Il tribunale ha dato loro ragione, dimostrando quanto abbiamo sempre affermato, ovvero che non c’erano reali motivi per chiudere la piana di Muggiò. Siamo felici dell’esito della vicenda, che conferma l’illiceità con cui il sindaco sta operando.
I consiglieri comunali del PD Patrizia Lissi, Stefano Fanetti, Eleonora Galli e Stefano Legnani
Il segretario cittadino del PD Daniele Valsecchi
PER APPROFONDIRE:
Como, clamorosa protesta delle famiglie in Comune: candele accese contro la chiusura di 8 scuole
5 Commenti
E qui cade l’asino ! Prendersi delle responsabilità può portare anche impopolarità, ma smettiamola di criticare. Ogni scelta è stata ponderata ed è giustificata da chi è chiamato a decidere. Mettetevi l’animo in Pace sobillatori pieni di rancore e invidia che cercate solo visibilità, qualcuno deve pur decidere e questi non siete voi ! Fatevene una ragione e dedicatevi davvero alla città che così la state solo impoverendo
Rispetto a chi lo ha preceduto Rapinese è l’unico sindaco che sta facendo ciò per cui è stato votato nell’interesse della cittadinanza tutta è non di qualche esclusivo “comitato di affari”.
Quindi secondo lei sarebbero “comitato di affari”:
– i genitori che hanno figli piccoli in 8 scuole
– i disabili che fruivano di servizi in via del Dos
– i produttori locali di beni alimentari
– i giostrai
– gli anziani della bocciofila
– ….
Invece eventuali speculatori immobiliari interessati agli stabili vuoti e abbandonati di via Carluccio e via Perti saranno portatori degli interessi della cittadinanza tutta.
Io penso il contrario.
ricordo con nostalgia le passate amministrazioni… all’epoca mi sembravano veramente lontane dalla città. della giunta Lucini mi pareva che il problema fosse la mancanza di comunicazione, chiara ed accessibile nei confronti delle scelte prese, come per esempio per allrgamento Ztl (senza avere un progetto serio sull’esecuzione delle opere e attuazione delle stesse, come per l’incompiuta piazza Roma…) – ma si trattava in fondo di decisioni male comunicate ma comunque largamente condivisibili, si poteva diciamo mettere in discussione la modalità di attuazione. Nei giorni attuali ci si trova di fronte a decisioni prese con disprezzo delle parti in gioco, ridicolizzando le problematiche delle famiglie che non hanno alcun sostegno concreto. Non cìè, evidentemente, mai limite al peggio.
Veramente Lucini ha aperto due gare europee per la sistemazione di via Garibaldi e piazza Grimoldi in contemporanea all’ampliamento della ZTL. Gare aperte, condotte e lavori chiusi nel mandato. Parteciparono più di 50 professionisti. Così, per dire.