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“Indegno per Como, irricevibile e pieno di sprechi”. La stroncatura del piano scuole della Giunta Rapinese

Continua la battaglia dei Consigli d’Istituto comaschi coinvolti dalle chiusure e dalle riorganizzazioni varati dalla giunta Rapinese delle scuole cittadine. Oggi, con un comunicato a firma di Como Borgovico (Simone Molteni), Como Nord (Mirko Grisoni), Como Lora – Lipomo (Andrea Ballerini) arriva una nuova presa di posizione. E, soprattutto, una triplive votazione all’unanimità contro il piano scuole del Comune di Como.

Alleghiamo di seguito la nota integrale diffusa oggi, sabato 27 settembre.

I Consigli d’Istituto Como Borgovico, Como Nord e Como Lora hanno deliberato contro il nuovo piano scuole del Comune di Como. Tutti i Consigli hanno deliberato all’unanimità. Riteniamo che il piano scuole presentato sia irricevibile per varie ragioni.

Innanzitutto perché le soluzioni proposte sono impraticabili: nelle scuole che dovrebbero accogliere i nuovi nomadi scolastici creati dal Comune gli spazi indicati proprio non ci sono. Ad es. alla scuola media Foscolo non solo non ci sono le aule necessarie a ricevere gli studenti della Corridoni, ma non c’è nemmeno la mensa, inutile oggi ma indispensabile per studenti delle elementari che stanno a scuola dalle 8 alle 16.

Contestiamo il metodo seguito dal Comune, privo di un qualsiasi confronto con chi vive la scuola ogni giorno e ne conosce le esigenze e le dinamiche. Ci sono proposte alternative e migliorative e il Comune non le ha nemmeno volute ascoltare.

Abbiamo sottolineato che serve un piano complessivo e di lungo termine e tutti gli Istituti sono ben disposti a collaborare per questo obiettivo, ma il Comune non ha nemmeno voluto convocare il tavolo richiesto.

Continuare a chiudere le scuole “un pezzo alla volta” senza una visione complessiva lascia tutti in un clima di incertezza inaudito e controproducente che esaspera i genitori e demotiva docenti e studenti.

Contestiamo il metodo seguito fino ad ora dal Comune, che non esegue da anni i lavori richiesti dagli istituti per la manutenzione e il ripristino delle scuole per poi arrivare a minacciarne la chiusura. Così facendo si ottiene il solo risultato di far ammalorare gli edifici scolastici e successivamente sostenere costi maggiori per renderli di nuovo agibili.

Abbiamo sottolineato quanto questo modo di procedere porti allo spreco di ingenti risorse pubbliche già investite negli immobili, nei laboratori e nelle attrezzature.

Questo piano scuola parte da un’analisi totalmente sbagliata nei numeri e nelle previsioni e per questo riesce a penalizzare fortemente sia il centro città che le periferie, ignorando le dinamiche di territori delicati che meriterebbero maggiore sensibilità e attenzione.

In più casi si vanno ad unire senza alcun accorgimento e in edifici senza spazi separati degli alunni con fasce d’età completamente diverse: asilo con elementari nell’Istituto Como Lora ed elementari con scuola media nel caso dell’Istituto Como Borgovico.

Questo piano porterebbe la qualità delle scuole indietro di 50 anni ispirandosi ai minimi richiesti da un decreto del 1975, proponendo classi pollaio e senza laboratori (es. aule computer, aule musicali) e addirittura senza le aule di sostegno per alunni con disabilità e bisogni educativi speciali. Riteniamo che la scuola dovrebbe guardare al futuro e non al passato remoto.

Il piano presentato dal Comune non risolve i problemi esistenti, ne crea di nuovi ed è disegnato per ridurre drasticamente la qualità dell’educazione dei nostri figli.

In sintesi, è un piano semplicemente indegno per una città ricca come Como.

Per questo invitiamo tutti i cittadini che hanno una visione diversa per il futuro della nostra comunità a ritrovarsi nel cortile di palazzo Cernezzi alle 18:45 di mercoledì 1 ottobre.

I Presidenti dei Consigli d’Istituto Como Borgovico (Simone Molteni), Como Nord (Mirko Grisoni), Como Lora – Lipomo (Andrea Ballerini)

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