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Rapinese e “i fedeli in fuga dalle parrocchie che aiutano i migranti”. Agli “ecclesiologi e sociologi” risponde don Giusto: “Basta colazioni, ecco le coccolazioni”

Don Giusto è don Giusto, e per fortuna. Con uno scritto sul sito della parrocchia di Rebbio e Camerlata il sacerdote risponde non senza ironia alle parole del sindaco di Como che lo scorso luglio a Radio Capital, poi ripreso dal quotidiano La Provincia, offrì la propria personalissima analisi a proposito di alcune parrocchie della città dove a suo dire i fedeli sarebbero in fuga a causa dell’aiuto ai migranti in particolare le colazioni (qui i dettagli). Mai nominata ma al centro del Rapinese-pensiero a molti è parso chiaro vi fosse la parrocchia di don Giusto ben nota per l’intensa attività a favore dei migranti appunto e degli ultimi.

Nel dettaglio il sindaco aveva detto: “Le stesse parrocchie che hanno avuto forme di assistenza che vanno oltre quello che è sostenibile per il quartiere hanno visto i loro credenti dimezzarsi. A messa ci va la metà delle persone, scelgono altre parrocchie“.

Don giusto intanto oggi racconta di aver fatto arrivare 240 quintali di cocco dalla costa d’Avorio per organizzare colazioni tropicali: le “coccolazioni”. E quindi sottolinea: “Chissà poi che con le “coccolazioni” non si riesca a recuperare qualche parrocchiano di Rebbio che al dire di illustri ecclesiologi nonché sociologi se ne è andato in altre chiese“.

Buongiorno a te cittadino di Como.

Sono il parroco delle Parrocchie di Rebbio e Camerlata, Giusto Della Valle.

Ho letto con interesse a pag 13 del giornale la Provincia di Como del 27 luglio scorso la proposta del Sig Sindaco della nostra città di far turnare le parrocchie nella distribuzione delle colazioni alle persone in difficoltà della nostra Como.

Ho pensato che a causa del calore estivo ci volessero colazioni un po’ tropicali ed allora con l’ausilio di amici ho fatto arrivare dalla Costa d’Avorio 240 quintali di noce di cocco.  Mi sono detto:”Basta con le solite colazioni, ci vogliono coccolazioni”.

Per chi volesse all’Oratorio di Rebbio per 10 giorni a partire dal 18 agosto si servono colazioni a base di cocco: latte di cocco, farina di cocco, dessert di cocco…

Qualcuno mi ha chiesto come si faccia ad aprire il cocco dalla scorza così dura: no problem poiché il nostro santo patrono Martino ha sempre la spada in mano pronta per tagliare il mantello da condividere col povero. Gli chiederemo di tagliare anche le noci di cocco. Chissà poi che con le “coccolazioni” non si riesca a recuperare qualche parrocchiano di Rebbio che al dire di illustri ecclesiologi nonché sociologi se ne è andato in altre chiese.

Cocco e coccole, che bella ricetta di recupero delle pecore smarrite.

E se passati i dieci giorni avessimo delle rimanenze di cocco siamo disponibili a regalarle al comune di Como primo responsabile della salute dei suoi cittadini perché continui con le “coccolazioni” magari riattivando solo per l’occorrenza il centro di Via Sacco e Vanzetti a Prestino oppure l’ex Puzzle di Tavernola.

Saluti cari .

Giusto Della Valle

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