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Nella foto Mattia, il primo bambino a dare ippoterapia con A.E.R.E.
Solidarietà e Sociale

Se il cavallo è la cura più dolce: i bellissimi 25 anni di A.E.R.E. primo centro di ippoterapia in provincia di Como

Sono passati 25 anni da quando Giacomo Mazzer, imprenditore erbese e presidente dei Lions Club di Erba, ebbe l’intuizione che il suo Club avrebbe potuto proporre un’iniziativa, nell’ambito dei service sociali a cui sono vocati i Lions, per la creazione di una onlus che promuovesse sul territorio l’ippoterapia. L’idea fu immediatamente sposata dall’intero gruppo dirigente, formato da Giacomo Mazzer, Annabella Maccabruni, Lella Tronchetti, Bambina Malinverno, Fabio Palmieri e dal dr Mario Maccabruni. Il 16 marzo1999 venne costituita A.E.R.E., Associazione Erbese di Riabilitazione Equestre.

In questi 25 anni, grazie a questo gruppo – in particolare ai coniugi Maccabruni, Annabella come amministratore prima e presidente successivamente, e Mario come responsabile medico – l’associazione è cresciuta in maniera esponenziale, divenendo la bellissima realtà di oggi. A.E.R.E. fu il primo centro della provincia di Como e uno dei primi in Lombardia ad affiliarsi ad A.N.I.R.E. (Associazione Nazionale Italiana Riabilitazione Equestre, centro pilota nella ricerca metodologica e nella formazione delle figure professionali per l’ippoterapia) e opera sul territorio ininterrottamente da 25 anni, con attualmente 90 utenti, 1.300 ore di servizio, da ottobre a giugno, con utenza dai 4 anni in su.

“Applichiamo da sempre la metodologia MRGC, Metodo Globale di Riabilitazione per mezzo del Cavallo, frutto di studi scientifici e medici specifici, affiancando alle figure professionali qualificate un folto gruppo di volontari coordinati magistralmente dalla responsabile Stella Ceragioli – spiega il presidente Vincenzo Sofia – Proprio i volontari, ad oggi più di 25, sostengono e arricchiscono l’attività quotidianamente, affiancando cavalli e utenti e mettendo a disposizione volontariamente le loro competenze professionali a sostegno dei vari aspetti che ruotano intorno all’attività principale”.

L’ippoterapia è un sistema scientifico, frutto di approfonditi studi medici svolti, in Italia, presso il Niguarda di Milano negli anni ‘80, volto a migliorare la vita e ad aiutare in un percorso di recupero sia le persone affette da disabilità fisiche, più o meno gravi, che le disabilità psicologiche di vario genere.

Dopo aver dovuto, per motivi logistici, girovagare in alcune strutture, da circa 15 anni, grazie all’acquisto di una tensostruttura reso possibile da una donazione di Telecom “Progetto Italia”, e alla generosa accoglienza della famiglia Maspero, l’associazione si è trasferita nell’attuale sede di Capiago Intimiano, presso il centro ippico Il Grillo.

Lo spirito del volontario di A.E.R.E. può essere riassunto dal  pensiero di Franco, storico volontario: “Ho cominciato pensando ‘vado a dare una mano’, ma con il passar del tempo mi rendevo sempre più conto che questa realtà, questa nuova dimensione, in realtà aiutava me, era capace di arricchirmi in maniera incredibile e solo sperimentandola ho capito la sensazione che si prova!”. Insomma, per Franco fare il volontario è stata un’occasione: aiuta, arricchisce, gratifica e forma. E conclude: “In particolare associazioni come A.E.R.E. aiutano tutti i ragazzi ad accendere la scintilla che possiedono, li aiuta a esprimere al meglio il loro essere e a superare gli ostacoli delle loro patologie, permette di essere loro stessi, andando oltre i confini della disabilità”.

La realtà di A.E.R.E. è in continuo mutamento, negli anni è stata capace di crescere ed evolversi continuamente grazie all’impegno dei volontari e degli utenti che frequentano quotidianamente il centro. Ma c’è ancora tanta strada da fare, ci sono in progetto collaborazioni future con altre ONLUS per nuovi percorsi dedicati ai ragazzi, con attività complementari all’ippoterapia… Insomma, il passato è fantastico e il futuro è ancora tutto da scrivere. “Ovviamente abbiamo bisogno di volontari e di ogni tipologia di aiuto, per cui siete tutti benvenuti, anche per una semplice visita, per rendervi conto che il mondo è colorato per tutti e noi possiamo essere tutti artisti della bellezza della vita”, conclude Sofia.

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