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St.Barth Charity Island, vestiti che rinascono e diventano solidarietà, appuntamento domani a Palazzo Lambertenghi

“Seconda vita e terza storia” tra arte, cultura e charity. Appuntamento domani in a Palazzo Lambertenghi, in via Lambertenghi 41, nella ben nota Sala Recchi, con il progetto St.Barth Charity Island. Si tratta di, come spiegano le organizzatrici, “un gruppo di amiche che ha pensato di dare un senso al suo stare insieme. Creiamo t-shirt speciali al fine di raccogliere fondi destinati a situazioni di bisogno che ci vengono segnalate”.

L’evento si svolge dalle 15 alle 18  inoltre sarà presente la scrittrice Sabina Sign per un firma copie del suo ultimo libro “La terza storia”.

Come viene raccontata la nascita del gruppo:

Ho sempre amato veder rinascere, da una cosa vecchia, qualcosa che avesse un sapore attuale e creativo.Qualcosa che parlasse una lingua nuova.
Ne ho parlato ad alcune amiche ed è nato il progetto “St.Barth Charity Island”, un sogno che potrebbe anche portarci lontano.
Crediamo che ogni oggetto, anche usato, ogni abito o tessuto da cui ci separiamo per motivi di spazio o di tendenza, possa essere riutilizzato in modo nuovo dando origine a qualcosa di speciale.
Da un vecchio cappotto si possono ritagliare fiori che, cuciti su una maglia con l’aggiunta di dettagli luccicanti o particolari, creano un bellissimo ricamo.
Ci servono ragazzi e ragazze con IDEE, con voglia di inventare e progettare.
Ci serve un gruppo che voglia condividere tempo, passione, RICERCA E PROGETTAZIONE.
Ci servono MANI PREZIOSE che sappiano cucire, ricamare, tagliare, ricomporre capi usati per dar loro nuova forma.
Ci servono MENTI CREATIVE che abbiano l’entusiasmo di lavorare in modo unico su abiti, maglioni, cappotti, pantaloni che, così come sono, non hanno più vita.
Ci servono PRIVATI ed AZIENDE che ci donino materiali come pizzi, bottoni, scampoli, non necessariamente in grande quantità,perché non dobbiamo pensare che “poco” sia uguale a “niente.
La nostra città è stata un esempio di creatività e di buon gusto per tutto il mondo. Non sarebbe bello dimostrare che queste cose esistono ancora? E che bello sarebbe se ci accorgessimo che tutte le nostre idee possono nascere e svilupparsi in un contesto di beneficenza e sensibilità verso gli altri e non solo allo scopo di creare business ? Le nostre creazioni sono in vendita per raccogliere fondi da destinare a progetti che ci verranno segnalati dalla parrocchia.
Sarebbe bello in futuro coinvolgere donne di altre culture che ci insegnino le arti creative dei loro paesi…
Insomma la partenza è chiara. L’arrivo potrebbe essere una sorpresa! 

Ecco qualche lavoro realizzato dal gruppo:

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