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Turismo sul Lago di Como, Leoni (Albergatori): “Le visite di 2 ore nei paesi creano più disagi che benefici”

“Sono del parere che i gruppi giornalieri che intasano la Regina, i parcheggi a Cadenabbia e che poi arrivano a Bellagio, si fermano solo un’ora e intasano le piazze vanno un po’ regolamentati”. Luca Leoni, presidente degli albergatori comaschi è molto chiaro in tema turismo. Servizi, mezzi pubblici e una possibile Variante Blevio-Bellagio. Di questo e molto altro abbiamo parlato con l’assessore al Turismo di Bellagio.

Il 2022 ha sbaragliato ogni record. Che 2023 ci aspetta?

La realtà di questi mesi dice che sarà ancora meglio del 2022. Lo si vede già dai primi numeri della Navigazione ma anche di Federalberghi. Si sta lavorando già dall’inverno ma soprattutto da Aprile in avanti lo si sta facendo con una percentuale elevatissima di occupazione (degli alberghi ndr).

Sull’altra sponda comasca si sono visti evidenti disagi. Siamo troppo impreparati per gestire questi flussi?

I problemi sono soprattutto quelli dei trasporti e della viabilità. Bisogna gestire i flussi, capire da dove arrivano, e comprendere come gestirli.

Qualche mese fa ci ha parlato delle carenze del trasporto pubblico. La situazione è migliorata?

Più o meno sia Navigazione che Asf stanno facendo sforzi. Si stanno impegnando per l’orario serale: Asf ha messo più pullman con l’inizio dell’orario estivo e la Navigazione ha potenziato i mezzi più grossi. Tutto ciò va fatto non solo per i prossimi 3/4 mesi ma anche a settembre e ottobre, e l’anno prossimo ad aprile e maggio. Ormai il turismo non inizia più con la fine delle scuole ma ben prima. Comunque il problema è che si stanno portando troppe persone. I paesi soffrono di un overcrowding (sovrafollamento ndr) e di un tutto esaurito che rischia di vanificare tutti gli sforzi rivolti soprattutto per quei clienti che sono alloggiati negli alberghi e che creano benefici su tutto il territorio; e che non fanno quei gruppi che magari arrivano in giornata per una o due ore, spesso non mangiano nemmeno nei nostri paesi e poi rientrano. Sì, (loro ndr) hanno visitato il borgo ma hanno creato anche tanti disagi, usufruendo anche di servizi igienici e lasciando magari i cestini pieni.

Da un lato si sta costruendo la Variante della Tremezzina. Ne servirebbe una anche tra Blevio e Bellagio?

Non credo. Nel senso che non se ne parla e non in ogni caso significherebbe decenni di attesa. Direi che il problema si può risolvere con l’entrata di Como che è quella che crea parecchi disagi: con le strisce pedonali, gli attraversamenti che bloccano il traffico e un po’ per la fermata delle ferrovie a lago. Bisognerebbe vedere se si possa entrare in città con un sistema più snello. Chiaro che una Variante del lago sarebbe utile però non è in programma. Se si potesse già creare un po’ più di marciapiedi e allargare la strada sarebbe meglio.

Tralasciando le tempistiche. Guardando a un lontano futuro una Variante potrebbe essere una soluzione?

Non più di tanto. Innanzitutto penso che la strada più facilmente percorribile per arrivare a Bellagio sia in generale quella da Lecco che è molto più corta, ha meno paesi (da attraversare ndr) e (comporta ndr.) meno difficoltà per fare degli interventi. Bisogna capire cosa si vuole fare da grandi. Ricordo che ai tempi di mio padre, negli anni ‘60 e ‘70, si parlava della fortuna di Bellagio: avere le strade strette che non permettevano a tutti di venire. Se ci fosse stato un’autostrada a Bellagio saremmo già stati invasi negli anni ’60. Direi di non incorrere in questo errore, evitando di fare in modo che possa arrivare ancora più gente.

Un anno fa il sindaco di Varenna aveva ipotizzato il numero chiuso per il proprio paese. Può essere una soluzione per il futuro?

Non sono d’accordo. Non c’è la possibilità di adottarlo. A differenza di città come Venezia, dove hai un’entrata unica, a Bellagio, come in tutto il lago, ci sono più vie fondamentali che vanno verso la Valtellina, Lugano, la Valchiavenna, Como, Lecco e nell’erbese. Inoltre non lo trovo giusto. Penso che si debbano aumentare i servizi e capire quello che si vuole limitare. Sono del parere che i gruppi giornalieri che intasano la Regina, i parcheggi a Cadenabbia e che poi arrivano a Bellagio, si fermano solo un’ora e intasano le piazze vanno un po’ regolamentati.

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5 Commenti

  1. Ma ovvio, chi viene in giornata non pernotta e non fa guadagnare gli albergatori, normale che al presidente di questi ultimi la cosa non vada bene: però, prendere l’opinione di chi bada solo al proprio portafogli come qualcosa di autorevole è abbastanza ridicolo.

  2. Immagino che il sottotesto fosse: “regolamentare per fare in modo che i turisti soggiornino almeno una notte, meglio due, nei nostri alberghi”

  3. La mia speranza è che tutte le autorità locali collaborino per progettare una strategia turistica globale per tutto il Lago di Como. L’approccio ad hoc non creerà mai il tipo di industria del turismo sostenibile e l’esperienza del cliente di livello mondiale di cui abbiamo bisogno. La strategia deve anche bilanciare le esigenze dei residenti locali. Chi può avviare questo sviluppo della strategia?

  4. “Sono del parere che i gruppi giornalieri che intasano la Regina, i parcheggi a Cadenabbia e che poi arrivano a Bellagio, si fermano solo un’ora e intasano le piazze vanno un po’ regolamentati” – nemmeno il congiuntivo..

    Comunque fatemi capire, numero chiuso no, ma viene chiesta d’obbligo una sosta di almeno 3 ore? o 4, o 5? Ipotesi surreale, mai sentita da nessuna parte. Verificabile solo con i pullman, forse, e poi da chi?

  5. “Bisogna gestire i flussi, capire da dove arrivano, e comprendere come gestirli”. La scoperta dell’acqua calda! Non un’ affermazione concreta su come possa essere risolta la situazione. “Parole, parole, parole, soltanto parole…”. Mentre i politicanti tentano di capire, i cittadini subiscono. Grazie infinite!

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