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Ambiente, Attualità

VIDEO “Amianto, materiali edili, pattume nel bosco Moronera”. Dopo il reportage di AssoTv Verdi e Sinistra scrivono al ministro

“70 ettari di  Bosco della Moronera  trasformati in una discarica a cielo aperto , anche di rifiuti pericolosi. La scoperta grazie a un  reportage di AssoTv. Si tratta di una delle poche aree verdi in  una delle zone più urbanizzate d’Europa, nel sud della Provincia di Como e a pochi chilometri dalla periferia milanese. Quest’area forestale, compresa tra i residui agricoli dei Comuni di Turate, Cirimido e Lomazzo, è un tipico bosco dell’alta pianura insubre, originato dalla foresta primordiale che copriva l’Europa. In questo contesto territoriale. La Moronera  è la più vasta e omogenea zona alberata nelle frammentate campagne sulla direttrice che da Milano porta a Como e costituisce un anello nella rete del risicato asse verde pedemontano”. Così la storica esponente dei Verdi comaschi e Lombardi (ora candidata alle prossime regionali per Avs), Elisabetta Patelli dopo il reportage di AssoTv. La Moronera (vedi cartina allegata in fondo) si accosta nella zona più vasta del Parco del Lura.

Continua Patelli: “È paradossalmente un Luogo del cuore  del Fai. In realtà qui il cuore si spezza di fronte ai cumuli di detriti che l’ hanno trasformata in una vera discarica  a cielo aperto, senza che nessuno battesse ciglio. Gli accessi sono in teoria vigilati , uno  di essi è stato persino divelto. In parte si notano residui dei lavori autostradali, il che è paradossale,  considerato che la società Pedemontana Lombarda si era impegnata con le sue opere compensazione verde a realizzare intorno a Pedemontana ” il più esteso progetto ambientale mai sviluppato in Italia” (dal sito della Società)”.

Ancora: “Poi tante e diffuse discariche  a cielo aperto, anche a margine della strada, di materiali edili , materiali di sgombero,  sicuramente scaricati con camioncini  a cassone Poi c’è  pattume lanciato dalle auto, sacchi di rifiuti con il marchio dei comuni di Turate e Lomazzo (quindi tracciabili). Infine  ci sono rifiuti pericolosi, soprattutto eternit,  esposti alle intemperie quindi altamente pericolosi se dispersi nell’aria e nella falda. Per non citare la contaminazione delle aree agricole coltivate nel parco”.

In conclusione, dice Patelli: “Si chiede  agli Amministratori dei comuni interessati  quali misure di controllo, bonifica , presidio , tutela e rilancio si intendano prendere con urgenza a tutela della salute dei cittadini e del benessere del parco per restituirlo alla sua vocazione ecologica naturale, una vera  opportunità per gli abitanti di quest’ area  della provincia  già cosi provata sul piano ambientale. È  intollerabile che non si agisca  nei confronti di cio’ che si configura come un reato  grave e costituisce inoltre un invito ad altri incivili a deturpare ulteriormente il territorio. L’unico intervento di pulizia  occasionale è  tacitamente delegato alle ragazze che si prostituiscono nei paraggi, le cui segnalazioni ,con tanto di estremi dei malfattori, vengono tuttavia  bellamente ignorate. È  un vero  scandalo in una provincia e in una regione che dovrebbe far tesoro del loro  patrimonio di parchi ed aree verdi. Custodirlo, promuoverlo e anzi  integrarlo  attraverso  un piano  di riforestazione regionale. È  stata depositata oggi dall’onorevole Devis Dori di Alleanza Verdi e Sinistra una interrogazione a risposta scritta alla Camera dei Deputati che chiede anche l’intervento del Nucleo Operativo Ecologico dei  Carabinieri”.

LE IMMAGINI (ESTRATTE DAL REPORTAGE DI ASSOTV):

LA MAPPA:

bosco-moronera
© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 Commenti

  1. Grazie per aver sollevato questo problema. Il problema si estende oltre i rifiuti edilizi nel parco fino alle nostre strade dove i rifiuti vengono gettati dalle auto e non vengono raccolti. Le persone che gettano la spazzatura dalle loro auto sono vergognose. Abbiamo bisogno di una campagna per ripulire la nostra comunità. Mantieni pulito il Lago di Como!

  2. Per contrastare questa inciviltà dobbiamo sicuramente puntarebsull’ educazione ma avere anche un presidio verde nelle sedi politiche e in regione.

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