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Lombardia pasticciaccio numeri, Fontana: “Indignato da falsità. Mai rettificato i dati, ora Tar”. Moratti: “Ministro ribalta le colpe”

“Indignato per false e offensive notizie sulla Lombardia”. Così esordisce il presidente Fontana a proposito del pasticcio sui dati che ha portato ingiustamente la Lombardia a una settimana di Zona Rossa.

“Se la Lombardia torna arancione è perché noi abbiamo contestato le scelte del governo. Ho contestato i calcoli diversi giorni fa, un’inaccettabile discrasia tra con i numeri reali”. Il governatore dopo aver ricostruito gli ultimi giorni, dal ricorso al Tar alla richiesta di sospensione, è tornato a evidenziare come l’errore sia stato dell’algoritmo dell’Iss.

Poi ha precisato “Mai rettificato i nostri dati abbiamo risposto a Iss che chiedeva un’implementazione”. Chiara replica al ministro speranza.

“Noi non rinunciamo al ricorso al tar, chiaramente il provvedimento di speranza supera la fattispecie ma andiamo avanti per acclarare la verità dei fatti anche in sede giudiziaria, se c’è un errore non è nostro. Impugneremo tutti i verbali e l’ordinanza che parla di rettifica”. Questa:

Zona arancione, quelle due righe nell’ordinanza del ministro per smentire Fontana: “La Lombardia ha rettificato i dati”

Poi ha ribadito: “Non ammetterò mai un errore nei dati perché non c’è stato, lo chiarisco ancora: abbiamo risposto a una richiesta Iss”.

“Mi sono insediata da una decina di giorni e come mia abitudine ho studiato i dati e li ho approfonditi, accorgendomi sin da subito che c’erano elementi non coerenti. Dati che erano relativi al numero di contagi per 100.000 abitanti che risultavano al di sotto della media nazionale così come i dati relativi all’ospedalizzazione e perciò mi è risultato chiaro che fosse necessario avviare un nuovo confronto con il Ministero. Per questo avevo chiesto una sospensione di 48 ore dell’ordinanza per avviare un ulteriore confronto tecnico e valutare se era giusto stare o non stare in zona rossa. Il ministro pretendeva che dicessimo che c’era stato un errore nostro , ma non era un errore nostro. I dati che abbiamo mandato a Roma erano dati corretti. Non lo abbiamo accettato per la dignità della Regione, per le nostre famiglie e le imprese, anche perchè questo errore è stato un danno enorme per la nostra regione”, così il vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti.

“Una settimana dopo essere stati erroneamente posti in zona rossa – ha continuato – siamo stati riallocati in zona arancione, ma soltanto perché siamo riusciti a instaurare un dialogo tecnico da noi fortemente voluto e richiesto. Restare in zona rossa avrebbe avuto un costo altissimo e provocato un nuovo danno alla nostra regione. Sarebbe bastata da parte del Ministero, la volontà di sospendere per approfondire, mentre non è stato così e si sta cercando di ribaltare sulla Lombardia un errore che non ha compiuto. Continueremo a lavorare lealmente ma anche a chiedere che venga rispettato il nostro operato e a far valere le nostre ragioni sulla veridicità di questi fatti”.

“L’anomalia – ha concluso – si è creata nella settimana 35 per questo è stato richiesto un approfondimento tecnico. I flussi di Regione Lombardia sono sempre stati uguali per 35 settimane e sono sempre stati accettati puntualmente. Il meccanismo di calcolo complessivo dell’Rt non è noto, ma non è trasparente. L’elemento che ha fatto sballare i dati non ci è noto ma come abbiamo sempre detto, serve a questo punto della fase pandemica un’evoluzione dello strumento di calcolo.

L”indice Rt sintomi’ non è significativo in una fase di stabilità della pandemia. Serve poter affiancare all’Rt sintomi degli altri indicatori più pregnanti a rappresentare la situazione. Valorizzare di più il dato dell’incidenza dei tamponi”.

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9 Commenti

  1. Esemplare autocritica dal Sig. Luigi, che ci confessa di essere tenuto nell’ignoranza e manipolato al punto da aver contribuito ad affidare il governo della Lombardia a un “non esempio di intelligenza”

  2. Comprendo il problema. Se le class action raggiungono l’obiettivo non solo sono soldi della Regione ma anche degli Amministratori incapaci. La Corte dei conti regionale non scherza quanto quella nazionale. Non comprendo invece la polemica. Se la Regione Lombardia ritiene di essere nel giusto, è sufficiente che pubblichi i dati e le informazioni trasmesse e spieghi come mai questo problema è stato rilevato per la sola Lombardia e non per le altre Regioni. Hanno letto meglio le istruzioni? ?

  3. Conoscendo bene come agiscono i nipotini di Stalin e quale controllo mediatico hanno do totalmente ragione a Fontana che comunque non è un esempio di intelligenza.
    Gli italiani sono tenuti deliberatamente nell’ignoranza per poter essere manipolati al meglio secondo l’occorenza. Faccio notare ai creduloni che è stato fatto il ricorso al TAR proprio perché da zona gialla eravamo finiti di colpo in zona rossa…. Etc…

    1. Le suggerisco di leggere articoli riguardo questo argomento sui quotidiani nazionali, non su Libero & c.
      Che poi gli attuali responsabili in regione Lombardia non siano capaci di gestire i “numeri” lo abbiamo potuto constatare con la vicenda dei vaccini influenzali.
      E bisogna essere ottusi per non ammetterlo.

    2. Ho l’impressione che si sia perso qualche puntata anzi direi parecchie repliche di serie televisive. L’unico “nipotino di Stalin” che si può fregiare di questo titolo è l’attuale Presidente russo che è stato un alto ufficiale del KGB durante il regime sovietico. Oggi questo signore mi risulta essere molto amico dei suoi amici, molto meno dei miei. Ogni tanto bisogna aggiornarsi e, oltre alla serie televisiva, cambiare il disco soprattutto quando è rotto.?

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