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AirB&B e gli altri: il Comune di Como farà versare ai “giganti” la tassa di soggiorno

Il turismo a Como è in piena espansione, la ricettività alternativa ai classici hotel sta vivendo un boom senza precedenti ma sfide e problemi per la gestione del fenomeno crescono di pari passo (e noi ce ne siamo occupati abbondantemente anche sul cartaceo).

E con questa serie di temi al centro, oggi – all’evento “100 case 100 idee” organizzato sul Lario proprio dal gigante online AirB&B – il Comune di Como, ha annunciato una nuova proposta relativa alla tassa di soggiorno legata alle prenotazioni di camere e appartamenti online.

La novità, che a breve sarà sottoposta anche a Commissione e Consiglio comunale per una modifica ad hoc del regolamento in vigore e che è stata accennata oggi dall’assessore al Commercio di Palazzo Cernezzi Marco Butti,  prevede la prospettiva di accordi specifici tra amministrazione e giganti del web in senso turistico (AirB&B, Booking.com, operatori locali ecc) per far sì che siano i cosiddetti colossi del web a versare direttamente il dovuto nelle casse pubbliche.

“E’ un percorso iniziato l’anno scorso in collaborazione l’assessorato ai Tributi – spiega Butti – Ora sarà il consiglio comunale a valutare la modifica del regolamento e poi spetterà all’amministrazione stipulare accordi specifici con i provider globali e locali”.

Intese simili sono già in vigore in varie città turistiche italiane (dalla Romagna alla Sardegna) e potrebbero avere una doppia ricaduta positiva: responsabilizzare le società, combattere l’evasione e agevolare l’introito dei versamenti dovuti per il Comune (oggi i B&B versano 2 euro, con importi ridotti al 50% tra il 1° ottobre e il 31 marzo ed esenzione totale sotto i 14 anni).

“Il fenomeno dell’ospitalità presso strutture ricettive non alberghiere continua a crescere anche a Como – ha infatti confermato Butti – con un incremento di circa 200 nuove unità ogni anno. Siamo passati dalle 206 del 2016, alle 850 registrate a metà ottobre per un totale di circa 3.860 posti letto”.

“Oltre alla possibilità di stringere accordi con i provider telematici per la tassa di soggiorno – ha concluso l’esponente di giunta – e oltre a cercare di valorizzare le realtà in regola rispetto a coloro che cercano scorciatoie aprendo strutture non regolare e sfruttando la pubblicità online, ho anche dato atto dell’intenso lavoro di controllo e monitoraggio, sempre in corso e non soltanto legato alla tassa di soggiorno, svolto dall’Amministrazione grazie alla Polizia Locale”.

B&B: QUI TUTTA L’INCHIESTA

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