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Allarme siccità e lago basso, Braga (dem): “Effetti del cambiamento climatico, presentata interrogazione al ministro”

“Con il livello del lago di Como sotto la media del periodo e il fiume Po in crisi idrica come se fossimo a fine agosto, l’allarme siccità non può più essere trascurato, relegato a fenomeno marginale o normale. Perché normale non lo è e lo si capisce anche a colpo d’occhio, guardando le rive e le fondamenta delle darsene scoperte, i lembi di spiaggia che emergono in più punti del nostro lago”.

Lo dice la deputata comasca Chiara Braga, responsabile nazionale della transizione ecologica, della sostenibilità e  infrastrutture per il Partito democratico.

E spiega: “Un fenomeno segnalato in questi giorni dalla Società Italiana di Geologia Ambientale ma anche da altre agenzie ed enti locali preoccupati delle conseguenze ambientali, sociali ed economiche generate dalla pesante crisi climatica globale che lentamente si sta facendo sempre più sentire”.

“L’aumento della temperatura – precisa Braga – , il repentino alternarsi di momenti di siccità e precipitazioni meteorologiche violente sono, infatti, gli effetti del cambiamento climatico in atto che impattano anche sul nostro territorio. Sperando che le piogge di questi giorni e dei prossimi possano arrivare a colmare la carenza idrica del nostro lago, dell’Adda e del Po, serve comunque agire celermente per evitare che la crisi idrica causi gravi danni agli equilibri ambientali, alla fauna ittica, all’economia agroalimentare, alla biodiversità”.

“Per questo – conclude la deputata dem – ho presentato un’interrogazione in Commissione Ambiente alla Camera per chiedere al ministro della Transizione ecologica, Cingolani, di valutare d’intesa con Regione Lombardia, gli enti territoriali interessati, il Consorzio dell’Adda, l’Associazione nazionale dei consorzi di Bacino e le associazioni di categoria, l’opportunità di istituire un tavolo tecnico al fine di mettere in campo ogni azione utile ad affrontare la grave situazione ecosistemica del lago di Como, salvaguardando la salute ambientale del bacino e le attività delle comunità rivierasche”

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3 Commenti

  1. Un “tavolo” in Italia non si nega a nessuno, ma i cambiamenti climatici in questo caso c’entrano come i cavoli a merenda. Provi piuttosto a dare una voce al Consorzio dell’Adda chiedendogli cortesemente di chiudere la saracinesca. Braga purtroppo è responsabile della transizione climatica, ma senza capirci un accidente.

  2. Inutile interrogazione parlamentare per richiedere un tavolo tecnico per discutere sui massimi sistemi inerenti l’ecosistema del Lago di Como….

  3. Vedo che però al “neo-costituito tavolo tecnico” mancherebbe un rappresentante della tribù dei navajo specializzato nella danza della pioggia.

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