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Asf assicura: nessun superstipendio “occulto” alle top manager. Caldara: “Ecco le cifre”

Alla fine, la chiarezza invocata dal consigliere di minoranza Bruno Magatti (Civitas) sugli importi versati da Asf (controllata al 51% dai soci pubblici) ad Arriva Italia (socio privato di minoranza assieme a Ferrovie Nord) è arrivata. Ieri sera in consiglio comunale è stato l’assessore alle Società Partecipate, Adriano Caldara, a leggere una lettera del presidente di Asf, Guido Martinelli, che fa luce anche sulla “famosa” fotocopia da 200mila euro e sui compensi effettivi delle ad dell’azienda di trasporto (prima Annarita Polacchini, ora Valentina Astori, entrambi dipendenti di Arriva Italia).

“Asf srl – ha spiegato Caldara – in conformità ai patti parasociali e alle delibere assunte dal consiglio di amministrazione, a partire dal 2008 ricnosce ad Arriva Italia 142.500 euro oltre iva per contratti di service annualmente sottoscritti tra Asf e Arriva; 75mila euro all’anno, scesi a 66mila dal 18 giugno 2018, relativi al compenso dell’ad, dipendente di Arriva Italia; e di questi importi è sempre stata data evidenza nei relativi bilanci di esercizio con prospetto descrittivo”.

“Nessun altro importo – ha chiuso Caldara di fatto cancellando le ipotesi circolate su “superstipendi occulti” per i top manager Asf – viene riconsciuto ad Arriva Italia e in particolare modo nessuno degli importi apparsi negli articoli apparsi in questi giorni”.

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