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Como, clamoroso: Bruno Magatti si dimette dal consiglio comunale. “Un nuovo progetto”

Bruno Magatti si dimette dal consiglio comunale di Como, dove è dal 1994. L’annuncio (con formalizzazione che avverrà dopo il consiglio di lunedì) è arrivato questa mattina in una conferenza stampa a Palazzo Cernezzi. Gli subentrerà Guido Rovi, secondo dei non eletti della lista Civitas, perché Eva Cariboni (seconda) ha deciso di rimanere fuori dal Palazzo per contribuire alla nuova iniziativa politica.

“Mi spiace – ha detto Cariboni – ma in questo momento non ho le risorse di tempo e di energia per entrare in consiglio comunale. Tenendo presente che meglio di Bruno non c’è nessuno, Guido Rovi è la persona giusta”.

Obiettivo: lavorare sin da ora a un nuovo progetto “inclusivo e aperto alla partecipazione” in vista anche delle elezioni amministrative del 2022, “facendoci carico di interpretare la domanda di un cambiamento che la città chiede con forza”. Pesante, da parte di Magatti, il giudizio sulla giunta Landriscina: “E’ alla deriva, basta pensare a Ticosa, Villa Olmo, Giardini a lago, politiche sociali, mobilità, cantieri, relazioni con Milano, sicurezza e degrado. Grandi parole, niente portato a termine”.

“Ora – ha aggiunto Magatti – mettiamo a disposizione del campo politico di riferimento (ovviamente il centrosinistra, ndr) gli strumenti essenziali della nostra bottega artigiana per svolgere un mestiere difficile che ha il solo obiettivo di produrre benessere e benefici per la città e la cittadinanza. In particolare, come sempre, sul fronte delle politiche sociali”.

“Il fallimento di Landriscina – ha sottolineato facendo fischiare le orecchie forse anche a Maurizio Traglio (opinione nostra, ndr) – si deve anche al fatto che non basta prendere un bel nome e catapultarlo all’improvviso nella macchina comunale, ignorando i grandi temi che sono sospesi da anni e anni. Serve un’attrezzatura, e il nostro progetto ha anche questo scopo: costruire un mondo di relazioni e attrezzarci assieme per fare in mondo che chi si trovasse domani a dover ricostruire questo comune non ci faccia la figura dell’ingenuo cascato dalle nuvole all’improvviso”.

“Abbiamo avuto colloqui informali con altre persone prima dell’estate – ha aggiunto Magatti – Non abbiamo nessuna voglia né bisogno di rappresentarci come egemonici ma crediamo di essere una parte importante per voltare pagina rispetto all’amministrazione Landriscina. Siamo senza preclusioni verso chiunque possa condividere con noi principi e valori. Abbiamo aperto una porta, l’invito è a stare con noi nella piazza, assieme. Per ragionare sul futuro e anche sugli errori metodologici del passato”.

“Candidarmi a sindaco nel 2022? Per ora non è previsto, stiamo costruendo un percorso”. A specifica domanda se questo significhi che l’ipotesi sia del tutto esclusa, Magatti ha risposto sagacemente che “non è previsto”. Insomma, la possibilità – almeno teorica – per ora non si può accantonare.

Presente anche Luca Venneri (foto sopra): “Questa esigenza nasce anche dal fatto che non basta soltanto l’attività di consiglio, dobbiamo diventare anche fuori dei moltiplicatori di tutte le istanze della città. Per noi è un dovere civico. L’inclusività del nostro percorso è l’elemento essenziale”

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6 Commenti

  1. E se invece fosse stato “amorosamente” accompagnato alla porta dallo scalpitante Venneri che, ben conoscendo la considerazione di sè del professore, gli ha promesso “ampio sostegno” all’ennesima candidatura a primo cittadino che Magatti non riuscirà a negarsi? Certo è che, con la sua uscita da Palazzo, per la listina civica del’ex consigliere il fondo stradale promette di diventare presto sconnesso: la boria di Venneri che rischia di prendere il sopravvento e il mancato subentro della Cariboni in favore di un altro maschietto appaiono già più che indizi…

  2. he vinca il migliore, nel frattempo mandare il Dott. Landriscina in pensione sarebbe il bene migliore per la città, dottore Lei è sicuramente una brava persona, ma, come avrà ben capito, la politica non fa per lei….

  3. È una persona molto in gamba il professor Bruno Magatti. Lo è sempre stato. Il suo programma sarà sicuramente interessante ma pochi lo leggeranno. Tolto il centrodestra, che ovviamente lo vede come il fumo negli occhi, nel centrosinistra non è simpatico a tutti. Anzi è simpatico a pochi.
    Nel PD ha qualche estimatore ma quelli che “contano” lo osteggiano. L’hanno osteggiato nel 2017 perché dovrebbero aiutarlo ora?
    Scelta Civica, ovviamente, non gli è simpatica e lui non è simpatico a loro. Troppo diversi per non essere rivali.
    Italia Viva e Azione, sempre che il loro peso elettorale li renda rilevanti, non mi sembra che siano allineati alle sue battaglie, o meglio che lui sia allineato alle loro. Non sembrerebbe che neppure tra i Verdi goda di grandi simpatie. E i 5S? A Como valevano uno nel 2017 quanto varranno nel 2022?
    Insomma, sta simpatico agli aderenti alla sua lista, e non sono pochi, e forse alle aree più a sinistra del PD. È sufficiente per vincere le elezioni? È sufficiente per catalizzare le diverse anime della sinistra? Auguri ma non ci scommetterei mai. L’unica scommessa che farei è che riuscirà come nel 2017 a dividere il centrosinistra in una competizione elettorale che questa volta vedrà molto probabilmente disunito il centrodestra.
    In ogni modo gli rinnovo auguri e complimenti per il rinnovato entusiasmo. Almeno lui non vuole solo “contare” e ci crede ancora.?

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