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Fermi: “Troppi cinghiali, caccia di selezione anche nell’Olgiatese”. Ma c’è il nodo dei risarcimenti

“Vi è l’evidente necessità di aprire la caccia di selezione ai cinghiali anche nell’Ambito territoriale Olgiatese: stiamo lavorando con l’Assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi per favorire questa opportunità, che deve passare anche da una modifica alle normative vigenti che alleggerisca la quota a carico dell’Atc destinata ai risarcimenti per i danni causati dai cinghiali”.

Lo annuncia il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, sottolineando come “sia sempre più urgente e indispensabile dare impulso al contenimento e all’eradicazione dei cinghiali, il cui proliferare in particolare nella zona dell’Olgiatese sta creando notevoli problemi di sicurezza e ingenti danni agli agricoltori”.

C’è però un tema spinoso collegato, quello dei risarcimenti a carico dell’Ambito territoriale di caccia. Al momento, infatti, a carico dell’Atc è il 10% del valore complessivo dei risarcimenti per i danni causati dal cinghiale, quota destinata a salire al 30% qualora nell’ambito venga aperta e introdotta la caccia di selezione. “E’ chiaro – aggiunge Fermi – che questa eventualità finirebbe col gravare pesantemente sul bilancio finanziario dell’ATC, per cui vedremo nella prossima legge ordinamentale come ridurre questa quota consentendo di introdurre la caccia di selezione anche in questo territorio”

“Sono molto favorevole all’apertura della caccia di selezione nel nostro ambito territoriale -sottolinea il presidente dell’ambito territoriale olgiatese Attilio Guin – ma è chiaro che con 500 cacciatori e 70mila euro di bilancio non possiamo accollarci una percentuale di risarcimenti danni del 30%, altrimenti gli ordinari costi gestionali diventerebbero per noi insostenibili”.

L’apertura della caccia di selezione è vincolata all’allestimento della cella, già finanziata da Regione Lombardia e che sarà realizzata a Binago, destinata al deposito e alla conservazione dei cinghiali in attesa delle analisi da parte degli uffici veterinari preposti.

“La presenza del cinghiale è ormai incompatibile nelle aree dove ci sono attività agricole -sottolinea il sindaco di Binago, Alberto Pagani – siamo in una fase di grave emergenza ed è a rischio la sussistenza di molte attività agricole. Bene la caccia di selezione, ma dobbiamo rivedere anche la normativa nazionale prevedendo vincoli e misure più drastiche e permanenti”.

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