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Calamità, da Regione un milione di euro per 17 comuni comaschi. E 5,5 milioni a Fondazione Minoprio

Oltre 6 milioni e mezzo di euro in arrivo da Regione Lombardia alla provincia di Como, per diversi progetti. Lo comunica l’assessore regionale comasco Alessandro Fermi.

La prima maxi voce, da oltre un milione di euro, riguarda i contributi concessi da Regione Lombardia a ristoro di spese di prima emergenza sostenute da enti pubblici in conseguenza di eventi calamitosi occorsi sul territorio nel corso degli anni 2023 e 2024, con destinatari Comuni e Province che hanno effettuato segnalazione mediante l’applicativo Ra.S.Da..

L’elenco degli enti beneficiari è piuttosto corposo: Comuni di Mozzate, Menaggio, San Nazzaro Val Cavargna, Como, Dosso del Liro, Sorico, Peglio, Blevio, Torno, San Bartolomeo Val Cavargna, Porlezza, Argegno, Tremezzina, Colonno, Uggiate-Trevano, Cavargna e Tavernerio. Oltre a un contributo per l’Amministrazione provinciale da suddividere per la sistemazione di diverse arterie stradali.

L’entità dei contributi è molto diversificata, ma a farla da padrone è il Comune di Como, che riceverà circa 230mila euro per la creazione di manufatti e sbarramenti, posizionamento di barriere e smaltimento dei rifiuti provenienti dal lago.Su diverso versante, ecco arriva invece cinque milioni e mezzo di euro per il nuovo laboratorio del Servizio Fitosanitario Regionale, che si trova presso la Fondazione Minoprio. È quanto ha deciso oggi la Giunta regionale con una delibera dal titolo “Realizzazione di un nuovo laboratorio per le attività del Servizio Fitosanitario Regionale presso la Fondazione Minoprio di proprietà regionale in Vertemate con Minoprio”.

“All’interno di alcuni spazi del complesso immobiliare di proprietà di Regione Lombardia in Vertemate con Minoprio, in comodato d’uso alla Fondazione Minoprio e adibito a centro di formazione professionale / convitto, è collocato il laboratorio del Servizio Fitosanitario Regionale – spiega l’assessore regionale Alessandro Fermi – Presso tale immobile sarà necessario effettuare lavori di consolidamento strutturale la cui esecuzione risulta incompatibile con la continuità operativa del laboratorio”.

Per questo Regione Lombardia sta valutando “soluzioni alternative tecniche e organizzative ai fini della messa in sicurezza e fruizione del complesso – aggiunge Fermi – Si è valutato in ogni caso opportuno, vista la peculiarità del servizio svolto dal laboratorio, che questo sia dotato di una sede indipendente e fisicamente separata dal centro di formazione: durante i lavori necessari per gli interventi di manutenzione straordinaria, i locali del laboratorio non sarebbero agibili ma non è possibile ipotizzare la chiusura, anche solo temporanea, del laboratorio, in quanto si configurerebbe quale interruzione di pubblico servizio”.

La realizzazione, nelle sue varie fasi, è stata inserita nel prospetto di raccordo con ARIA SpA. Si ipotizza una durata del progetto attuativo di 4 anni (2025-2028).

Come è noto, il Laboratorio del Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia si propone di svolgere un ruolo di riferimento nell’ambito della ricerca e nella diagnosi degli organismi nocivi delle piante e dei prodotti vegetali, con particolare riferimento agli organismi nocivi da quarantena e regolamentati non da quarantena, perseguendo un miglioramento continuo dei propri servizi di supporto scientifico e tecnico al settore nell’ambito fitosanitario.

“E’ dunque fondamentale – chiosa l’assessore comasco – che queste attività proseguano, vista la delicatezza del ruolo del laboratorio e considerando significativi gli impatti economici, di conformità, gestionali nonché sulla salute umana e sull’ambiente, per la cui mitigazione è necessaria la continuità operativa del laboratorio stesso”.

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