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Camerlata e il chochard misterioso, la segnalazione arriva al sindaco. “Si avvicina Natale, uniamoci tutti per salvarlo. Sta sempre peggio”

E’ passato un mese dall’appello lanciato da Angela Marceca, residente a Camerlata e da sempre attiva nella vita del quartiere. La forte preoccupazione che aveva espresso sul nostro sito riguardava la sorte di un clochard che da anni vive nella zona e che, con il passare del tempo, è stato visto sempre più deperire e assumere, a volte, atteggiamenti inspiegabili.

Adesso, a poco dal Natale, ci si è nuovamente mossi. Innanzitutto una mail con la spiegazione dell’intera vicenda è stata inoltrata al sindaco Alessandro Rapinese. Inoltre è stata allertata anche l’associazione Penelope.

Infine arriva un nuovo appello per cercare di coinvolgere ancora di più l’intero quartiere che, in diverse occasioni, ha provato a dare conforto al clochard.

Ecco il contenuto dello scritto:

Qualche mese fa avevo indirizzato al vostro giornale un appello riguardante il clochard di Camerlata. Ho poi inviato una PEC ai Servizi Sociali cittadini e alla Questura, annettendo il mio documento d’identità. Il povero (e sottolineo l’unico) invisibile del nostro quartiere continua a vivere il suo calvario come prima.

I gestori di alcuni esercizi locali hanno segnalato poi che di notte ha tolto cartelli e insegne con orari o altre segnalazioni da parecchi negozi attorno alla Piazza. Ciò non fa che confermare il suo bisogno di un aiuto qualificato da parte degli Enti preposti. Capisco che il grande numero di sbandati e senzatetto può rendere difficoltoso aiutare tutti, ma la maggioranza di loro chiede aiuto, si lascia aiutare. Lui no.

Rimane silenzioso tanto che chi non sa di chi si tratta, non capisce di dover dare qualche soldo. Ho anche fatto scrivere sui social che questo poveretto, in lotta contro i suoi fantasmi, non accetta vestiario o cibo, ma solo soldi e si sottrae ai contatti umani. Potrebbe essere autistico, è un’ipotesi, anche perché elude lo sguardo degli altri. Accetta comunque qualche soldo che pochi tra i quasi seimila abitanti del quartiere.

Ciò si traduce in un inutile soldo che non risolve il problema, infatti qualche volta lo si vede scalmanarsi, urlare, colpirsi da solo, forse per la fame, la sete o chissà che altro. Anche in quel caso non chiede mai niente. Abbiamo inviato la segnalazione anche al Sindaco, deputato al bene dei cittadini come “un buon padre di famiglia”, affinché spinga all’intervento chi di dovere, forse direttamente il centro psicosociale, in modo da poterlo aiutare nella forma più idonea.

Si avvicina il Natale, pieno di luci, spese, pranzi delle feste e auguri, in gran parte formali. Rag-nar, come l’ho già battezzato per il suo aspetto da vichingo, è sempre più deperito. Per lui non ci saranno novità? Solo freddo e fame perché non sa andare al dormitorio o a una mensa? Prego gli animi sensibili di unirsi, camerlatesi e non, per salvarlo nell’unico modo possibile: ricoverandolo in una struttura idonea. Insistiamo insieme per non lasciarlo morire. Se riusciremo, sarebbe il più bel regalo di Natale che potremmo fare a noi stessi.

Questa volta mi firmo come “una cittadina di Camerlata”, per significare che il problema è di tutti.

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