Dopo aver appoggiato nello scorso mandato la mozione presentata dalla Lega (poi bocciata il 12 ottobre 2020 con il voto contrario di tutti gli altri gruppi consiliari) ieri sera il sindaco di Como Alessandro Rapinese ha confermato che all’ex chiesa di San Francesco, proprietà comunale, arriverà un cancello. Si tratta della zona che soprattutto in passato, ma anche in questi mesi con il caso delle coperte gettate via di pochi giorni fa, ha visto la presenza di senzatetto di notte e di skaters durante il giorno, questi ultimi anche mandati via dalla Polizia Locale e multati in più di un’occasione.
“Ho sempre detto politicamente che avrei voluto un cancello e siamo ancora interessati – ha detto ieri sera a Etv Rapinese – Il cancello serve per mettere in protezione quella zona, così come ci sono altri cancelli in altre proprietà comunali o pubbliche in tutta la provincia”.
“L’abbiamo finanziato con l’ultima variazione di bilancio e lo faremo – ha aggiunto il sindaco – e i denari saranno disponibili da lunedì (con l’approvazione della variazione, ndr)”. La cifra dovrebbe aggirarsi sui 70mila euro.
Per quanto riguarda i prossimi passaggi, il primo cittadino ha specificato che “il progetto dovrà essere visto dalla Soprintendenza. Agli skaters abbiamo pensato (con il progetto per l’area temporanea all’Ippocastano, ndr) e sono contenti. Anche i residenti sono contenti e in più la zona è salvaguardata”.
Dopo il forte allarme di Como Senza Frontiere, riecco i senza dimora a San Francesco
Una decisione politica forte, dunque, che sicuramente avrà avuto la condivisione politica di tutta la giunta e, in aula, lo avrà da tutti i consiglieri comunali della lista Rapinese Sindaco. Peraltro, va ricordato che qualche mese fa, proprio sotto al portico in questione, apparvero “misteriosi” quadri che prendevano di mira il primo cittadino, poi rimossi dalla Polizia locale. Gli skaters però presero radicalmente le distanze dal gesto.
Aggiornamento (13.02). Durissima replica di Como Accoglie: Rapinese e il cancello anti senzatetto a San Francesco, Como Accoglie: “Disumanità agghiacciante”
13 Commenti
I cancelli a San Francesco effettivamente a cosa servono? A far spostare i senzatetto sotto i portici Plinio, piuttosto che davanti al Liceo Volta, piuttosto che in qualsiasi altro luogo della città che consenta un minimo riparo. L’unica soluzione è il dormitorio permanente aperto tutto l’anno. A questo punto ha senso essere, nei limiti della legalità ovviamente, severi con chi non vuole essere aiutato e con chi non può presentarsi al dormitorio perché clandestino. Il problema non è solo il “decoro” ma anche il “disagio” che le politiche di chi crede nella sola importanza del “decoro”, hanno creato negli ultimi trent’anni.
Evaristo, sicuramente non saresti tu ad aiutarmi. Di solito quelli che parlano tanto vivono in belle case lontano dai problemi. Dimostrami che vivi sopra un accampamento senza lamentarti e cambio idea.
Credo che il Sindaco stia dicendo alla comunità dei senzatetto che non c’è più bisogno di dormire al San Francesco perché siete i benvenuti a venire negli Uffici del Comune di Como dove potete stare ed essere accuditi. Abbiamo solo frainteso il suo messaggio 🙂
Un conato di vomito.
Grande idea!! Adesso…tutti al Crocifisso!!
Cancelliamo Rapinese!
Un povero uomo,un ex leghista che ha conservato gelosamente dentro di se il razzismo, l’avversione verso gli ultimi in nome di un perbenismo vomitevole.
E bravo Stefano così si ragione! Anzi, andiamo oltre, liquidiamo fisicamente i disadattati i poveri e senza tetto, risolviamo il problema alla radice….
Ovviamente, in caso di una tua sfortunata situazione, nessuna pietà neanche per te!!!
Quelli che si scandalizzano sicuramente non sono tra quelli che abitano li vicino, le cui abitazioni sono diventate WC per senzatetto.
Quale l’alternativa di vita offerta dal Comune ai senzatetto, dopo lo “sfratto”?
Alla prima lettura del titolo ‘Rapinese cancella San Francesco’ la mente ha fatto un somersault di quelli imprevisti.
Ma come cancello San Francesco? Veramente crede di poter cancellare un santo con una storia e una fama millenaria per essere la bontà in persona, un uomo che ha rinunciato alla ricchezza materiale della famiglia benestante per dedicarsi ai poveri. Cosa sarà mai questo desiderio di cancellare San Francesco? Sarà una forma di cancel culture in salsa (ultra) destra (va così di moda oggigiorno – così ‘fashion’)?
Poi, la mente è ritornato alla realtà nostrana e ho capito che il nostro primo cittadino vuole innalzare un cancello intorno alla chiesa di San Francesco per impedire agli ultimi soprattutto non-cittadini di trovare rifiugio lì la notte. Non spazza via la povertà (colpa loro. Diamine) ma spazza via i poveri. E niente. Porta a riflettere sul fatto che ci vuole uno spirito molto (ma molto) povero per arricchirsi e sentirsi appagato da questo costante daje, daje, daje contro i cosi-detti ‘ultimi’.
Viene in mente l’esortazione di San Francesco:
Chiunque darà ai poveri ciò che possiede sarà accolto da noi con grande gioia e amore. Ci vestiremo come i poveri con misere vesti fatte da stracci ma benedette dal buon Dio. San Francesco Non appoggiarti all’uomo: deve morire: Non appoggiarti all’albero: deve seccare. Non appoggiarti al muro: deve crollare.
Anche i cancelli sia fisici sia mentali crollano alla fine?
I “sogni di Rapinese”….la plastica rappresentazione della miseria umana
Contro i poteri forti