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Como e l’invasione delle case vacanza: c’è chi dice no. I palazzi che frenano i trolley

Da tappa immancabile del Gran Tour di rampolli e intellettuali del Settecento fino a sfondo dei selfie dei Ferragnez, ultimi arrivati sulla sponda orientale, il lago di Como continua la sua apparentemente inarrestabile scalata all’Olimpo delle mete più ambite del mondo. E con essa arriva la trasformazione, altrettanto inarrestabile, di moltissime abitazioni in case vacanze con buona pace, ma non troppo, di chi si trova a dividere il proprio pianerottolo con il costante viavai di trolley e turisti ad ogni ora del giorno e della notte. “È il turismo, bellezza”, potrebbero rispondere in molti, ma sarebbe superficiale e poco realistico nascondere che il problema c’è.

Il boom del turismo di cui molti beneficiano ha anche un rovescio della medaglia tutt’altro che secondario, ovvero la progressiva trasformazione dei residenti in una sorta di specie in via di estinzione, moderni panda che però, a volte, non ci stanno a essere fagocitati dal popolo del “weekend sul lago più bello del mondo”.

E così succede che, soprattutto nel caso di proprietà di prestigio e nuove ristrutturazioni, vengano messi dei vincoli alla realizzazione di case vacanze, ché se spendo migliaia di euro al metro quadro per andare a vivere nel palazzo con i soffitti affrescati in città murata, poi magari i turisti vocianti sulle scale non li voglio.

“Il problema del contrasto tra chi vuole destinare a casa vacanze una sua proprietà e gli altri condomini che risiedono nel medesimo contesto esiste ma, per quanto riguarda la Legge, in assenza di specifici divieti nel regolamento di condominio vige la regola che ognuno può fare ciò che vuole all’interno della sua proprietà – spiega Claudio Bocchietti, presidente di Confedilizia Como – e non dimentichiamo che il boom delle case vacanze ha dato valore a molti immobili che, fino a qualche anno fa, non erano più ambiti dai residenti che preferivano altre soluzioni fuori dal centro, ad esempio”.

“Quello della convivenza tra residenti e turisti è un problema che in effetti tocca soprattutto chi sceglie di acquistare appartamenti di pregio – spiegano i responsabili di una primaria agenzia immobiliare comasca – d’altro canto non si può sicuramente negare che ci sia chi desidera investire in immobili importanti per metterli a reddito anche con affitti brevi”.

Per venire incontro a questa duplice esigenza, le soluzioni adottate sono diverse: “In Palazzo Diaz, ad esempio, (l’ex sede della Guardia di Finanza che si trova tra via Diaz e via Raimondi, Ndr), la maggior parte degli appartamenti è destinata ad abitazioni ma, in alcuni casi, le unità che dispongono di un ingresso indipendente, che quindi non pregiudica la tranquillità degli altri condomini, sono state acquistate per farne case vacanze – spiegano – al contrario, a Palazzo Tatti si è preferito mettere un vincolo escludendo completamente questa destinazione. Infine, a Palazzo Visconti, in piazza Grimoldi, un piano è stato destinato alla realizzazione di una decina di appartamenti per affitti brevi mentre per i restanti si è deciso per un limite massimo di due per piano”.

Un fenomeno che non è solo strettamente legato al centro città ma che interessa anche altre mete del turismo sul lago, come conferma Eric Ellermets, agente immobiliare della Bluewaterestates che però sottolinea come, tutto sommato, la casa vacanze sia ancora l’investimento preferito tra chi decide di puntare sul mattone.

“Il mercato sta decisamente cambiando, le case in vendita sono sempre meno e si preferisce metterle a reddito soprattutto con affitti a breve termine – spiega Ellermets – c’è addirittura chi ristruttura interi palazzi per farne case vacanze e, per la mia esperienza, circa un acquirente su dieci non vuole acquistare un immobile in contesti in cui è prevista questa possibilità. Poi però c’è anche chi si tutela, come ad esempio un condominio di Cernobbio in cui i proprietari hanno stabilito di vietare affitti brevi, nell’ordine di pochi giorni, consentendo invece quelli di media durata per cercare di contenere i disagi senza però opporsi completamente a quelle che alla fine sono le nuove necessità del mercato”.

Infine, completa il quadro sulla questione, l’opinione di Elisabetta Cavalleri, architetto comasco che si occupa di ristrutturazioni ma anche di consulenza per clienti che vogliono investire in proprietà in città e sul lago.
“La reddittività di una casa vacanza è sicuramente più alta rispetto alla locazione tradizionale e, sia tra i clienti che accompagno alla ricerca di un immobile su cui investire sia tra chi propone sul mercato nuove soluzioni abitative, questa soluzione è la preferita – spiega l’architetto – e in questo momento sono molti gli stranieri che, dopo aver comprato una seconda casa magari sul lago, cercano altri immobili su cui investire affittandoli per brevi periodi e, anche se da urbanista mi spaventa vedere una città che perde i propri abitanti, è una tendenza che è impossibile fermare”.

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5 Commenti

  1. Sono i migliori vicini di casa..Non avrai mai problemi perché non li conoscerai mai..a Como io sempre in appartamenti affitto brevi, ma non per me..per loro

  2. Ma le case vacanze dichiarano tutto il reddito? O si limitano a fregare 2 volte i residenti, una facendo lievitare tutti i prezzi e quindi evitando le imposte?

  3. Oltre ai turisti in centro capita spesso che vengano affittati da “escort “. Piacerebbe sapere se i vicini se ne accorgono

    1. Oh no! Non è che avrebbe per caso degli indirizzi cosicché io possa accuratamente evitare questi lupanare?

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