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Commercio a Como: “Chiuso il 18% delle attività per la pandemia. Balocchi e Vie dello Shopping ok per il marketing territoriale”

Il Distretto Urbano del Commercio sta elaborando un nuovo piano per rafforzare le imprese di vendita al dettaglio che ne fanno parte. Per rendere il piano più efficace e fare in modo che possa rispondere alle necessità delle attività commerciali, è stato realizzato un questionario ad un campione di 300 imprese al dettaglio presenti in ogni via del Duc.

L’indagine era prevista nel progetto del Duc di Como finanziato nel 2020 dal bando biennale di Regione Lombardia. La rilevazione statistica è stata condotta da Demos Marketing international per conto del Duc con metodologia mista Capi mediante specifico supporto informatico predisposto per i rilevatori dalla società affidataria del servizio. Tutti i rilevatori coinvolti sono stati selezionati in base alle skills richieste e formati specificamente per questo tipo di indagine.

Dalle prime informazioni raccolte è risultata una vera e propria desertificazione commerciale a seguito della pandemia, con circa il 18% delle imprese attive nel 2020 che ad oggi hanno chiuso definitivamente; tra queste risultano anche attività commerciali che avevano contribuito all’approvvigionamento della cittadinanza durante il primo lockdown.

Il 68% delle imprese intervistate dichiara di conoscere il Duc, e in particolare, se si considera unicamente il centro città, la quota sale all’88%. Si tratta di imprese di commercio al dettaglio, alloggio, ristorazione, servizi turistici.

Tra le iniziative del Duc alle quali il campione di imprenditori intervistati ha aderito negli ultimi cinque anni sono compresi il bando di sostegno economico alle micro imprese commerciali, artigianali, somministrazione di cibi e bevande, il bando per l’occupazione di suolo pubblico, il bando di Natale 2019 e i bandi multimisura per le microimprese.

Con il primo bando multimisura nel 2018 sono state erogate risorse comunali per 96.000 euro, sperimentando una nuova modalità di partecipazione che ha coinvolto 94 attività. Si sono aggregate 7 vie dello shopping che hanno organizzato 37 eventi, 5 installazioni di via e 5 campagne di marketing con una leva di investimento privato del 40% pari a 38.400 (il 10% in più dell’aliquota prevista a bando). L’esperienza è stata giudicata molto positivamente ed è stata riproposta nel 2019 con un incremento di risorse, chiesto dalla stessa Cabina di regia del Duc, fino a 150.000 euro. Il 2019 è stato l’anno di svolta per cercare nuove modalità di collaborazione tra commercio e animazione turistica e culturale della città, con tre grandi eventi realizzati in sinergia: il Giro d’Italia, Miniartextil e Orticolario. I risultati sono stati molto positivi vista la convinta partecipazione dei negozi.

La valutazione dell’efficacia delle azioni del Distretto sulla propria attività negli ultimi cinque anni è positiva per il 63% degli intervistati. Nello specifico, le imprese segnalano importanti passi avanti a partire dal 2018 e riconoscono il 2019 come una tappa fondamentale per il confronto e la collaborazione fra gli stakeholder coinvolti, con l’iniziativa «Le Vie dello Shopping» alla quale sono seguiti, dopo la prima ondata pandemica, il Magic Light Festival e la Città dei Balocchi. Secondo le imprese, queste iniziative contribuiscono a far crescere il marketing territoriale con una sinergia tra shopping, lago, turismo e storia.

Il 19% degli intervistati si dice «indeciso», evidenziando il timore che gli effetti positivi di quanto messo in campo possano svanire velocemente al mutare delle condizioni esterne. L’11% ha dichiarato di non conoscere il Duc, e infine il 7% ha espresso una valutazione negativa: si tratta per lo più di imprese che si trovano fuori dal centro e hanno sofferto maggiormente, oltre al già noto impoverimento di servizi nei quartieri, le difficoltà legate alla pandemia.

Mentre il 2019 è percepito come l’anno della rinascita dello shopping a Como, il 2020 risulta una sorta di “anno zero”, segnato dal lockdown e poi dalle misure anti contagio che hanno impattato negativamente soprattutto sulle attività di alloggio e ristorazione. Oltre il 78% del campione segnala di aver subito forti riduzioni del fatturato con ricorso alla cassa integrazione per il 30%, mentre il 67% del settore della ristorazione dichiara di aver subito delle perdite per la mancata partecipazione o cancellazione di fiere ed eventi.

Per quanto riguarda le necessità delle imprese del commercio, gli intervistati hanno individuato alcuni aspetti che, dopo la sperimentazione in questi ultimi anni, auspicano possano essere tenuti in considerazione nella redazione del futuro piano del Duc di Como.

Un tavolo di lavoro permanente tra gruppi di imprese con interessi analoghi ad esempio potrebbe individuare, in collaborazione con il distretto, proposte efficaci per affrontare le criticità e sviluppare proposte in sinergia. L’esperienza di questi anni potrebbe diventare un modello da riprendere e implementare per essere esteso a tutti i periodi dell’anno, migliorando l’attrattività delle attività commerciali anche al di fuori della stagione turistica, accompagnandolo con iniziative di marketing strategico per promuovere l’identità culturale, architettonica, gastronomica di Como.

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