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Como, alcol solo nei bar e locali: cade l’obbligo di avere lo scontrino. Il sindaco: “Ho ascoltato gli operatori”

E’ approdato in consiglio comunale, nella forma di modifica al Regolamento di Polizia urbana al posto dell’annunciata ordinanza, il divieto di consumare alcol su tutto il territorio comunale di Como, tranne che negli spazi dei bar e dei locali autorizzati alla vendita e mescita. Ma c’è una grossa novità rispetto a come era stata inizialmente presentato il cambiamento.

Un mese fa, infatti, fu lo stesso sindaco Alessandro Rapinese a dare gli estremi del provvedimento in arrivo: “Bere all’aperto, sotto un portico o in un parco, il vino in cartone o la birra da 66 cl comprati al supermercato, non sarà più possibile. E poi – aggiunse riferendosi in questo caso al consumo nei locali – la necessità di avere con sé lo scontrino della bevanda alcolica acquistata può servire anche per evitare che qualche esercente sia tentato dall’evasione fiscale”. Va ricordato che – con il divieto di consumo sul territorio comunale – sarà possibile bere bevande alcoliche unicamente nelle immediate adiacenze dei locali e dei suoi eventuali spazi all’aperto. Era dunque stato annunciato anche l’obbligo di avere lo scontrino con sé in caso di controlli, ma ora questo passaggio è stato eliminato.

Durante la presentazione della modifica al Regolamento, lo stesso primo cittadino ha però rivelato che l’obbligo di avere lo scontrino quando si consumano bevande alcoliche in un locale è stato stralciato: “Mi sono chiesto più volte con chi mi dovevo confrontare per far sì che un provvedimento così importante e invasivo potesse essere veramente utile. Mi sono dunque confrontato con gli operatori – ha aggiunto il sindaco – E gli operatori mi hanno suggerito di togliere la faccenda dello scontrino dal regolamento per una serie di ragioni lunghissima che ho assolutamente condiviso, lasciando l’indagine agli stessi operatori. E di buon grado ho accettato di cambiare, perché non voglio apparire un genio ma voglio solo un provvedimento che funzioni”.

“Il divieto di consumare l’alcol su tutto il territorio comunale c’è anche a New York e in Veneto, patria del Prosecco e di altre bevande meravigliose – ha aggiunto Rapinese – E’ un modo per andare incontro ai ragazzi perbene. In piazza Volta vedevo ragazzi alla ricerca dello sballo e poi c’erano delle ragazze che avevano preso il loro cocktail, passeggiavano senza disturbare, hanno consumato e poi hanno riportato il bicchiere al bar senza essere maleducate e incivili. Mi sono chiesto: perché in questo caso dovrei intervenire? Allora ho fatto violenza su me stesso e ho esteso questa possibilità a un periodo che sarà quello della durata della norma. Quale sarà il periodo? Finché ci accorgeremo se la norma funziona o no. Una legge non è eterna, d’altronde è proprio questo il motivo per cui il Parlamento viene rinnovato”.

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16 Commenti

  1. meglio chiedere lo scontrino. Non capisco il motivo di non emettere lo scontrino a chi paga. Non mi è mai capitato, a fronte di un acquisto, di non ricevere lo contrino. Lo chiederei.
    La consumazione dovrebbe avvenire al bar, al banco o tavolino. E’ chiaro che non si dovrebbe andare in giro con bicchiere o, peggio, bottiglia in mano….altrimenti, volendo, si possono comprare da bere al supermercato e bere, finché vogliono, a casa loro!!!!

  2. “c’erano delle ragazze che avevano preso il loro cocktail, passeggiavano senza disturbare, hanno consumato e poi hanno riportato il bicchiere al bar senza essere maleducate e incivili”.
    Ma il sindaco cambia idea ogni singolo episodio che vede di persona????
    E se quel giorno si fosse imbattuto in ragazza maleducate?
    E dove è finita la lotta all’evasione se esiste una lunghissima lista di ragioni per non fare gli scontrini? Che poi dire che la lista è lunghissima sembra un modo per eludere il tema: almeno UNA ragione, quella più importante, poteva dirla lui che si fa paladino della trasparenza.

  3. Spero che estenda il divieto anche a Palazzo Cernezzi perché di quello che ho letto non ci ho visto un’unghia di buonsenso.

  4. Il Rapisindaco è talmente avanti, talmente geniale, che si fa le domande e si dà le risposte (ovvie) da solo. Ma poi ascolta gli operatori. Dopo, non prima come farebbe un idiota qualunque come noi peones.

  5. Sullo scontrino ha chiesto agli operatori, andiamo bene!

    I baristi sono la tipica categoria che fa uno scontrino sì e 10 no; e inaspettatamente hanno suggerito di lasciar perdere gli scontrini!

  6. Sarà divertente far impazzire i poveri vigili costretti ad applicare regole scritte da mitomani senza logica.

  7. In sostanza, basta essere vicino ad un bar e si possono tranquillamente consumare alcolici (a prescindere da dove sono stati comprati).
    Poi ovviamente ci sono tutta un’altra serie di escamotage possibili (senza considerare che una volta che la bevanda è in un bicchiere – o magari in una borraccia – mica sempre è possibile comprendere se è alcolica o analcolica, ci sarà la prova qualità da parte del Vigile Urbano a sto punto).
    E, infine, voglio proprio vedere i vigili urbani intervenire in certe situazioni (che, poi, a tanta gente della sanzione interessa meno di zero visto che non le pagheranno mai).

  8. Rapinese digitale “ho ascoltato gli operatori..” (ostregheta direbbe il grande Totò).
    Sig , Sindaco fra il dire e il fare….

  9. Senza essere geni , l’obbligo di avere lo scontrino da parte dell’acquirente è stato tolto solo nel 2003. Poi quale sarebbe il fine di questa buffonata,non lasciare in giro bottiglie ? la salute dei giovani ? i famosi clandestini finalmente seduti al bar ?…mah

  10. Siamo molto lontani dalla genialità, non c’è da preoccuparsi. Non c’è obbligo di scontrino; domando: ma se lo chiedo, sono tenuti a farlo, o si possono rifiutare?

  11. Interessante anche se è assai complesso comprendere l’elevato ragionamento. ”….. gli operatori mi hanno suggerito di togliere la faccenda dello scontrino dal regolamento per una serie di ragioni lunghissima che ho assolutamente condiviso, lasciando l’indagine agli stessi operatori”. La serie lunghissima di ragioni per cui gli operatori vogliono togliere la faccenda dello scontrino è assai facile da comprendere e non vale la pena dilungarsi. La parte meno semplice da comprendere è cosa si intende per lasciare l’indagine agli stessi operatori. Se uno compra una birra al supermercato e la beve nei pressi di un bar può essere indagato dall’operatore? Mah…. E se non ha lo scontrino come fa l’operatore a capire se la birra è stata presa al supermercato o in un altro locale vicino? Mah……E se invece scopre che la birra l’ha portata da casa, l’operatore deve accertarsi che non sia stata precedentemente acquistata nel locale presso il quale la sta bevendo? Mah……E infine, ma chi sarebbero questi “operatori”? La Polizia Locale o i barmen dei locali del centro? Appena Rapinese Sindaco ha iniziato il confronto, gli operatori hanno capito subito la sua genialità! Troppo complesso non farlo apparire un genio! Per la città sarà un problema questo eccesso di genialità? 😊

  12. quella del non obbligo dello scontrino non la ho proprio capita….certamente saranno contenti i “baristi”.

  13. Non vuole apparire genio, quindi pensa di esserlo. No allo scontrino per ragioni lunghissime. Possono continuare a farlo in nero.

  14. Lotta all’evasione tralasciando i soliti noti che tanto “bene” fanno alla città !
    Sarebbe interessante conoscere la “lunghissima” lista di motivi per cui gli esercenti hanno ottenuto lo stralcio di questa norma.

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