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Como, Chiara Bedetti: “Lavoratori con referenze, ma stranieri. E nessuno dà la casa in affitto”

“Ne usciremo migliori”, diceva qualcuno. O più banalmente: “Senza turisti ho l’appartamento vuoto. Magari riuscissi a trovare qualcuno a cui affittarlo”.

E invece no. Perché è sacrosanto che ognuno possa decidere di affittare casa propria a chi vuole, a seconda dei propri personalissimi criteri, ma quando i no si susseguono un dubbio ti viene: sarà mica per il colore della pelle dei due potenziali inquilini?

Questo è il pensiero sorto a Chiara Bedetti, nome noto in città che da sempre si occupa di accoglienza, istruzione e inserimento di migranti, che lo denuncia oggi attraverso uno sfogo sul suo profilo Facebook.

“Due amici cercano un appartamento in affitto da condividere. Hanno entrambi contratti di lavoro stabile e, su richiesta, referenze da esibire”, scrive. Gli inquilini perfetti che tutti cercano, verrebbe da pensare.

“Ma le case nemmeno riescono a vederle – prosegue Chiara – Appena dico al telefono che i ragazzi sono stranieri scende il silenzio. Il resto della conversazione dipende dalla prontezza di riflessi di chi è all’altro capo del filo. Andiamo dal più sincero (e apprezzabile) “il proprietario non vuole stranieri” al più furbo “siamo in trattative con un’altra persona interessata, se non andassero a buon fine la richiameremo”. Ovviamente non ho mai più risentito nessuno”.

Nulla di nuovo, purtroppo, sotto il sole. E a nulla serve, probabilmente, ricordare che affitti non pagati o case danneggiate prescindono dal colore della pelle e che bisognerebbe guardare ben altre caratteristiche quando decidiamo a chi affittare o non affittare casa nostra: “A tutti voi che decidete di affittare solo a italiani con la pelle bianca auguro di cuore di trovare qualcuno che non pagherà e vi lascerà anche un bel po’ di danni! Così magari imparate a non giudicare dalle apparenze – conclude – P.S. D’ora in poi non dirò più che i ragazzi sono stranieri. E neri come il carbone. Sono ragazzi. Educati, lavoratori. Sono pure belli. Hanno un contratto di lavoro. Punto. Almeno glielo dovrete dire in faccia che non li volete perché non sono italiani!”.

Chiara, contattata direttamente, ha poi aggiunto: “Il post è nato dalla rabbia dopo l’ennesima telefonata. Io conosco la loro situazione ma non sono certo gli unici. Come possiamo pretendere che si integrino e diventino autonomi se nessuno gli affitta un appartamento?”.

Se qualcuno avesse un appartamento da proporre (esclusivamente in città per esigenze di lavoro dei due ragazzi) può scriverci a redazionecomozero@gmail.com. Gireremo i vostri messaggi a Chiara Bedetti.

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