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Como, chiude anche la Merceria Brumana: ultimo regno di lana, bottoni e spolette. Gli occhi lucidi di Ombretta: “Il mondo è cambiato”

Dopo Canetta e il Salumaio di via Cesare Cantù, il centro storico perde un altro pezzo di cuore.

Chiude infatti la Merceria Brumana di via Carcano, da più di un secolo regno di bottoni, lane, intimo e di tutte quelle piccole cose indispensabili che “vai dal Brumana e vedrai che le trovi”.

A una settimana dalla scomparsa del padre Giovanni Brumana, anima discreta e attivissima del negozio fino all’ultimo giorno, tocca ora ai figli Ombretta e Massimo salutare le clienti e raccontare, con gli occhi umidi, di una decisione sofferta ma ragionata a lungo e di una grande famiglia che, nonostante le difficoltà, si è presa cura fino all’ultimo di tutti i suoi membri.

“Noi siamo la terza generazione a lavorare qui – racconta Ombretta Brumana ritagliando un attimo di tempo tra una cliente e l’altra – io e mio fratello siamo letteralmente nati e cresciuti qui, tra le commesse del negozio di famiglia e entrare qui oggi, senza più nostro padre e con l’idea che tra poco chiuderemo, è un dolore enorme. Ma davvero non potevamo fare altrimenti”.

Troppo cambiato il mercato e troppo difficile sopravvivere tra tasse e burocrazia che non aiutano chi prova a far sopravvivere attività come questa: “Sono più o meno dieci anni che facciamo fatica – spiega – c’è la concorrenza dei supermercati, ci sono gli acquisti online e c’è il fatto che ormai spesso una spoletta di filo per sistemare un abito costa quasi come comprarlo nuovo e sono sparite le sarte. E il nostro è un negozio troppo grande per riuscire a sopravvivere in un mercato che è cambiato così rapidamente”.

Da qui la decisione di chiudere, ma non prima di aver provveduto alla tranquillità di tutti i dipendenti: “Mio papà lo diceva sempre, non avrebbe mai chiuso prima di aver portato tutti alla pensione e così è stato – dice Ombretta – abbiamo stretto i denti ma ora che anche l’ultima dipendente è arrivata a questo obiettivo è tempo di chiudere”.

Ancora non si sa cosa entrerà al posto della storica merceria Brumana ma quel che è certo è che con quelle scatole di bottoni e gomitoli si chiude un lungo e bellissimo capitolo che difficilmente tornerà.

Ma mai dire mai: “Magari un domani riapriremo in un negozio più piccolo, chissà – conclude Ombretta – siamo anche noi arrivati quasi alla pensione e abbiamo altre attività a cui dedicarci ma è difficile pensare di rinunciare a tutto il mondo di relazioni che è stato la nostra merceria per più di cent’anni”.

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6 Commenti

  1. Non è esattamente come dicono, ossia che hanno portato i dipendenti alla pensione prima di decidere di chiudere, visto che tra il 2019/2020 ne hanno licenziati tre, se pensavano che fosse degna di arrivare alla pensione solo una dipendente, allora avrebbero dovuto farla lavorare per tre quando avevano bisogno.

  2. Forza,trovate il modo di riaprire,qualcosa di più piccolo,ma sempre di nicchia,la gente si stuferà di andare negli insulsi centri commerciali a comprare il nulla.Ecco uno dei tanti effetti della tanto decantata globalizzazione.Piccolo è bello,due scambi e magari due chiacchiere con il commesso,un prodotto di qualità che duri nel tempo, magari uno in meno ma bello.
    Provateci per favore

  3. Con grande dispiacere apprendo la notizia . È un pezzo di storia di Como che se ne va cosi come un pezzo della storia del nostro piccolo paese, costa Valle imagna, che ha dato gli avi a questa famiglia e che chi come me ha passato il mezzo secolo ricorda bene per la gentilezza e la signorilità .

    1. Sono desolato ,son Comasco e purtroppo ho tanti anni,ma mio han permesso di conoscere Tutti i negozi di allora ed i loro proprietari,,,,, dove era un piacere soffermarsi a scambiare due chiacchiere,,,,,,,mi spiace veramente tanto a vedere la mia Città trasformarsi in questo modo

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