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Como, da Acsm Agam 215mila euro in 3 anni al Comune contro la povertà: i progetti

Acsm Agam ha destinato al Comune di Como, per progetti a contrasto della povertà, 215.000 euro in tre anni, che verranno gestiti da Fondazione Comunità Comasca per finanziare iniziative sul territorio.

L’alleanza tra i tre enti ha coinvolto anche soggetti no profit del territorio che da sempre operano per dare risposte a questa fascia di popolazione. Insieme con loro i Servizi sociali del Comune di Como, dopo una valutazione dei bisogni, hanno identificato – come primo utilizzo dei fondi disponibili – tre linee d’azione, da attivare attraverso la collaborazione dagli enti del terzo settore selezionati.

Il contesto su cui si è lavorato parte da un’analisi della situazione della nostra città, che – in quanto centro di transito verso il Nord Europa – deve dare ospitalità a coloro che vengono espulsi da paesi europei o che stazionano in città in attesa di avere i permessi per espatriare. Queste persone sono prive di risorse economiche e relazionali e hanno bisogno di posti letto, cibo, vestiti, servizi e farmaci.

Con Fondazione Caritas è stato attivato un progetto – finanziato con 47.880 euro – per fornire assistenza immediata a donne con bambini: oltre a garantire ospitalità e protezione, un mediatore culturale elabora percorsi di accoglienza che possano beneficiare del sistema di protezione nazionale, con possibilità di inserimenti lavorativi per le donne che vogliono rimanere in città.

Per il Banco Alimentare Lombardia e nello specifico con Siticibo, che gestisce il centro di raccolta di Lipomo garantendo forniture di generi alimentari a 20 centri di assistenza che distribuiscono pacchi spesa sul territorio, si è finanziato – per 7.320 euro – un progetto per l’acquisto di materiali, attrezzature e computer destinate alla sede di Lipomo.

Con Fondazione Somaschi è stato potenziato – con un finanziamento di 13.321euro – il servizio di diurnato gestito da Caritas a favore dei senza fissa dimora, che offre uno spazio di ritrovo con rafforzamento delle presenze educative anche per la presa in carico di persone con problemi sanitari.

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