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Como, ecco il documento del Comune che condanna la storica Bocciofila: “Va demolita, è compromessa”

Alla fine, eccolo il progetto di riqualificazione di Palazzo Lucini a cui è direttamente collegato il caso degli ultimi mesi, ossia la chiusura definitiva della Bocciofila dei Combattenti (ipotesi che ancora oggi il presidente Renato Fumagalli ha respinto con vigore). La giunta di Como ha approvato il documento di indirizzo per la progettazione sulla cui base l’amministrazione procederà a individuare un unico professionista che si occuperà della progettazione dei due lotti funzionali previsti e due imprese a cui verranno affidati separatamente i lavori relativi al lotto 1 ed al lotto 2.

Gli uffici comunali hanno messo nero su bianco gli obiettivi dell’operazione:
– Riqualificazione dell’area esterna a sud-est del Palazzo Lucini;
– Realizzazione di spazi aggregativi all’aperto al fine di ospitare manifestazioni organizzate, concerti, spettacoli, presentazioni…(vedi foto di copertina, ndr)
– Adeguamento funzionale degli ex locali del ristorante da adibire a caffetteria;
– Messa in sicurezza;
– Abbattimento delle barriere architettoniche;
– Miglioramento accessibilità;
– Riqualificazione delle aree verdi;

Come si accennava, gli interventi dovranno essere attuati in due distinti lotti funzionali. Il primo lotto funzionale riguarderà l’area caffetteria e appunto l’ormai celeberrima bocciofila. “Il tema principale della disposizione di queste aree, è quello di poter creare spazi non più destinati ad una singola attività, ma ad un uso sempre più assiduo e frequente dell’area di tutta la collettività – si legge nei documenti ufficiali – Per quanto riguarda lo spazio ad sud-est del Palazzo Lucini (foto sotto, ndr), si prevede la demolizione del fabbricato ora sede della bocciofila, per recuperare un’ampia area da valorizzare e uniformare alle caratteristiche del fabbricato di pregio storico ad essa accostato. Al fine di accogliere la collettività, si è previsto di valorizzare inoltre lo spazio situato adiacente alla facciata sud dell’edificio, in modo da poter ricevere e consentire il ristoro dei visitatori del museo. Si prevede la valorizzazione e il ripristino dei percorsi così come configurati, in quanto risultano già funzionali come spazi e posizione”.

Passando al secondo lotto funzionale, relativo all’area verde e agli allestimenti, “la riqualifica degli spazi verdi sarà oggetto di intervento, in quanto offre un polmone verde al centro della città, sarà ripulita, e le essenze verranno eliminate e sostituite per essere posizionate in maniera più ordinata a seconda della progettazione. Le essenze non autoctone e ammalorate saranno eliminate”.
Un focus specifico, in questa relazione di indirizzo a cui farà seguito la progettazione vera e propria come detto in precedenza, è inevitabilmente dedicato alla Bocciofila. Che viene decritta così: “Il fabbricato è realizzato con caratteristiche costruttive in antitesi con quelle di Palazzo Lucini, ovvero con una struttura mista in ferro, materiali plastici, plexilgass e vetro e con caratteristiche industriali”.

Pesanti le sottolineature sullo stato della Bocciofila: “La struttura presenta diverse criticità quali un avanzato stato di ammaloramento, dovuto ad infiltrazioni di acqua e di umidità, che con il tempo ne hanno compromesso la funzionalità e le condizioni di salubrità. Dai sopralluoghi si rileva anche la storica assenza di manutenzione ordinaria con la copertura coperta da foglie, canali e pluviali pieni di terriccio con crescita di infestanti di altezza di decine di centimetri con la conseguente occlusione di tutti i pozzetti di scarico e l’avanzato stato di marcescenza di molti componenti. Il Fabbricato inoltre è privo di certificazioni di conformità in relazione ad impianti, componenti edilizi e serramenti, con assenza di valutazioni in ordine alle strutture, la staticità con particolare riferimento al carico di neve sopportabile dalle strutture, anche in ordine alle modifiche delle normative intercorse tra la sua realizzazione ed oggi”.

Insomma, una sentenza più che una ‘semplice’ relazione tecnica, al netto di una volontà del sindaco Alessandro Rapinese di fare piazza pulita della Bocciofila ribadita più volte, da considerarsi ormai imminente, anche se senza una data ufficiale fissata.

In conclusione, invece, un passaggio sugli obiettivi più generali del Comune di Como, che sottolinea “l’esigenza di valorizzare il compendio museale incrementando il livello prestazionale degli edifici a partire da un’accurata valutazione della loro ubicazione, delle caratteristiche funzionali e di sicurezza in cui versano e delle potenzialità del sito in cui sorgono individuando quindi una priorità di interventi strategica per l’ottenimento degli obiettivi citati”.

“Palazzo Lucini, l’ex Chiesa delle Orfanelle, e le aree esterne del compendio – è la conclusione – dal punto di vista strategico rivestono un grande interesse, per la centralità rispetto al nucleo storico della città e per la funzione che ha sempre rivestito quale centro di aggregazione ad oggi quasi completamente dismesso e per il quale è necessario un interventi di valorizzazione attraverso l’eliminazione delle superfetazioni non più rispondenti alle normative vigenti attraverso la loro demolizione e la realizzazione di spazi di aggregazione all’aperto ed alla riqualificazioni di spazi da adibire a servizio”.

LA DELIBERA DI GIUNTA

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9 Commenti

  1. Insomma, anche i signori della bocciofila devono farsene una ragione,non è una loro proprietà ,il restauro e riqualificazione del Museo Giovio (il più importante di Como e uno dei più importanti della Lombardia per l’archeologia) ha un valore primario per la citta.

  2. Magari instaurare un dialogo ?!?
    Vedo con occhi “forestieri” e non ho trovato quella attenzione ai bisogni dei cittadini di tutta Como e provincia. Disinteresse verso gli anziani e mamme con bambini. È solo una esibizione muscolare di chi confonde potere con arbitrio.

  3. la valorizzazione del museo giovio e del giardino mi pare iniziativa molto importante – sarebbe bello fosse la partenza per inglobare la torre di san vitale in un unico percorso museale. mi chiedo se non sia possibile trovare altri spazi in cui collocare la bocciofila, magari abbinata anche ad altre attività ricreative

  4. Vergogna!vergogna e ignoranza. La storia della nostra città non è quotata nel mercato immobiliare. Non posso credere che questo ” professionista” che verrà incaricato, non sia riuscito ad immaginarsi un progetto per integrare la bocciofila nel progetto di ristrutturazione

  5. Ma il giorno che cadrà il tetto in testa a qualcuno la colpa sarà del Comune. Il popolo chiede il rispetto delle regole poi chi cerca di farle rispettare viene messo alla gogna. È proprio vero, “governare gli italiani non è difficile, è inutile”.

    1. Far rispettare le regole è sacrosanto, ma prima di smantellare un punto di aggregazione si potrebbe proporre un’alternativa.
      È chiedere troppo?

  6. Como sotto il profilo urbanistico é ormai diventata un vano in piú nella casa di qualcuno il quale fa quel che gli pare.

  7. Ennesimo bla bla bla dello Sceriffo!

    Unico intento mandare via uno sparuto gruppo sostenitore di quei “Poteri Forti” che lo Sceriffo vuole combattere.

    I Poteri Forti

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