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Como, il turismo maleducato e lo sfogo di una cittadina: “Questa è un’invasione barbarica, la nostra città ci è stata rubata”

Questa estate da tutto esaurito sul lago di Como e dalla maleducazione dilagante, come mostravamo anche in questo articolo con foto inequivocabili, ha sviluppato ancora di più il dibattito su come poter regolare l’invasione dei visitatori.

Un’invasione che se è sicuramente ben vista dagli esercenti, rischia però di rendere invivibili alcuni dei borghi e delle città più belle arrivando a generare un effetto contrario, ovvero l’impossibilità, a lungo andare, di potersi godere il lago e Como.

Sul tema, dopo esperti e addetti del settore ospitiamo anche un amaro sfogo di una cittadina comasca che condanna la maleducazione ormai dilagante e il fatto di non sentirsi più a proprio agio in quella che dovrebbe essere casa.

Ecco il testo di R.Z. .(Per contributi, segnalazioni, reazioni e opinioni: redazionecomozero@gmail.com, il numero Whatsapp 348.6707422 o la pagina dei contatti)

Il vostro ultimo articolo sul turismo trasmette l’immagine di una Como allo sbando. Tutto ciò non può essere classificato come turismo ma ci troviamo davanti a un’invasione barbarica. Non c’è rispetto per Como, nessun decoro e pulizia.
Le regole comunali ci sono – anche giuste –  ma se non si riescono ad applicare perché pare non ci sia personale sufficiente come fare? Domanda: i soldati che camminano in coppia o in gruppi di 4 cosa fanno?
Non hanno anche il potere di multare o far uscire dal lago chi rischia sia per la pericolosità delle acque che per l’inquinamento?
Gli esempi di malcostume sono sempre più dilaganti. Solo pochi giorni fa ho visto una scena che mi ha lasciata basita: in via 5 Giornate verso le 13 una famiglia composta da madre, padre e 2 bambini era tranquillamente seduta in terra vicino a bisogni dei cani  e rifiuti, con della pizza e tutti mangiavano come se fossero in un prato.
C’è poi la regola dei gruppi turistici, ieri ero seduta in via Grassi verso le 11 e lungo via Garibaldi è passata una guida che accompagnava in fila più di 50 persone. Credo che i comaschi debbano ribellarsi, la nostra città ci è stata rubata. Spero che ci sia un ripensamento sulle regole e che a noi abitanti sia concesso di riprendere a viverla come quando volevamo prendere un caffè a Brunate: andavamo alla funicolare e in 7 minuti eravamo su o se decidevano di prendere il battello alle 12 per pranzare a bordo e poi arrivare a Piona, lo facevamo senza problema. Scusate lo sfogo.
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