“Un solo grido! Noi vogliamo il contratto!” sono queste le parole di Falconieri Stefano della Fim Cisl, che hanno guidato la protesta dei metalmeccanici di oggi davanti alla sede di Confindustria Como. I lavoratori sono scesi in strada per uno sciopero di otto ore, per ottenere il rinnovo del contratto collettivo nazionale. Il disaccordo con le associazioni datoriali – tra cui Federmeccanica e Assistal si è verificato lo scorso novembre, quando i sindacati hanno presentato una piattaforma di richieste supportata dal 98% dei lavoratori del settore, che è stata tuttavia rifiutata.
“Siamo qui per scioperare per chieder la riapertura del tavolo delle trattative” – ha raccontato Falconieri – Di fronte alla chiusura e all’arroganza di Federmeccanica, chiediamo di discutere quelli che sono i punti della nostra piattaforma: salari, riduzione orario di lavoro, parità salariale di genere, che senza una contrattazione solida al momento rappresenta una differenza del 40% e, infine, lotta alla precarietà“.
I sindacati vogliono che Federmeccanica-Assistal e Unionmeccanica-Confapi si assumano la responsabilità sociale di garantire un futuro equo per i lavoratori del settore.
Il timore dei dipendenti è che con il fallimento delle trattative le relazioni sindacali tornino indietro di anni, compromettendo così i diritti acquisiti con decenni di lotte. Il messaggio dei lavoratori è chiaro: “Senza un contratto giusto, il settore rischia di indebolirsi ulteriormente”.