Quattro mesi e 20 giorni di reclusione per danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale, possesso ingiustificato di strumenti atti ad offendere e rifiuto di fornire le proprie generalità. E’ questa la pena inflitta durante il rito direttissimo di stamattina nei confronti di un trentenne di nazionalità somala che nella mattinata di ieri in viale Varese, in evidente stato di agitazione, ha colpito ripetutamente degli alberi nell’aiuola spartitraffico.
Intorno alle 10,30 gli agenti del reparto operativo del Comando di Polizia Locale sono intervenuti in prossimità di piazza Cacciatori delle Alpi. Una volta fermato, l’uomo si è rifiutato di spiegare le motivazioni del suo gesto e di fornire i documenti per l’identificazione, continuando a brandire e a roteare in aria il martello.
Gli agenti, mantenendo la calma e chiedendo ausilio via radio, sono poi riusciti a controllare la situazione e, in un momento di distrazione, a sottrargli l’attrezzp. Giunti i rinforzi di altre pattuglie di Polizia Locale e di una volante della Questura di Como, l’uomo è stato tratto in arresto e condotto al Comando, dove si è provveduto a sottoporre a sequestro il martello e al foto-segnalamento della persona.
Il Pubblico Ministero di turno ha infine disposto il rito direttissimo avvenuto nella mattinata odierna, che si è concluso con la richiesta di patteggiamento, la convalida dell’arresto e la condanna a quattro mesi e 20 giorni di reclusione con la sospensione condizionale della pena.
3 Commenti
Sanno gia’ che non gli succedera’ nulla, possono aggredire con qualunque cosa le forze dell’ ordine, quanta gente si e’ occupata di costui, vigili, polizia, poi in tribunale, e per che cosa?? per essere ancora in giro libero di replicare dopo pochi giorni, naturalmente espulsione mai, sarebbe da cattivoni, da noi si possono permettere sebbene clandestini di rifiutare tamponi ed altro, nessun paese e’ cosi’ degradato, vergogna !!!
No, è la normale formula di rito per le persone incensurate.
La frase “sospensione condizionale della pena” è la degna chiosa di una Nazione allo sbando.