Svolta Civica, tramite il capogruppo in consiglio comunale, Vittorio Nessi, torna sulla questione dei tavolini e dehors di bar e ristoranti allargati in città. Vicenda che risale ai tempi della pandemia quando, tra restrizioni e successive riaperture, per dare nuovo impulso agli affari fu deciso un ampliamento dell’area di occupazione pubblica (qui il primo provvedimento). Così l’intervento della lista, si legge: “Il Comune di Como a far tempo dal settembre 2022 per sostenere gli operatori economici nel delicato periodo post pandemico e per favorire la ripresa dell’economia locale aveva prorogato gli spazi destinati a tavolini e dehors che erano stati concessi agli esercenti all’uscita della fase più dura della loro attività”.
E ancora: “Da ultimo, nel giugno del 2023, il Comune ha concesso una proroga fino al 31 dicembre 2023 (qui l’ultimo provvedimento). L’ampliamento ha determinato una modifica degli spazi pubblici a scapito della fruibilità degli stessi da parte dei cittadini riducendo il piano calpestabile di piazze e strade”. Quindi i quesiti: “poiché il beneficio era collegato alla necessità di fornire aiuto alle attività commerciali dopo le chiusure legate al Covid e la situazione si è nel tempo normalizzata” viene chiesto “alla giunta se intenda prendere decisioni in ordine alla cessazione della proroga” e “al sindaco e alla giunta, qualora l’amministrazione intenda prorogare ulteriormente gli spazi destinati a tavolini e dehors, sulla base di quale motivi adottino il provvedimento”.
Di tavolini e “bulimia” commerciale, in un ragionamento più ampio sui negozianti, aveva parlato di recente il primo cittadino, Alessandro Rapinese, qui:
2 Commenti
Ahahahahah..ma veramente sperate che questi molleranno l’osso? Ormai per loro l’occupazione del suolo pubblico è un diritto acquisito. Toglietegli solo una sedia e cominceranno a piangere che sono costretti a chiudere.
È assai paradossale. Da un lato abbiamo una riduzione dell’attenzione sui contagi di chi, ormai la maggior parte, ritiene che il pericolo Covid sia stato molto ridimensionato; da un altro lato c’è chi accusa i precedenti governi di attentato alla libertà personale durante l’emergenza pandemica, da un’altra parte abbiamo chi fa finta di nulla sulle agevolazioni accordate ad alcune categorie durante il periodo pandemico. Non servono i vaccini? Non servono le mascherine? Perché dovrebbero servire ancora il distanziamento dei tavolini e tavolini all’aperto in risposta ai rischi di contagio degli spazi chiusi? Dai Rapinese Sindaco, fagliela vedere ai “poteri forti”….. 😊