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L’astronave D&G prende il volo e saluta: restano prato cubista e darsena con stagno

Bene ma non benissimo, anzi: maluccio. Digerita l’ultima cucchiaiata di caviale, svitato l’ultimo bullone, partito l’ultimo furgoncino D&G, Villa Olmo, parterre e parco sono tornati in mano alla città, è bastato un rapido tour (foto della nostra Chiara Taiana, in perlustrazione ostinata e permanente) per accertare come le condizioni dei prati e della darsena non siano davvero eccellenti.

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Una sorta di quadro cubista decora le aiuole, un’alternanza geometrica tra erba viva e morta descrive un panorama quasi surreale. Non fosse che è drammaticamente vero, così come lo erano le ampie rassicurazioni arrivate nei giorni scorsi. Promesse che ora, speriamo vivamente, vengano rispettate:

Villa Olmo, Comune e Dolce e Gabbana rassicurano: “Il verde sarà ripristinato”

Non solo praticelli picassiani. Anche la darsena non è stata riportata alle condizioni originali. Dragata per far spazio al pontile adesso presenta un ampio cumulo di sabbia e sassi che impedisce lo scarico della roggia , l’acqua è già stagnante:

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EDIT: 16.40

“Abbiamo visto tutto – fa sapere l’assessore ai Parchi e Giardini, Marco Galli – stiamo cercando di capire come spianare la darsena e stiamo stimando tempi e modi di intervento sulle aiuole”. Sul fronte costi tutto coperto: “Come da accordi, visto che i danni erano preventivati Dolce&Gabbana ha già versato una cifra per la copertura delle spese, se fosse più alta del previsto compenseranno”.

Un peccato dover rifare prati appena inaugurati: “E’ un dazio che sapevamo si sarebbe pagato, non potevamo fare diversamente il cantiere era in corso e i lavori dovevano essere allineati. Non è stato possibile dire i prati li facciamo dopo”. Sui tempi di intervento bisogna aspettare: “Servono dei preventivi, poi programmeremo ma non ci vorrà molto”.

 

 

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5 Commenti

  1. Una follìa aver concessocun prato appena rifatto e fatto agognare ai comaschi per mesi e mesi. Già lo scrissi. Erano dolce e gabbana ad avere bisogno di villa olmo non viceversa.Ora comaschi senza lido e senza prato. Complimenti

  2. Personalmente sono sempre stata convinta della sistemazipne immediata del prato da parte di D&G i. Perché non lasciare ia loro il compito diretto del rifacimento?
    I tempi sarebbero stati molto più celeri non dovendo essere soggetti ad appalti ecc.e certamente avrebbero potuto avvalersi di personale specializzato , sotto il controllo del Comine.

  3. Ok signori ! È prato ! Lamentiamoci piuttosto delle buche con l’amministrazione. Questo é stato una manna dal cielo per Como, avete idea quanto sarà l’introito che la città avrà da questa campagna???
    E come scritto era stato preventivato e adeguatamente rimbrosato.
    Smettiamola! questo è populismo becero , che COMO si ringiovanisca che diventi meta di giovani dal mondo e non continuamente schiava s di attempati e lamentosi locali

  4. Ma come? Il 9 luglio avete pubblicato su Comozero un articolo con il titolo “Passata la festa, il prato è perfetto”. In realtà non era difficile prevedere come sarebbe andata a finire. Incredibile l’assessore che dichiara: “E’ un dazio che sapevamo si sarebbe pagato, non potevamo fare diversamente”. Non si poteva fare diversamente? Bastava non concedere l’utilizzo del parterre per quelle installazioni. Spero bene che i responsabili risarciscano i danni. Il problema è che chi se lo può permettere pensa di sistemare tutto pagando; ma quelli che pagheranno saranno i cittadini di Como che per molte settimane non potranno godere di un prato per il quale hanno dovuto attendere molto tempo prima che l’erba fosse calpestabile.

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