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Com’è triste Confesercenti, soltanto 4 anni dopo. Casartelli: “La Giunta Landriscina? Squadra debole, pochi risultati, la ferita del Mercato”

Dire che attacchi a testa bassa la giunta Landriscina sarebbe onestamente un eccesso. Non c’è la vis polemica dell’avversario politico nelle parole del presidente di Confesercenti Como, Claudio Casartelli, nel tracciare un minibilancio di questi 4 anni con vista su Palazzo Cernezzi.

Però, ecco, parlare di delusione quello sì. Vengono in mente le parole malinconiche del grande Charles Aznavour: “Com’è triste Venezia, soltanto un anno dopo…”. Storie d’amore partite con grandi entusiasmi e non finite benissimo, diciamo.

L’ultimo boccone amaro per è stato servito all’associazione comasca dal primo consiglio comunale post-ferie, quando nella variazione di bilancio è sparito ogni finanziamento per l’ammodernamento e la ristrutturazione del Mercato Coperto, autentico affare di cuore per Confesercenti.

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“E’ un dato di fatto, siamo tornati all’anno zero – afferma più sconsolato che rabbioso Casartelli – Noi e gli stessi operatori del Mercato eravamo molto fiduciosi sul fatto che finalmente potessero arrivare dal Comune un progetto e i finanziamenti collegati. Invece nulla: siamo ancora a livello di studi preliminari e i soldi sono stati tolti. L’anno zero, appunto, e intanto i bagni di servizio sono ancora in condizioni inaccettabili, manca l’aria condizionata, le porte di ingresso sono malconce. Forse si farà un semplice riordino dell’area e delle bancarelle, ma sarà comunque poco rispetto ai bisogni di una struttura storica e simbolica, che anche questa estate è stata un punto d’attrazione per i turisti che lo hanno frequentato in massa”.

L’inquietudine di un’associazione che – inutile nasconderlo – aveva puntato molto sulla giunta in carica, si percepisce anche allargando il colloquio ad altri temi della città. Da pescatore di lunga data, per esempio, lo stallo del cantiere per il nuovo porto di Sant’Agostino è una ferita.

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“Sembra che ci sia una maledizione – osserva Casartelli con disincanto amaro – Quando si apre un cantiere nella zona del lungolago, non si riesce mai a concluderlo nei tempi prefissati, pare quasi una prosecuzione delle paratie. Per carità, mi auguro sinceramente che a nessuno venga più in mente di avviare altri lavori in quella zona”.

Nel piccolo giro verbale attorno a Como, si ritorna velocemente nella zona del Mercato, area sensibile non soltanto per i temi già accennati ma anche per altre due questioni che hanno tenuto banco per anni: la presenza dei senzatetto sotto il portico di San Francesco e poi il tronco di pista ciclabile, nell’ambito del maxiprogetto per la Dorsale dei Pellegrini, che teoricamente sarebbe dovuta passare in via Mentana sacrificando numerosi parcheggi blu.

“Sul primo tema, la giunta ha mantenuto la parola e ha risolto molto bene il problema, questo bisogna riconoscerlo – sottolinea il presidente di Confesercenti – San Francesco è stato per anni un problema gravissimo per tutti: dai disperati che ci vivevano ai residenti della zona che ormai erano esasperati, senza dimenticare ovviamente gli operatori e i clienti del Mercato Coperto. Ora vedere l’area riconsegnata alla città e vissuta anche dai giovani skaters è una soddisfazione, non c’è dubbio”.

Molto meno entusiastici si fanno i toni quando si tratta del progetto (di cui, peraltro, si sono perse le tracce) della ciclabile in via Mentana.

“Mi pare che sia su un binario morto – esclama con certa soddisfazione Casartelli – e non possiamo che esserne contenti. Speriamo, anzi, che ci rimanga. Era un progetto senza senso, che avrebbe danneggiato le attività senza inserire il tratto di ciclabile in un progetto organico. O togli davvero le auto dalla strada, e allora le piste per le bici e per i monopattini hanno un senso, oppure se provi a impiantarle senza modificare il quadro generale di viabilità e sosta nascono solo pasticci. Fare un’opera soltanto perché si hanno dei finanziamenti e si vuole usarli, non è mai la soluzione giusta”.

Il tema dei “progetti organici” per Como torna rapidamente nel colloquio.

“Dalla Ticosa, che mi pare nuovamente sprofondata nel buio assoluto, fino al disastro che si è creato con i cantieri in via Borgovico all’inizio dell’estate, troppe iniziative sono state tentate senza una visione complessiva dei problemi della città, senza una prospettiva coordinata che guardasse al futuro – afferma il presidente di Confesercenti – Questo, forse, è stato il vero guaio di questa amministrazione: è mancata la progettualità, si è arrivati a pensare a singoli interventi senza uno sguardo più complessivo ai bisogni di Como che li contenesse. E molti risultati, purtroppo, non sono arrivati”.

Non punta il dito sul sindaco Mario Landriscina, Casartelli. Semmai, affiora il tema della squadra di governo e dei dirigenti comunali.

“Sì, il problema non è tanto del capo ma della giunta, degli assessori e del rapporto con gli uffici. Se la squadra è debole, divisa per lotte interne e non ha la capacità di rapportarsi con forza con la burocrazia, si finisce nel pantano – osserva – Como non è una metropoli, ma è comunque una città complessa: puoi avere anche il miglior sindaco del mondo, ma se attorno non c’è personale politico o tecnico all’altezza, i risultati non arrivano. Questo, secondo me, sarà il primo punto che dovrà valutare chiunque si voglia candidare alla guida della città l’anno prossimo”.

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Un commento

  1. Il Presidente di Confesercenti è ormai leggenda! Presiede un Sindacato che è tra gli stakeholder principali dell’attuale Amministrazione a cui ha chiesto e ottenuto molto e quando non ha chiesto, ha ottenuto anche di più. Adesso ha compreso, perfino lui, che la Giunta Landriscina è al capolinea e inizia a smarcarsi. Ritirata strategica in vista delle nuove risonanti candidature che si presenteranno prossimamente? Ritirata tattica nella speranza di un restyling dell’attuale maggioranza? Mah, queste esternazioni, tuttavia, ci danno la conferma che al mercato il nostro “buon” Sindaco lo stanno scaricando come una cassetta di pomodori andata a male. In fin dei conti perché perdere la straordinaria occasione: è il miglior capro espiatorio di sempre che guida la peggiore Amministrazione di sempre…..e, non dimentichiamoci, aiutato dai peggiori stakeholder di sempre.

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