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Controsoffitto crollato a scuola: “Rapinese mistifica la realtà. Non sono mai stati finiti i lavori di impermeabilizzazione del tetto, responsabilità del Comune”

Replica anche dal presidente del consiglio di Istituto della scuola Corridoni, Simone Molteni, al videomessaggio del sindaco di Como Alessandro Rapinese dopo la caduta di alcuni controsoffitti all’interno dell’istituto. Qui le parole del primo cittadino: Crollano i soffitti della scuola Corridoni, Rapinese irride il comitato e fa subito il video: “Qui un parcheggio”.

E qui la Nota diramata da Molteni:

Mistifica la realtà

Partiamo dalla situazione: per lo stratempo di questa notte oggi tutte le scuole di Como sono vittima di infiltrazioni molto più gravi della Corridoni. Da Prestino a Tavernola (dove anche ora stanno lavorando con decine di secchi). Addirittura anche la cantina della Foscolo oggi è inutilizzabile perché allagata, nonostante ieri il sindaco abbia fatto un video trionfale in cui lui diceva che era tutto a posto. Alla Foscolo i lavori sono stati appena terminati proprio da questa amministrazione ma quando arrivano condizioni meteo estreme qualcosa succede, punto.

Oggi alla Corridoni non è caduto nessun soffitto, sono caduti i soliti 4 pannelli di controsoffitto (tra soffitto e controsoffitto c’è una bella differenza). Altri 23 pannelli sono stati tolti dagli operai del Comune per guardare la situazione. 

Ma andiamo a fondo: il problema è sempre nello stesso punto segnalato dalla scuola anche nel passato, anche l’anno scorso. Il caposquadra del comune stesso ha detto ai tempi (e confermato oggi visto che era presente) che il problema è sempre lo stesso e causato dalla mancata pulizia delle caditoie che si riempiono di foglie (responsabilità del comune) o dal non aver completato a dovere i lavori di impermeabilizzazione del tetto (iniziati da Landriscina ma conclusi solo in più riprese e solo da un anno e mezzo proprio da questa amministrazione evidentemente con poca attenzione, visti i continui rattoppi). Anche in questo caso la responsabilità è del comune, quindi veramente non riusciamo a capire dove stia la soddisfazione di Rapinese per quanto è successo, visto che in entrambi i casi la responsabilità è sua.

Aggiungo che è stato il comune a dire nella primavera scorsa che -dopo aver rimesso l’ennesima “pezza” sul tetto- la mensa rossa era perfettamente agibile. Evidentemente anche l’ennesima “pezza” non era sufficiente e anche quella valutazione era sbagliata… non ne andrei così fiero.

Puntualizzo: lo stesso discorso vale per qualsiasi altro aspetto dell’immobile. Se veramente il Sindaco vede dei mattoncini che possono cadere in testa a qualcuno da anni dovrebbe prendersela solo con sé stesso: è il Comune gestisce gli immobili, non la scuola.

Riteniamo sconcertante il gioco delle tre carte del video del sindaco.

Nessuno ha mai affermato che alla Corridoni tutto è perfetto, altrimenti non si spiegherebbero le numerose richieste ufficiali fatte al Comune negli ultimi 3 anni per chiedere di finire i lavori e sistemare quello che non va (tra cui l’impermeabilizzazione del tetto in quel punto e il rivestimento esterno). E non si spiegherebbero nemmeno le puntualizzazioni del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) redatto da un tecnico esterno e consegnato regolarmente al Comune. Questi sono i fatti, il resto son parole al vento, parole da youtuber più che da sindaco.

Da tre anni la scuola dice sempre chiaramente ed esattamente il contrario: per ora va tutto bene e le strutture sono ancora in ottime condizioni, ma a lungo andare, se il Comune non si muove a fare i lavori mancanti e a garantire una manutenzione ordinaria adeguata, si rischia di deteriorare quanto oggi presente. Come direbbe qualsiasi persona di buon senso interessata per davvero alla propria casa: per preservarne il valore devi sistemare subito i problemi, non aspettare anni. Con la differenza che qui il valore economico che si va a distruggere è pubblico e non privato: i soldi che si vanno a buttare sono sempre quelli dei cittadini.

E’ una strategia voluta quella di far rovinare apposta le strutture per poi chiudere la scuola? 

Ora un punto fondamentale: nel piano del sindaco (lavorato e ragionato da oltre 20 ingegneri) la chiusura della Corridoni non mai è stata motivata in alcun modo per problemi strutturali, ma solo perché secondo i calcoli del Comune sarebbe vuota al 40%. E’ molto diverso, giusto? In un caso devi agire in frettissima, nel secondo caso puoi prenderti tutto il tempo che vuoi, giusto per dire.

Perché i casi sono solo 2 :

A) se ha ragione il sindaco la scuola Corridoni è pericolante da 3 anni (i “segnetti rossi” sono lì da tre anni, non li hanno fatti stamattina) e allora non si capisce perché non sia mai stata evacuata d’urgenza nel passato e addirittura le sia stato concesso dal Comune di avere le iscrizioni anche per quest’anno scolastico. Anzi, molto peggio: come mai il Comune stesso dopo l’approfondita analisi dell’anno scorso aveva indicato proprio la Corridoni come la scuola idonea a ricevere le 5 classi trasferite da via Perti? 

B) forse nella realtà la scuola non è in alcun modo pericolante, ma ha solo bisogno di manutenzione e dei lavori sulle facciate per non deteriorarne il valore e mantenerne il decoro. A consolidare questa tesi, oltre alla logica e al buon senso, sta il fatto che i famosi “segnetti rossi” disegnati sull’intonaco della Corridoni sono il normalissimo primo step che si prevede nei lavori di rifacimento di una facciata… stranamente interrotti e mai completati. 

Quale delle due è la situazione è la situazione reale e quale una mistificazione della realtà?

Se qualcuno avesse ancora dei dubbi offro un elemento in più: io che sono un ingegnere civile, non uno youtuber e ancor meno un’incosciente, alla Corridoni ho mandato entrambi i miei figli per 5 anni fino a ieri.

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