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VIDEO Coronavirus, serrata alle 18 per i bar. La rabbia dei titolari: “Stop penalizzante e inutile”

AGGIORNAMENTO- 21.28 – Il nostroreportage dopo la chiusura forzata alle 18:
Coronavirus. Ecco la grande serrata dei bar: luci spente, serrande abbassate e molta rabbia

(12.23) Con 150 casi di contagio in Lombardia, continua l’emergenza Coronavirus.

Nella giornata di ieri, Regione Lombardia ha imposto la chiusura anticipata alle 18.00 per bar e locali, tramite un’ordinanza ad hoc che si aggiunge alla chiusura totale di spazi di aggregazione come teatri, discoteche e cinema.

Questa mattina, in centro a Como (provincia in cui, ricordiamo, non si sono registrati casi di contagio) la nuova ordinanza è stata accolta dai gestori dei bar con un coro di critiche pressoché unanime.

Alla sbarra, sentendo la voce degli esercenti, la specificità della contromisura che andrebbe a penalizzare -inutilmente, secondo alcuni – le attività della città.

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“Non trovo un giusto nesso nel chiudere alle 18, invece che delle 19 o delle 20, non capisco che differenza possa fare. Specie in bar la cui apertura è proprio alla sera e si ritrovano a non poter lavorare – commenta Marco Ghioldi del bar ristorante “Ai Portici” in via Maestri Comacini – va bene trovare soluzioni e arginare il problema ma non credo che questo sia un modo consono”.

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Poco distante, al bar “La Quinta”, la macchina del caffè è costantemente al lavoro per soddisfare le decine di clienti in cerca di una dose di caffeina di metà mattina.

Marco Viganò, come altri gestori è critico nei confronti della chiusura anticipata: “La chiusura alle 18.00 mi pare una cosa forzata, senza senso. Specie perché non capisco che differenza faccia tra il chiudere alle 18.00 o alle 20.00. Soprattutto, tenendo i ristoranti aperti. Così alcune attività possono lavorare, penalizzandone altre”.

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“E’ una follia. A meno che questo virus sia un pipistrello ed esca nelle ore serali. In un bar i momenti di maggiore aggregazione sono la mattina, con la colazione e non certamente oltre le 18.00 – esordisce Fulvio Pizzetti, gestore del Panino Buono, incontrato questa mattina e molto critico della contromisura istituzionale.

“Se si deve chiudere che si imponga la chiusura a tutti, tutta la giornata. Potrebbe essere un virus notturno? Allora sì. Altrimenti è assurdo” ha spiegato il titolare.

Mattia Moretti, del bar “Karma” racconta di lavorare moltissimo con gli aperitivi, fetta di affari che verrebbe “stroncata” dalla serrata obbligata serale.

“Chiaramente è una precauzione che potrebbe servire ma è vero anche che come il virus può diffondersi dopo le 18.00, il contagio può avvenire anche prima di quell’orario – commenta il giovane gestore – già a gennaio e febbraio si lavora poco. Un provvedimento di questo tipo è un problema.  Per adesso, complice il bel tempo, è stato un mese positivo, il problema viene ora. Dobbiamo sperare che l’ordinanza non si protragga”.

In piazza Volta, epicentro della vita notturna comasca, con numerosi locali che hanno fatto dell’aperitivo il proprio core business, l’ordinanza anti-Coronavirus rischia di provocare sconquasso tra i gestori dei tanti cocktail bar.

Mattia Leparulo, titolare de “Il Sorso”, ha un’opinione ambivalente circa la chiusura coatta. Da una parte, riconosce la necessità di osservare l’ordinanza che però desta qualche timore: “Siamo leggermente preoccupati, qui in piazza Volta, per una decisione che ci coglie alla sprovvista. Soprattutto adesso che ricomincia il giro di turisti. Il nostro lavoro è il primo a risentirne”.

Mattia spiega di voler attenersi all’ordinanza, chiedendosi però se non sia il caso di estenderla anche ad altre situazioni: “Mi riferisco anche ai ristoranti, dove le persone si riuniscono in maniera simile a un bar, oppure sui mezzi pubblici. Andrebbero prese delle misure cautelari che riguardano tutti. Il virus non si diffonde dalle 18 in poi ma anche dopo”

“Siamo pronti e faremo un meeting con gli esercenti di piazza Volta in modo da sapere come comportarci in una settimana di chiusura” conclude il titolare del cocktail bar.

EDIT 13.40: L’enoteca Pro Nobis di via Lambertenghi ha annunciato la decisione di chiudere, per ferie, dal oggi 24 febbraio a venerdì 27. Come è possibile leggere nel volantino ripreso poi sulla pagina Facebook del locale, la motivazione è data dai “ripetuti annullamenti delle varie prenotazioni”.

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2 Commenti

  1. Giusto, aprendo alle 6 del mattino offrirebbero un servizio più utile per un caffè caldo per chi va a lavorare (ma meno redditizio di un inutile aperitivo per qualche perditempo)…

  2. Ma questi signori o ci sono o lo fanno! Lo scopo dell’ordinanza è proprio quello di evitare le aggregazioni per rallentare il contagio! Stiano aperti tutto il giorno invece di puntare solo sugli aperitivi!

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