Il mercato delle case vacanza e degli alberghi nel comasco sta già risentendo dell’emergenza Coronavirus, secondo quanto comunicato da Confcommercio Como.
A partire dal segmento di mercato dei B&b e delle case vacanza, le disdette sono in aumento.
“Sul lago di Como stiamo registrando disdette per i giorni a venire, oltre a una mancanza di prenotazioni – spiega Paola Gonella, presidente del Gruppo Gestori extra-alberghieri di Confcommercio Como che presiede tutto il comparto relativo a campeggi, ostelli e case vacanza- si vive un po’ alla giornata visto che è una situazione complicata, tanto a Como quanto nel resto d’Italia”.
“Rimane una situazione preoccupante dal punto di vista economico per i gestori di tutte le strutture – continua il presidente – subiamo cancellazioni ma rimangono le tasse e personale da pagare”.
Coronavirus, i farmacisti alla Regione: “A contatto con potenziali infetti, servono mascherine”
Anche altri operatori, contattati da ComoZero, hanno confermato un certo aumento delle disdette delle prenotazioni nelle case vacanza nell’immediato, mentre quelle per i mesi venturi non sarebbero compromesse.
Le voci sulla possible chiusura delle frontiere con la Svizzera, poi smentita, secondo Gonella hanno aperto uno scenario dal potenziale estremamente dannoso per le case vacanza comasche:”Fortunatamente la notizia non si è rivelata fondata ma avrebbe indubbiamente costituito un problema”.
VIDEO Coronavirus, serrata alle 18 per i bar. La rabbia dei titolari: “Stop penalizzante e inutile”
Anche da Confcommercio Como è arrivata una nota dai toni drammatici, firmata dal presidente di Confcommercio Como, Giovanni Ciceri che definisce la situazione attuale “uno stato di emergenza” in luce delle molte disdette arrivate nelle strutture ricettive della provincia di Como.
Riportiamo la nota nella sue interezza:
Non basta il malcontento determinato da divieti, obblighi, restrizione e paure. A corollario di questa situazione che rischia di provocare ulteriori allarmismi è il timore del futuro.
Tra gli esercenti di Como e Provincia infatti dilaga anche l’incertezza in una futura ripresa. Se dovesse proseguire questa situazione, a prescindere dalla bontà delle misure adottate in merito al contenimento del contagio, le ripercussioni sull’economia locale si faranno sentire per lungo tempo.
“Molte sono le disdette ad oggi pervenute negli alberghi, nelle strutture ricettive, nei ristoranti della nostra Provincia e i negozi che ruotano attorno a tali attività lamentano un drastico calo delle vendite – afferma il Presidente di Confcommercio Como Giovanni Ciceri – e anche se l’allarme dovesse terminare nel breve, il danno economico sarà comunque consistente e avrà lunghe ripercussioni”. Secondo Confcommercio Como dovrà essere intrapresa una campagna marketing non indifferente e occorreranno sforzi consistenti per poter ristabilire una situazione accettabile.
Cosa chiede pertanto Confcommercio Como per tutelare i suoi associati?
“Siamo ormai in uno stato di emergenza” – sostiene il Presidente Ciceri – “non entriamo nel merito dei decreti emanati, ma sarà sicuramente opportuno che le Autorità competenti si attivino per provvedere ad individuare una serie di interventi che portino al risarcimento dei danni presenti e futuri, ad esempio attraverso l’esenzione dalla tassazione, la sospensione di ogni forma di imposta e dei pagamenti delle rate dei mutui bancari, la facilitazione per l’accesso delle imprese al Fondo di garanzia per le Pmi, i contributi straordinari per la ripresa delle attività”.
“Inoltre – conclude il Presidente Ciceri – si sono evidenziati atteggiamenti dettati dal panico che devono essere ricondotti a comportamenti più consoni”.
CORONAVIRUS: TUTTE LE INFO UTILI A COMO E IN LOMBARDIA