Lo spettro di una seconda ondata di Coronavirus fa correre preventivamente ai ripari il Canton Ticino, peraltro in contrapposizione con gli allentamenti decisi da Berna nelle scorse settimane: “I numeri sono ancora limitati, ma il rischio da evitare è quello”, è stato annunciato dopo la riunione del Consiglio di Stato.
Alla conferenza stampa ufficiale hanno preso parte il capo del Dipartimento della sanità e socialità Raffaele De Rosa, il medico cantonale Giorgio Merlani, l’Ufficiale della Polizia cantonale Elia Arrigoni e il direttore della Divisione della salute pubblica Paolo Bianchi.
E dunque ecco la prima misura forte: nel Cantone è stato abbassato, con effetto immediato, il limite per gli assembramenti da 300 a 30 persone fino al 19 luglio (si tratta degli eventi non organizzati, dunque diversi dalle manifestazioni organizzate). Ma non solo, perché anche i ristoranti e i locali pubblici saranno soggetti a nuove misure: limite di 100 persone per serata (dalle 18 alla chiusura), con gli esercenti che dovranno raccogliere dati degli avventori (nome, cognome, numero di telefono: tutto da conservare su file Excel) mentre i dipendenti dei locali pubblici dovranno utilizzare la mascherina. Infine tutte le persone che entreranno in Svizzera dall’estero dovranno segnalare l’ingresso alla linea cantonale e seguire una serie di indicazioni ben precise.
Ribadito anche l’obbligo – ma questo già introdotto – delle protezioni sui mezzi di trasporto pubblico.
Come si diceva, i numeri assoluti in Ticino non sono grandi – ai 5 nuovi positivi comunicati ieri, oggi ne sono stati sommati altri 7 – ma è la tendenza alla crescita dei contagi che ha portato il Consiglio di Stato a stabilire le nuove restrizioni.
Uno dei casi più “rischiosi” è ormai noto: riguarda quanto avvenuto nel locale di Arbedo, il “Woodstock”, con un cliente risultato positivo e con la seguente quarantena per ben 250 persone sulle 350 che erano presenti. Molte sono ancora irraggiungibili.
Citati anche altre due focolai legati a due feste private, peraltro collegate: “Ma i nomi sono chiari e abbiamo già raggiunto tutti”.