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VIDEO Coronavirus, il sindaco Landriscina fa il punto su uffici pubblici, cinema, contagi

Mentre in Lombardia i casi di Coronavirus salgono a 112 con due decessi, il sindaco di Como, Mario Landriscina ha fatto il punto della situazione sulla diffusione della malattia e sulle contromisure istituzionali prese per la città di Como.

“Dobbiamo evitare assembramenti, dunque venite in Comune e andate negli uffici pubblici in generale soltanto se strettamente necessario”, ha esordito il sindaco Mario Landriscina che ha ribadito che i mezzi pubblici funzioneranno regolarmente e che i pub, bar e locali pubblici (ma non i ristoranti) dovranno chiudere alle 18.

Domani gli uffici del Comune di Como resteranno chiusi salvo per i servizi essenziali, come disposto dall’ordinanza della Regione e del ministero della Salute. Si chiede pertanto alla cittadinanza di presentarsi in Comune solo per necessità improrogabili.

Saranno attivi, in tutti i casi solo per chi ha urgenze, i Servizi sociali nella loro sede in via Italia Libera secondo modalità gestite localmente, l’Anagrafe, l’ufficio cimiteri per i servizi mortuari, il Protocollo.

Ci si potrà rivolgere al centralino (031 2521) per urgenze diverse che saranno indirizzate al singolo settore.
Saranno chiusi almeno lunedì e martedì gli uffici della Polizia locale in via Odescalchi. Per urgenze relative ai permessi contattare il comando della Polizia locale al numero 348 1336022.

“Per quanto riguarda le attività commerciali, l’argomento è delicatissimo, vedremo nelle prossime ore”.

Rispetto a possibili limiti per i centri commerciali, Landriscina ha detto che “i generi alimentari vanno acquistati, no agli accaparramenti”.

Sui cinema: “Servirà un’ordinanza propria anche se tendenzialmente mi verrebbe da dire di sì” ai limiti.

La situazione sanitaria: “In ospedale Sant’Anna abbiamo il paziente trasferito dal Lodigiano, credo che siano stati fatti altri tamponi ma non ho notizie di altri esiti positivi. Testa sulle spalle, nervi a posto”, è stato l’invito del primo cittadino.

Sui problemi di raggiungibilità dei numeri di sicurezza per troppo affollamento, il sindaco ha ammesso che “è vero, ma chiamate soltanto per esigenze conclamate”.

“Il confine tra allarmismo eccessivo e timori giustificati è labile: è una bella domanda chiedere se siamo all’eccesso, ma qualcosa andava fatto”, ha aggiunto Landriscina.

“Non mi sorprenderei se la Chiesa ponesse dei limiti anche ai funerali, ma sarà la Diocesi a dare eventuali comunicazioni”.

Regione Lombardia nelle scorse ore ha imposto la chiusura di scuole, università, musei e locali oltre alla sospensione di eventi sportivi, manifestazioni pubbliche e gite scolastiche per una settimana, nel tentativo di contenere il diffondersi del patogeno. Tutte decisione confermate dalla Prefettura di Como.

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