La crisi della storica società petrolifera genovese Europam – con distributori di carburante anche in Lombardia tra le province di Milano, Bergamo, Lodi e Pavia – entra ufficialmente in una nuova fase: quella della composizione negoziata. Il tribunale di Genova ha infatti accolto la richiesta di avvio della procedura, un passo cruciale per tentare di salvare il gruppo dalla bancarotta.
L’udienza si è tenuta oggi, presieduta dal giudice Andrea Balba, che ha sancito l’apertura del percorso di salvataggio. L’obiettivo è ridefinire l’assetto societario e finanziario del gruppo, noto per la sua rete di circa 220 impianti di distribuzione carburanti in tutta Italia.
Un debito da 90 milioni di euro e un futuro incerto
Le difficoltà finanziarie di Europam, controllata dalla holding Black Oils, non sono recenti. Già in primavera, numerosi distributori in Liguria, Piemonte ed Emilia-Romagna erano rimasti a secco, causando disagi e sollevando i primi dubbi. All’epoca, l’azienda aveva minimizzato, parlando di “problemi logistici”. A luglio, però, la realtà è emersa con la presentazione dell’istanza per le misure protettive, rivelando un debito complessivo di circa 90 milioni di euro. La maggior parte, oltre 66 milioni, è dovuta alle banche, a cui si aggiungono numerosi creditori privati e pubblici che ora chiedono garanzie.
Per gestire la procedura, il tribunale ha nominato il commercialista Dante Benzi come esperto indipendente. Il suo compito sarà supervisionare l’intero processo e supportare la società nella definizione di un piano di risanamento credibile.
Le ipotesi del piano di salvataggio: cessioni e tagli
Secondo le prime indiscrezioni, il piano di salvataggio, ancora in fase di elaborazione e atteso in versione definitiva entro la fine di settembre, prevede misure drastiche. Tra le più significative:
- Cessione di rami d’azienda: Verranno vendute le attività non strategiche, in particolare quelle legate ai settori di luce, gas e superbonus.
- Vendita degli impianti: È prevista la dismissione di circa 120 dei 220 impianti di proprietà del gruppo, una mossa volta a generare liquidità e a ridurre il perimetro operativo.
- Riduzione del personale: Il piano includerà anche una forte razionalizzazione dei costi del personale, attraverso licenziamenti e mancati rinnovi contrattuali.
Preoccupazione tra i gestori della rete
La notizia sta creando grande preoccupazione tra i gestori degli impianti affiliati alla rete Europam. Molti di loro hanno già subito le conseguenze della crisi nei mesi scorsi, con interruzioni nelle forniture di carburante e carenza di supporto operativo. Le incertezze sulla futura gestione degli impianti e sulle eventuali cessioni rendono urgente la necessità di tutela contrattuale e sindacale per tutti i lavoratori coinvolti.