Disagi a raffica su diverse linee di Asf, ma dall’azienda tutto tace. Studenti lasciati a piedi, lavoratori e residenti di Civiglio e Garzola che, non più tardi di mercoledì scorso, si sono visti passare davanti il bus che non si è fermato. Episodio finito anche in discussione nell’ultima seduta di consiglio comunale (i fatti). E questi sono solo alcuni dei tanti casi segnalati in redazione e postati sulla pagina Facebook di Como Zero (li trovate qui) – e di altri giornali (qui) – che evidenziano come, da nord a sud della città, e spesso anche su tratti extraurbani, le situazioni di disagio e i problemi legati a corse saltate o ritardi consistenti siano in aumento. Un susseguirsi di voci dal territorio che in viaggio sulle diverse linee – dalla c40 alla c43, dalla 1 alla 7, solo per citare alcune – evidenziano carenze nel servizio.
Ecco allora che sorge spontanea la voglia di capire, insieme all’azienda del trasporto pubblico, cosa stia accadendo così da poter dare, laddove esistessero criticità, un’adeguata informazione agli utenti. Anche perché giova ricordare che il capitale sociale della società è detenuto al 51% da Spt Holding mentre il 49% è della Omnibus Partecipazioni. Ma l’azionariato di Spt Holding spa è costituito da Comune e Provincia di Como, Provincia di Lecco e CPT, soci pubblici a tutti gli effetti (gli azionisti di Omnibus Partecipazioni sono invece Arriva Italia ed il Gruppo Ferrovie Nord).
Eppure, a fronte di questa situazione che colpisce il pubblico, su un servizio pubblico in cui hanno parte rilevante attori pubblici, non è stato possibile avere alcuna risposta sui problemi in essere.
Da Asf, dopo ore di tentativi e telefonate, è arrivato il più classico, e ormai forse fuori moda, “no comment”. Dopo l’incessante mole di indicazioni di problemi in arrivo dai viaggiatori, abbiamo infatti provato a contattare il presidente di Asf, Guido Martinelli che, molto gentilmente, ha però declinato l’invito a dare indicazioni dirottandoci, per ogni spiegazione legata al servizio, all’amministratore delegato Alberto Toneatto che ha però preferito non rispondere. I tentativi di poter avere qualche indicazione di massima si sono rivolti anche verso l’ufficio stampa dell’azienda, invero sempre molto collaborativo, che però non ha potuto fare altro che ribadire la volontà dell’azienda di non voler intervenire. Asf dunque preferisce il silenzio.
Un atteggiamento per certi versi stonato anche perché da sempre ci sono alcuni temi “caldi”, più volte dibattuti, e visti anche come possibili cause di problematiche nel servizio: a partire dalla necessità di trovare nuovi autisti visto che ne mancherebbero – il condizionale è d’obbligo perché anche su questo tema non sono state fornite indicazioni precise – almeno 40 in organico. Motivo per cui a più riprese Asf ha indetto concorsi per ricercare nuovi autisti. In ogni caso per adesso l’azienda preferisce rimanere in silenzio e non fornire spiegazioni alle lamentele di decine e decine di passeggeri.
Corse saltate, ritardi, disservizi da Como Nord a Civiglio fino a Maccio: bufera sui bus Asf