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Fase2 – Riaperture più veloci per le Regioni dal 18 maggio: il decreto Speranza. Regole strette ma sarà possibile, ecco come

LE PRIME VALUTAZIONI

“Le misure di contenimento adottate nella prima fase di sviluppo dell’epidemia, in Italia così come negli altri paesi, hanno contribuito in misura determinante all’appiattimento della curva epidemica con riduzione dei nuovi casi e conseguente alleggerimento della risposta assistenziale a carico del servizio sanitario. Tali misure, sebbene abbiano permesso di superare la fase emergenziale, sott’altro profilo hanno determinato impatti economici e sociali non sostenibili nel medio-lungo periodo”.

IL DECRETO

Sopra avete letto le prime righe dell’ultimo decreto firmato dal ministro della Salute, Speranza, che rende possibile l’accelerazione delle riaperture dal 18 maggio. Ma va capito (in fondo all’articolo potete leggere il documento integrale).

“In assenza di un vaccino o di un trattamento farmacologico efficace, e a causa del livello di immunità della popolazione ancora basso, può verificarsi una rapida ripresa di trasmissione sostenuta nella comunità”, comunica ancora il documento.

E dunque: “Allo stato attuale dell’epidemia, il consolidamento di una nuova fase, caratterizzata da iniziative di allentamento del lockdown e dalla loro progressiva estensione, può aver luogo solo ove sia assicurato uno stretto monitoraggio dell’andamento della trasmissione del virus sul territorio nazionale“.

ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO, COME

Scrive ancora il ministro:

Per gli scopi di monitoraggio citati in premessa, e della necessità di classificare tempestivamente il livello di rischio in modo da poter valutare la necessità di modulazioni nelle attività di risposta all’epidemia, sono stati disegnati alcuni indicatori con valori di soglia e di allerta che dovranno essere monitorati, attraverso sistemi di sorveglianza coordinati a livello nazionale, al fine di ottenere dati aggregati nazionali, regionali e locali.

Si precisa che tali indicatori non sono finalizzati ad una valutazione di efficienza/efficacia dei servizi ma ad una raccolta del dato e ad una migliore comprensione della qualità dello stesso, al fine di poter realizzare nel modo più corretto possibile una classificazione rapida del rischio di concerto con l’Istituto Superiore di Sanità e le Regioni/PPAA.

Alcuni indicatori, definiti opzionali, sono relativi a flussi di sorveglianza non attualmente attivi che potranno essere istituiti in alcune Regioni/PP.AA. in base alla fattibilità ed opportunità. Tali indicatori verranno considerati nella classificazione del rischio solo qualora la Regione/P.A. raccolga il dato a seguito dell’attivazione del relativo flusso informativo.

GLI INDICI

Indice di contagio, ricoveri e posti liberi nelle Terapie Intensive, notifica e analisi dell’andamento epidemico sono parametri che ogni singola Regione potrà presentare per ottenere un allentamento delle misure restrittive.

Per esempio a titolo esemplificativo (ricordiamo, documento integrale, sotto):

Il Governo potrà comunque istituire “Zone Rosse”:

ECCO IL DECRETO

Allegato_decreto_Covid19_contact_tracing_30042020

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