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Attualità, Economia

Fiera di tessuti turchi a Villa Geno, furia di Sandro Tessuto: “Col patrocinio del Comune di Como, indecente. Se andiamo avanti così chiudo Proposte”

[Aggiornamento – link in fondo – dopo l’accusa il Comune ha precisato di non aver mai dato patrocinio all’evento]

“Questa cosa mi indigna, indigna me e tutta Como”. Definirlo arrabbiato è eufemistico, furibondo descrive un po’ meglio lo stato d’animo di Sandro Tessuto, notissimo imprenditore lariano (Clerici Tessuto) conosciuto in tutto il mondo e presidente della storica manifestazione fieristica Proposte. Cosa succede? “A Villa Geno è in corso una fiera di turchi che presentano tessuto da donna, la cosa gravissima è che viene allestita con il patrocinio del Comune di Como”. L’evento è Jointex Como iniziato ieri, 14 giugno, e in conclusione oggi.

In grande evidenza il logo del Comune di Como

Sottolinea Tessuto: “Ma come si fa a patrocinare una fiera straniera nella a Como che è la patria del tessile? Ho ricevuto telefonate da almeno 15 imprenditori (altri nomi pesantissimi dell’imprenditoria tessile, Ndr) che si sono detti sdegnati e demoralizzati. Non abbiamo capito ancora che il mercato tessile già è fermo e questo crea crisi del lavoro? Ci mettiamo anche a promuovere i tessuti esteri?”. In effetti come si evince dal sito dell’evento (jointexevents.com) quelli presenti a Villa Geno sono tutti, o la larghissima maggioranza, brand turchi:

Così racconta: “Da presidente di ComoCrea ho parlato con una delegazione turca tempo fa, volevano più stand. Gli ho detto di no. Pensate che gli imprenditori comaschi, biellesi e pratesi stanno pensando di lasciare Première Vision proprio perché circondati soprattutto da produzione turca. I turchi sono finanziati dal governo, capite? Questa cosa di villa Geno è stata ovviamente allestita nel pieno diritto ma è il patrocinio la cosa indecente. Avevamo IdeaComo la manifestazione fieristica più bella del mondo e l’abbiamo fatta morire. Ora abbiamo Proposte ma se si va avanti così  la faccio morire. Ogni anno siamo 90 interni a Villa Erba e 120 esterni, i fuorisalonisti. Non c’è una regola che impedisca di affittar loro degli spazi ma io sto lavorando con Regione per maggiori tutele”. Tornando a Villa Geno, conclude Tessuto: “Chi ha dato questo patrocinio?”. Chiaramente domanda retorica: come noto i patrocini sono materia in capo alle giunte nei Comuni. Da precisare infine come Jointex, in questo caso Como ma allestita in diverse città, è organizzata dalla società Btglobal.

AGGIORNAMENTO

Aziende turche a villa Geno: “Il Comune non ha concesso alcun patrocinio alla rassegna”

La brochure che presenta l’evento:

Jointex Como - brochure
© RIPRODUZIONE RISERVATA

22 Commenti

  1. Ma Rapinese ne riesce a combinare una giusta?
    Sciatteria e incompetenza o scelta consapevole per ripicca nei confronti di imprenditori che fanno parte degli Amici di Como?
    Comunque scelta gravissima

  2. ahahah, povero Rapinese, non ne azzecca una manco per sbaglio!
    Poveri comaschi che l’hanno votato, da sprofondare dalla vergona.
    Speriamo che Como sia ancora in piedi quando LVI se ne andrà!

    1. RD, questa è la vera domanda. Come riuscire a uscire dall’impasse in cui ci troviamo?. L’unico modo è creare gruppi di discussione e confronto tra le tante anime della città. Parlarci, discutere anche litigare se è il caso ma arrivare a una sintesi. Il primo gruppo dovrà essere quello sulla mobilità sostenibile, poi sulla vocazione economica della città, sulle fragilità dei deboli, ecc.ecc. Per intendersi, bisogna andare oltre l’orgasmo di Rapinese Sindaco per aver messo una badilata di asfalto sulla buca davanti a casa dell’amico sfigato del bar o degli amici fighi della Como Nuoto😊. Bisogna andare oltre. È necessario iniziare a far sistema. Non sconfortiamoci, c’è sicuramente qualcuno che ci sta già pensando.

  3. concorrenza turca a detrimento delle aziende italiane ma il Sig. Tessuto, mi pare, si sia espresso più che chiaramente: il problema è il patrocinio del comune di Como non la manifestazione in sè.
    Comune che tassa le aziende comasche per poi sponsorizzare quelle turche ?

    1. finalmente uno che ragiona ! Turchi, cinesi, ticinesi…ben vengano le manifestazioni dalle nostre parti che danno visibilità e portano anche un certo indotto. Nella fattispecie ciò che è aberrante, SEMPRE SE FOSSE VERO, è il patrocinio in sè.

  4. Ma se voi imprenditori comaschi negli anni 80 90 avete insegnato ai cinesi i segreti del mestiere e avete delocalizzato in Romania e attigui….ma per favore. Ormai i buoi sono scappati, fatevene una ragione.

  5. “Avevamo IdeaComo la manifestazione fieristica più bella del mondo e l’abbiamo fatta morire. Ora abbiamo Proposte ma se si va avanti così la faccio morire.”
    Trattasi quindi di suicidio, a quanto pare, e in questi atti di auto sabotaggio siamo apparentemente dei campioni
    Comunque, non vedo il logo del Comune di Como nella locandina …

  6. A differenza del passato e a differenza di Varese, Bergamo o Lecco, Como non riesce a fare sistema. Sarà perché gli interessi delle singole categorie diventano oggetto della campagna elettorale di civiche e partiti; sarà perché una città con un glorioso passato industriale si sta trasformando senza strategie e obiettivi in una disordinata e caotica città turistica; sarà perché siamo tutti più vecchi ma si ha spesso l’impressione che non solo nessuno ha un minimo di visione futura di questa città ma che moltissimi, in una sorta di frenetica entropia sociale, intraprendano strade differenti pretendendo che tutti gli altri si adeguino alla loro. Adesso è ora, e forse è anche tardi, che si comincino ad abbandonare gli uomini soli al comando, gli interessi di categoria di “basilico e prezzemolo” e l’ansia di contare gli incassi a sera. Quello che manca, e credo che l’imprenditore Tessuto si rammarichi per questo e non per i tessuti turchi, è la capacità di fare sistema.

  7. Con che motivazioni non si sarebbe dovuto dare il patrocinio ? O è semplicemente paura della concorrenza ? Il made in Italy in un mercato globale non ha più ragione di essere. Già, made in Italy e le maestranze di che paese sono ?

    1. Intervento superficiale e poco pertinente. Vada negli altri paesi a vedere con che “ardore” viene tutelato il prodotto locale. Vada in Turchia a vedere che dazi vengono imposti sui prodotto tessili con determinate composizioni (es Polyestere). Protezionismo per favorire la produzione interna? OK, ci sta, ma allora che ognuno prenda le contromisure possibili (…il “volemose bene” dell’Unione Europea non aiuta sicuramente). Si informi prima di parlare. Saluti

  8. Il marchio ‘Made in Italy’ non significa niente per il Comune di Como?

    Il prossimo convegno sul futuro delle Amministrazioni Locali per Como City dovrebbe svolgersi a Pechino.

    Attendiamo una spiegazione per questa decisione

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