Nell’ampio dibattito sul turismo e le sue ricadute su Como (qui l’ultimo intervento) arriva il contributo del presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Stefano Molinari. Una proposta per rispondere all’esigenza sempre più chiara di lidi e zone di balneazione nel primo bacino del Lago. [Per contributi, segnalazioni, reazioni e opinioni: redazionecomozero@gmail.com, il numero Whatsapp 348.6707422 o la pagina dei contatti].
Qualcosa che, alla lontana e naturalmente con altri obiettivi, ricorda l’installazione di land art degli artisti Christo e Jeanne-Claude The Floating Piers sul Lago d’Iseo.
Ecco quanto immagina Molinari:
Como è una città d’acqua, ma troppo spesso il suo lago resta inaccessibile se non tramite l’ingresso ai lidi e ai club privati che occupano i pochi accessi a riva, i cittadini e i turisti faticano a trovare spazi dove godere del lago liberamente, senza dover pagare un biglietto d’ingresso.
Una soluzione concreta, sostenibile e già adottata con successo in altre città europee, potrebbe essere l’installazione di piattaforme galleggianti pubbliche per la balneazione. In particolare, due aree ideali per Como sarebbero Villa Olmo e Villa Geno, punti già molto frequentati in estate e dotati di un contesto paesaggistico e logistico favorevole.
Penso che si potrebbero installare delle strutture modulari e rimovibili, ancorate ma non invasive, collegate alla riva da un pontile galleggiante. Potrebbero essere attrezzate con:
scalette per l’ingresso in acqua, zone delimitate da boe per la sicurezza dei bagnanti, superfici su cui stendersi o prendere il sole, la presenza di assistenti bagnanti stagionali durante l’orario di apertura.
L’accesso sarebbe completamente gratuito e le piattaforme funzionerebbero come “spiagge galleggianti”, facilmente raggiungibili da chi passeggia lungo il lago.
Credo sia un’idea equa e sostenibile.
Questa proposta si inserisce in un più ampio dibattito sul diritto alla fruizione del lago come bene comune. Le piattaforme galleggianti rappresentano una risposta pragmatica a diverse criticità come una limitata disponibilità di spiagge libere, assenza di spazi pubblici per il nuoto sicuro, mancanza di soluzioni rapide a basso impatto ambientale.
Inoltre, sono economicamente sostenibili, essendo stagionali, modulari e gestibili anche da cooperative locali o enti pubblici, in collaborazione con associazioni di volontariato o del terzo settore del nostro territorio.
L’idea di proporre Villa Olmo e Villa Geno nasce dal fatto che queste due aree rispondono a requisiti fondamentali siamo infatti adiacenti ad aree pedonali e parchi pubblici con facilità di accesso per i cittadini e i turisti, abbiamo inoltre un sufficiente spazio acqueo libero davanti alla riva e dal fatto che già oggi, molti fanno il bagno qui, spesso senza condizioni di sicurezza adeguate. Per realizzarle si potrebbe richiedere la collaborazione di enti come l’Autorità di Bacino la Navigazione Laghi e Regione Lombardia.
L’invito è chiaro: restituiamo il lago alla sua funzione pubblica, senza attendere grandi opere o progetti decennali. Con le piattaforme galleggianti, Como può dare un segnale immediato e concreto: che il lago è di tutti. Una città moderna non si giudica solo da ciò che costruisce, ma da quanto spazio offre alla libertà, al benessere e alla qualità della vita dei suoi.