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Frontalieri, Broggi: “Lega, in Ticino e in Italia sparate per 4 voti in più. Ora riaprire tutti i valichi e controlli veloci”

Il tema dei frontalieri, tra attacchi della Lega dei ticinesi, frontiere in larga parte chiuse o aperte solo per fasce orarie, ripartenza imminente del Cantone, è caldissimo.

Ieri, sul tema, con durissime accuse al ministro degli Esteri Luigi di Maio sono intervenuti i parlamentari comaschi della Lega.

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Oggi, invece, ad arroventare ulteriormente il clima c’è l’ennesimo altolà dell’altra Lega, quella dei Ticinesi.

Su entrambi i fronti, arriva la replica del sindaco del comune di frontiera Solbiate con Cagno e segretario provinciale del Pd, Federico Broggi. Il quale parte liquidando come “le solite baggianate” le frasi del leghista ticinese, Lorenzo Quadri.

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“Quadri non fa altro che riprodurre al di là del confine i ragionamenti della Lega di Salvini – dice Broggi – A furia di dire prima qualcuno, c’è sempre qualcun altro che alla fine lo rinfaccerà a te, sbagliando. Il caso dell’Olanda per quanto riguarda gli aiuti europei all’Italia mi pare eloquente. Se si alzano barricate, troverai sempre qualcuno più a nord che le farà ancora più alte. E poi, come ho già detto, vorrei vedere il Ticino senza i nostri lavoratori, a partire dalla sanità: per il Cantone sarebbe un disastro”.

Ce n’è anche per la Lega tricolore: “Finora nessuno ha mosso un dito per i frontalieri, oggi ci si sveglia all’improvviso attaccando il governo. Un atteggiamento insensato, buono forse per raccattare quattro voti all’ultimo minuto. Ma non può funzionare così: adesso servono ragionamenti seri, lavoro duro e garanzie reali per la sicurezza e la tutela del lavoro dei nostri frontalieri”.

Secondo Broggi “il governo ha lavorato e qualche risultato l’ha portato a casa, vedi la riapertura almeno parziale di Bizzarone. Ora – prosegue il segretario Pd – bisogna continuare su quella strada, per riaprire il prima possibile anche altri valichi, da Maslianico alla Valle Intelvi. Le forze politiche si siedano attorno a un tavolo, dialoghino con il governo nell’interesse dei frontalieri piuttosto che fare sparate”.

Tra il 27 aprile e l’inizio di maggio, tra l’altro, in Ticino riapriranno molti negozi e attività.

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“Ed è impensabile lasciare i valichi chiusi – conclude Broggi – Inoltre, un aspetto fondamentale è e sarà la velocità dei controlli della Svizzera alle dogane: nei giorni scorsi abbiamo avuto code interminabili, durate anche ore. I controlli vanno fatti assolutamente, ma devono essere necessariamente più rapidi”.

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Un commento

  1. Quindi secondo broggi fanno entrare tutti perché i controlli son lenti? O guardano solo i non frontalieri creando una corsia loro riservata, oppure chi lavora in TI dovrà rassegnarsi..oppure no, perché è colpa di Salvini

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