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Il frontaliere rivela: “In Svizzera il mobbing dei capi italiani”

Frontalieri, questione che sta animando un dibattito quantomeno, diciamo gentilmente, vivace sulle pagine di questo giornale tra commenti, interventi e contributi spesso estremamente interessanti.

Sicuramente l’ultima testimonianza frutto di una nostra intervista, e pubblicata alcune ore fa, ha fatto scatenare una nuova miriade di reazioni. Parliamo di questo articolo: Confessioni di una frontaliera di lusso: “Pentita di lavorare in Svizzera? Nì, non è tutto oro quello che luccica”.

Così riportiamo il racconto di Vittorio, di Varese, giocoforza tornato a lavorare in Italia a causa del mobbing subito, secondo quanto ci scrive, da italiani in Svizzera. Un punto di vista da annoverare tra le tante storie di frontalieri sempre troppo bistrattati. Va detto: da una parte e dall’altra del confine. [Per contributi, segnalazioni, reazioni e opinioni: redazionecomozero@gmail.com, il numero Whatsapp 348.6707422 o la pagina dei contatti]. Segui ComoZero su Facebook: da questo link arrivi velocemente.

ECCO IL RACCONTO

Buon pomeriggio,
ho letto con molto interesse il vostro articolo e mi sento di avvalorare le affermazioni di “Claudia”.

Sono nato e cresciuto in un paesino di confine della provincia nord di Varese, ho lavorato per 15 anni in Svizzera e ho subito del mobbing da parte dei miei responsabili italiani che alla fine mi hanno rimpiazzato con un altro frontaliere Italiano, più giovane, più fresco ma a differenza del sottoscritto a un’ora e trenta minuti di viaggio, mente io residente in un paese di frontiera potevo garantire la raggiungibilità in 45 minuti.

Con il presente messaggio vorrei porvi i più sentiti ringraziamenti, in quanto (così come dovrebbe ma spesso non è) date un visione completa dell’argomento non solo facendo risuonare i benefici ma dando la possibilità di considerare anche quanto “si paga” per tutto quello.

La mia “odissea” si è conclusa nel 2020, felice di essere tornato in Italia?
Per adesso il bilancio è positivo, anche economicamente!

Grazie ancora per fare informazione libera e non condizionata.

Un vostro lettore “varesotto”,
Vittorio

FRONTALIERI: LEGGI TUTTE LE CRONACHE E I RACCONTI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

6 Commenti

  1. vero, verissimo. Il peggior datore di lavoro o responsabile che ti possa capitare è un italiano che si crede svizzero.
    Grande rispetto invece per i veri svizzeri e soprattutto quelli di lingua tedesca

    1. Quello ambientale è un problema serio e che sussiste anche in Brianza, per fare un esempio.

      Ricordo invece che il tornaconto non è solo dei padroni, ma anche dei frontalieri.
      Compito della politica dunque è quello di riportare equità fiscale e giustizia sociale laddove non ci si può aspettare che possano farlo gli attori coinvolti, dati i vantaggi economici che ne traggono (al netto delle lamentele più o meno di facciata.)

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